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catena contro la guerra
Ciao,
a Miano e' stata messa in moto una catena contro la guerra; come
potete leggere qui sotto consiste nel distribuire questo testo e fare in
modo che si diffonda, che diventi oggetto di discussione ecc ecc
La campagna e' stata messa in moto da persone del Movimento
Umanista. Chi volesse ricevere anche una locandina-volantino (quella
citata nel discorso) sull'articolo 11 via mail mi mandi una mail privata a
edipace at peacelink.it
Un abbraccio di pace forza e allegria
Olivier
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Discorso fatto in occasione del 3° festival delle
diversità organizzato in piazza Gramsci a Milano il 19
Giugno 2004
Le parole hanno un significato, ed e' attraverso le parole
che ci facciamo capire.
Quando vogliamo farci capire usiamo parole precise e
semplici, quando invece non vogliamo farci capire allora
troviamo parole dai significati ambigui e sfuggenti.
Facciamo ora un piccolo esperimento: se dico "Italia"…
possiamo capire a cosa facciamo riferimento…, a nessuno
credo sia venuto in mente la Germania, la Francia, la
Tailandia o che ne so' una cioccolata!
Se dico "ripudia", voce del verbo ripudiare, piu' o meno
comprendiamo che non significa: cerca, desidera, sceglie.
Ripudia e' qualcosa di più forte di rifiuta, si ripudia qualcosa
che si e' conosciuto e del quale non si vuole piu' avere a che
fare.
Infine se nomino la parola "guerra", non credo che ci siano
molti dubbi sul suo significato! Certamente dal paleolitico
inferiore ai giorni nostri e' cambiata la forma di questa
violenza senza fine, ma non ci risulta difficile individuarne la
sua esistenza.
I termini che ho usato fino ad ora sembrano chiari: "Italia,
ripudia guerra". La frase: "L'Italia ripudia la guerra", non sta
scritta su un articolo di un giornale, non e' il testo di una
canzone, non e' il contenuto di un discorso politico, o di una
chiacchiera di amici al bar.
"L'Italia ripudia la guerra" e' una frase contenuta in una
legge della nostra repubblica. E non si tratta di una legge
qualsiasi, ma della legge fondamentale. Cosa significa legge
fondamentale? Significa che tutte le altre leggi hanno valore
perche' derivano da questa legge fondamentale, che e' la
Costituzione italiana.
L'articolo 11 della Costituzione italiana dice: "L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli
altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali...". Queste parole sono chiare e dare a loro un
altro significato vuol dire farsi gioco della legge e della nostra
intelligenza.
L'articolo 54 della Costituzione aggiunge: "Tutti i cittadini
hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione..."
Sempre la nostra Costituzione nelle Disposizioni
transitorie e finali (XVIII) recita: "La Costituzione dovra'
essere fedelmente osservata come Legge fondamentale
della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello
Stato…"
Ora risulta chiaro che ci sono cittadini italiani, che
rappresentano organi dello stato che stanno violando la
Costituzione.
Le truppe italiane in Iraq devono tornare, le truppe italiane
in Iraq devono ritirarsi, perché costituiscono una violazione
della nostra legge fondamentale. Qui non si tratta di
discutere tra due posizioni differenti, tra chi è favorevole o
contrario alla guerra.
Calpestare la Costituzione vuol dire calpestare cio' che ci
permette di convivere civilmente, aprendo la porta all'arbitrio,
alla arroganza, alla violenza. Perché una persona non
dovrebbe derubarci di tutti i nostri beni, o della nostra vita
impunemente? Forse la legge si applica a volte sì e a volte
no? E chi lo decide? E' questo quello che vogliamo? Questo
non e' un buon esempio ne' un buon cammino.
Quello che sto proponendo e' di costringere chi ha la
possibilita' di decidere di ordinare la ritirata delle truppe
italiane in Iraq.
Ma come possiamo noi persone comuni costringere chi
sta al potere a fare cio' che non vuole?
Chi sta al potere non viene dall'iperuranio, ne' da Marte,
queste gente e' stata eletta, cioe' scelte dalle persone
comuni. Quindi e' esattamente li' che noi dobbiamo agire.
Dobbiamo agire con le persone che abbiamo vicino, con le
persone a cui possiamo arrivare.
Voi conoscete la cosiddetta catena di Sant'Antonio? O il
passaparola per dirla in un altro modo?
Ho qui questo volantino ve lo leggo:….Se io faccio 10
copie e lo regalo a 10 persone, ma solo a patto che facciano
altrettanto con 8 passaggi arriviamo a 100.000.000.
Mi rendo conto di chiedere uno sforzo notevole. Pensate
al fatto di prendere questo foglio, andare da un cartolaio, fare
le fotocopie parlare con 10 persone spiegando loro perche'
state facendo questo, e poi vi tocca pure convincerle a fare
altrettanto. Mi rendo conto che e' un lavoraccio …, ma vale la
pena.
Non ci piacerebbe trovarci nella condizione di piangere
altri morti in qualche attentato sulla nostra amata terra!
E' arrivato il momento di cambiare quel famoso detto
romano:"se vuoi la pace prepara la guerra". Non e' vero!
Perché: "se vuoi la pace prepara la pace"
Un saluto a tutti quanti
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