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EMERGENZA INCENERITORE ACERRA (NAPOLI)manifestazione di massa 29 agosto ore 15,30
- Subject: EMERGENZA INCENERITORE ACERRA (NAPOLI)manifestazione di massa 29 agosto ore 15,30
- From: "ass.del2000" <ass.gentedel2000 at katamail.com>
- Date: Wed, 25 Aug 2004 10:31:48 +0200
- Disposition-notification-to: "ass.del2000" <ass.gentedel2000@katamail.com>
-Da :Associazioni e Coordinamenti Pace-
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EMERGENZA INCENERITORE ACERRA (NAPOLI)
dal "Comitato per la lotta contro la costruzione dell'inceneritore"
Un potere arrogante sta usando il pugno di ferro contro un’intera comunità di
donne e uomini. Senza voler sentire ragioni hanno occupato militarmente l’agro
acerrano, che funge da polmone verde non solo per Acerra ma anche per un
territorio molto più vasto, con decine di comuni e centinaia di migliaia di
abitanti. Vogliono condannare queste terre per sempre all’arsura, alle polveri,
alla diossina, al morso feroce di migliaia di camion che trasporteranno rifiuti
da ogni dove per poi bruciarli e avvelenare ulteriormente l’aria e il suolo. E
dopo Acerra, già alzano gli occhi e allungano la mano verso Santa Maria La
Fossa.
(CONTINUA sotto )
Chiediamo alle compagne e ai compagni di riprodurre i testi inviati,
trasformandoli in locandine, volantini, affiggendoli e distribuendoli.
Domenica 29 agosto alle 15,00 tutti ad Acerra, contro l'arroganza e
l'incenerimento, per la democrazia e la riduzione ed il riciclo dei rifiuti.
A presto.
Giosuè Bove(Prc-federazione provinciale Caserta)
giosue.bove at aliceposta.it
Alle comunità e ai municipi,
alle donne e agli uomini di buona volontà
Un potere arrogante sta usando il pugno di ferro contro un’intera comunità di
donne e uomini. Senza voler sentire ragioni hanno occupato militarmente l’agro
acerrano, che funge da polmone verde non solo per Acerra ma anche per un
territorio molto più vasto, con decine di comuni e centinaia di migliaia di
abitanti. Vogliono condannare queste terre per sempre all’arsura, alle polveri,
alla diossina, al morso feroce di migliaia di camion che trasporteranno rifiuti
da ogni dove per poi bruciarli e avvelenare ulteriormente l’aria e il suolo. E
dopo Acerra, già alzano gli occhi e allungano la mano verso Santa Maria La
Fossa…
Queste nostre terre, stuprate da sversamenti abusivi e inquinanti di ogni
genere, soprattutto delle aziende di un Nord fin troppo spesso razzista con
noi, utilizzate in ogni modo dalle eco-mafie, martoriate da cave e da centrali
termoelettriche, eppure vive, piene d’acqua e di vento, capaci di rinascere
come fenici dalle ceneri, e di donare ancora i frutti degli alberi e
dell’aratro, dovrebbero infine essere destinate a morire?
E tutto questo mentre ormai finanche i ciechi possono vedere come il piano
regionale di smaltimento dei rifiuti basato sull’incenerimento sia
completamente fallito. Lo dimostra, fra le altre cose, l’ennesimo sequestro da
parte della magistratura degli impianti per la produzione del combustibile
(CDR) che dovrebbe rifornire i mega-inceneritori: la FIBE non è in grado di
gestire neppure questa fase iniziale e molto semplice del ciclo di smaltimento.
Figuriamoci il resto!
I mega-inceneritori sono una risposta arretrata, che serve a risolvere
unicamente il problema della società appaltatrice, inadempiente ed in
difficoltà, e delle grandi banche interessate all’affare. E non serviranno
neppure ad affrontare l’emergenza, anche perché, pur se cominciassero subito a
costruirli, ci vorrebbero non meno di 3-4 anni per vederli in funzione…
Occorre davvero cambiare registro e ricominciare da capo: fino a pochi anni fa
latte, birra, vino, acqua venivano distribuite con il sistema della cauzione
sul contenitore e del “vuoto a rendere” ed esisteva una economia diffusa basata
sul riuso. Ciascuno produceva meno di un quarto dell’immondizia che produce
oggi. Il consumismo sfrenato e la logica dell’“usa e getta”arrivano fino al
punto che adesso anche un etto di prosciutto o pochi grammi di insalata vengono
confezionati in vaschette di plastica!
