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autobomba o ambulanza?



Autoambulanza o autobomba? L'inchiesta del giornalista rapito a Nassiriya.
Ma è censura

Domenica 8 agosto, Agostino Mauriello, giornalista Rai, avvisa la redazione
del Tg3 che un collega americano free lance, ha svolto una sua inchiesta
ricostruendo la storia di un'autobomba esplosa a Nassiriya. In realtà,
secondo il giornalista newyorchese, si sarebbe trattato di un´autoambulanza
che, lanciata a tutta velocità nel cuore della notte a Nassiriya con
all´interno una donna che stava per partorire, è stata scambiata per
un´autobomba e gli italiani l´hanno "beccata", causando la
morte della donna e quella di altri tre civili. L´autore del servizio è
Micah Garen, il giornalista rapito la settimana scorsa che le «Brigate dei
Martiri», hanno minacciato di uccidere entro 48 ore a partire da questa
mattina se gli americani non si ritireranno dalla città santa di Najaf.
Garen ricostruisce questo episodio con dovizia di particolari, con
un´intervista all´autista, riprendendo l´ambulanza tra le macerie.

Il giorno stesso in Italia. Va in onda l´edizione del Tg3 delle 19:30. Il
filmato giunge in redazione alle 19:20. I giornalisti sfidano il tempo per
montare il pezzo prima della messa in onda. Un pezzo inappuntabile e
politically correct: si dice che a Nassiriya adesso è tornata la calma, che
la tregua regge e un collega ha girato un filmato su un´autoambulanza
colpita dai militari italiani. Alla fine del servizio la parola a un
comandante italiano che descrive quest´ultima come una bufala, una
provocazione.

Il pezzo viene montato. Con l´intervista all´autista dell´autoambulanza.
Purtroppo nella fretta del montaggio, al posto dell´autista viene
inquadrato l´interprete.
Il comando italiano contesta il servizio giudicandolo falso e offensivo,
nonostante la messa in onda del filmato corretto nelle edizioni successive
e l´ammissione dell´errore da parte dei giornalisti del tg3.


A Nassiriya scoppia un casino. Gli italiani contestano aspramente il
servizio e il giornalista americano viene pregato di andarsene dal campo.
Questo succede tra l´8 e il 9. Garen viene rapito tra il 10 e l´11. "Per
ripicca - ha detto il direttore del museo di archeologia della città, Abdel
Amir al Hamdani - Garen sarebbe stato allontanato immediatamente da Camp
Mittica". E in seguito rapito.

Una vicenda complessa ma di inconfutabile interesse. E allora perchè, fatta
eccezione per il tg3 e un servizio del tg2, nessuno, nemmeno il tg1 che ha
il corrispondente unico, ha dato spazio a questo episodio e al servizio del
collega americano? Perché il silenzio? Perché, ad eccezioni di pochissime
testate la gran parte dei quotidiani ha preferito non dare la notizia (o
fuorviarla) né il giorno dopo né quelli successivi?
Perché da Nassiriya non trapelano notizie se non quelle ufficiali?

La risposta non è così ardua da elaborare. Garen ha potuto fare le riprese
perché è un free lance e non un "embedded", cioè un reporter al seguito dei
militari. Perchè essere embedded significa non avere alcuna autonomia,
vivere, lavorare ed essere soggetti alle leggi e alla censura del campo. Ed
è la condizione che devono vivere i giornalisti presenti a Nassiriya. Non
poter fare alcun passo senza l´autorizzazione, la mediazione o la scorta
dei militari italiani.
Da aprile scorso in poi quindi (l´ultimo giornalista italiano andato
autonomamente a Nassiriya è Bernardo Valli che è stato in albergo e ha
girato per conto suo) l´informazione è tutta "embedded" e pertanto non
libera.

Ed è perfino scontato ribadire cosa possa significare, in questo quadro
politico internazionale così delicato e difficile e pieno di pesanti
interrogativi avere un controllo totale dell´informazione che giunge
dall´Iraq.
Un´informazione che a tutt´oggi è costruita essenzialmente sull´equazione:
sciiti uguale miliziani, miliziani uguale terroristi.
E intanto un bombardamento americano di 85 morti è trattato con
nonchalance. Come se, quando la guerra ormai dovrebbe essere finita e
l´Iraq avere un suo governo legittimo, sia del tutto normale che si consumi
una strage di civili.

L´Associazione Articolo21 giudica sorprendente il silenzio che circonda la
vicenda di Garen. Nessuna risposta è pervenuta né dal Ministero della
Difesa né dalla Rai chiamata in causa direttamente dal giornalista
americano. A 48 ore dalla scadenza dell'ultimatum Articolo21 chiede che la
tv pubblica fornisca una ricostruzione ampia e comprensibile della vicenda.
L´associazione, che è in possesso di altri materiali e interviste che si
riserva di utilizzare, si rende disponibile ad ospitare interventi
ed eventuali rettifiche per avere un quadro il più possibile chiaro e
veritiero di questo e di altri episodi che gettano nuove ombre sulla
situazione irachena.



19/08/2004


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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA