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Visita di Bush in Italia: Appello della Tavola della pace nel nome dei diritti umani
- Subject: Visita di Bush in Italia: Appello della Tavola della pace nel nome dei diritti umani
- From: Tavola della Pace <segreteria at perlapace.it>
- Date: Tue, 1 Jun 2004 15:15:28 +0200
Perugia, 31 maggio 2004
All'attenzione delle organizzazioni
in indirizzo
Cari Amici,
Vi inviamo l'appello "Nel nome dei diritti umani l'Italia dice no alla
politica di Bush, alle sue guerre e alle sue torture" elaborato dalla
Tavola della pace in vista della visita del Presidente americano George W.
Bush in Italia prevista per il prossimo 4 giugno.
Vi invitiamo ad aderire (tramite mail: info at perlapace.it o via fax
075/5739337)e a diffondere l'appello; a promuovere iniziative per la pace
e per i diritti umani nei Vostri territori e a riesporre le bandiere di
pace.
Altre informazioni nel nostro sito:
www.tavoladellapace.it
Buona giornata.
Saluti di pace.
Tavola della pace
******
Nel nome dei diritti umani
l'Italia dice no alla politica di Bush,
alle sue guerre e alle sue torture
Appello della Tavola della pace
La visita in Italia del presidente Bush, alla vigilia delle elezioni
europee e amministrative del 12 e 13 giugno, è destinata a dividere gli
italiani in un momento particolarmente delicato della vita democratica
del nostro paese.
Per questo il governo Berlusconi che l'ha invitato si è assunto una
grave responsabilità politica.
Creare un clima di tensione e di contrapposizione ideologica alla
vigilia delle elezioni fa male all'Italia e agli italiani, all'Europa e
agli europei.
Da tempo il governo italiano ha rinunciato a promuovere una politica di
pace mettendo il nostro paese in balìa della politica unilaterale e
alle guerre di Bush ed esponendolo a gravi rischi. Per questo non
possiamo restare in silenzio.
La nostra profonda gratitudine all'America che sessanta anni fa
contribuì alla liberazione del nostro paese dal nazifascismo è rimasta
intatta nel tempo.
Tuttavia non possiamo accettare che questo fatto storico e i sentimenti
di gratitudine del popolo italiano verso gli Stati Uniti possano essere
usati per coprire gli orrori della guerra e le responsabilità di chi ha
trascinato il mondo in una drammatica spirale di guerre e terrorismo,
ha indebolito la democrazia, ha colpito l'Onu e stracciato la sua
Carta, ha violato i diritti umani e il diritto internazionale che un
tempo, grazie al Presidente F. D. Roosevelt e a sua moglie Eleonora,
aveva contribuito a creare.
Strumentalizzare il giusto moto di riconoscenza agli Stati Uniti per la
liberazione dell'Italia nel tentativo di attenuare la profonda
indignazione popolare per la politica esercitata dall'attuale
amministrazione americana è un fatto grave e inaccettabile.
Il nostro no a Bush e alla sua inopportuna visita è anche un sì ad
un'alleanza rafforzata e rinnovata con l'America pacifica, responsabile
e solidale che abbiamo imparato a conoscere.
Ci sentiamo solidali con quella grande parte della società civile
americana ferita dalle politiche interne e internazionali di questa
amministrazione, duramente colpita dai tagli alle politiche sociali,
allarmata per il crescente antiamericanismo che si diffonde nel mondo.
Ci sentiamo impegnati a costruire insieme a loro nuovi piani di
cooperazione per rispondere alle responsabilità globali che ci
appartengono, per promuovere i diritti umani e la democrazia, per
sradicare la miseria e la guerra, per rafforzare e democratizzare l'Onu
e le istituzioni internazionali che possono contribuire a rendere il
mondo più giusto e sicuro per tutti.
La visita del presidente George Bush sia l'occasione per fare, tutti
insieme, una riflessione sul mondo che ci circonda, sulla pace, sui
diritti umani, sulla democrazia, sulla giustizia sociale e sul nostro
ruolo di cittadini italiani, di cittadini europei e di cittadini del
mondo.
Invitiamo tutti coloro che possono a dare vita, in ogni parte d'Italia,
ad incontri, veglie, dibattiti, fiaccolate e manifestazioni il 3 giugno
alla vigilia della visita del presidente Bush.
Invitiamo tutti, cittadini e istituzioni, ad esporre dal 2 al 4 giugno
la bandiera della pace dalle finestre delle case, delle scuole, dei
luoghi di lavoro, dai Comuni, dalle Province e dalle Regioni.
Parliamo al presidente Bush con gesti e impegni concreti di pace e di
nonviolenza.
Costruiamo insieme un'Italia e un'Europa di pace: solidale,
nonviolenta, democratica e federalista.
L'Italia e l'Europa hanno disperato bisogno di persone impegnate a
"fare pace". Alle elezioni europee e amministrative del 12 e 13 giugno
votiamo persone decise a mettere la pace al centro della politica,
capaci di prendersi cura dei problemi del mondo prima che possano
travolgere anche noi. La scelta è nelle nostre mani.
Tavola della pace
31 maggio 2004