Per riprendere la “retta via”, così come hanno già fatto quasi tutti i popoli
d’Europa, è necessario che l’usa e getta venga pesantemente disincentivato con
una tassazione specifica: se si dovesse pagare, per esempio, 1,00 euro per ogni
imballaggio “usa e getta”, probabilmente tutti preferirebbero utilizzare il
sistema del vuoto a rendere, risparmiando soldi e ambiente. In questo modo
potremmo – come risulta da altre esperienze- ridurre in pochi mesi almeno di un
terzo il volume dei rifiuti, e rendere così davvero realistica e praticabile
una intensa attività di raccolta differenziata porta a porta, con la chiusura
del ciclo attraverso discariche controllate ad alta tecnologia (serbatoi con
microrganismi specifici che – riscaldati – permettano una decomposizione più
rapida di 240 volte quella ordinaria e la possibilità di recuperare metano) e
altri impianti di piccole dimensioni e con limitato impatto ambientale (ad
esempio, la pressurizzazione a freddo)...
Perché non vogliono una soluzione così semplice, e cercano invece di consumare
le piante, l’acqua, la terra? Forse perché in tal modo gli affari e il business
dei rifiuti diminuirebbero?
Ma la nostra vita, la nostra acqua, il nostro cibo, non sono più importanti?
Quando una chiara volontà popolare viene così brutalmente calpestata; quando lo
stesso principio democratico viene meno, davvero non ci lasciano scelta:
dobbiamo camminare lungo le strade della ribellione al sopruso e all’inganno,
per lanciare il nostro messaggio di vita, di rispetto e di verità.
A tutte le municipalità, specialmente a quelle più direttamente interessate,
chiediamo di alzare forte la voce: dobbiamo insieme chiedere ed ottenere la
convocazione di un conferenza regione-province-comuni per l’uscita dalla
gestione commissariale dei rifiuti, con l’obiettivo di chiudere una volta per
tutte gli uffici del commissariato straordinario ai rifiuti e di inibire al
governo nazionale dalla possibilità di interferire sulle decisioni delle
comunità, rescindendo contestualmente il contratto con la Fibe, anche sulla
base dell’azione della magistratura, e restituendo alle province la potestà
piena sulla questione, attraverso la costituzione di Enti Unici Provinciali e
Ambiti Territoriali di Ottimizzazione per la gestione del ciclo dei rifiuti,
sotto il controllo delle municipalità.
Solo così saremo nelle condizioni di affrontare in maniera credibile la stessa
emergenza, ricorrendo anche, se necessario, ad un massiccio conferimento in
impianti esistenti, in Italia o all’estero.
E’ per questo insieme di obiettivi
che vi chiamiamo tutti,
cittadini, associazioni, enti locali,
ad Acerra domenica 29 agosto,
alla grande manifestazione di massa
che partirà alle 15,30
dal Corso Vittorio Emanuele.
Non è solo per dire no all’inceneritore
e rivendicare la immediata chiusura
del cantiere, ma anche per dire "SI"
ad un’altra Campania possibile.
23 agosto 2004
Presidio di lotta contro l’inceneritore di Acerra
SOSPENDERE I LAVORI, CHIUDERE IL CANTIERE
Tutto il territorio difende la propria salute e il proprio ambiente
e dice no all’inceneritore
La dignità e la volontà di un’intera comunità non possono essere calpestate
DOMENICA 29 AGOSTO ORE 15
concentramento: CORSO VITTORIO EMANUELE – ACERRA
MANIFESTAZIONE DI MASSA
con la partecipazione di delegazioni da tutta Italia
-CONTRO L’AGGRESSIONE MILITARE ALLA CITTA’ DI ACERRA
- PER LA SOSPENSIONE IMMEDIATA DEI LAVORI
E LA CHIUSURA DEL CANTIERE DELL’INCENERITORE
- PER UN NUOVO PIANO IN CAMPANIA, CENTRATO SUL RICICLAGGIO
E SULLO SMALTIMENTO ECOSOSTENIBILE DEI RIFIUTI
LA LOTTA CHE SI PERDE E’ QUELLA CHE NON SI COMBATTE
Presidio di lotta contro l’inceneritore di Acerra