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18_05 Agenzia Stampa Mondodisotto
- Subject: 18_05 Agenzia Stampa Mondodisotto
- From: "mondodisotto" <mondodisotto@libero.it>
- Date: Tue, 18 May 2004 10:29:49 +0200
Agenzia Stampa Mondodisotto
trovate aggiornamenti sul sito del Mondodisotto all'indirizzo
http://internazionall.altervista.org/internazionale.html
scriveteci alla casella di posta mondodisotto@libero.it
Martedì 18_05_04
[Iraq]
Baghdad - Due soldati americani sono stati uccisi in combattimento nella
provincia occidentale irachena di Al Anbar
Najaf - Le scuole teologiche di Najaf, le piu' influenti del mondo sciita,
continuano a prendere le distanze dal giovane imam ribelle Moqtada Sadr e
dal suo 'Esercito di Mahdi'. In una dichiarazione congiunta diffusa anche a
Teheran, le maggiori 'howza', le scuole teologiche della citta' santa di
Najaf, ribadiscono che Moqtada Sadr non riunisce le condizioni per emettere
qualsiasi fatwa o ordine religioso e ancor meno di invitare i fedeli alla
Jihad, o la Guerra Santa.
Amman - I paesi arabi sono pronti a mandare forze di sicurezza in Iraq se
verra' loro richiesto. Lo ha dichiarato il Segretario generale della Lega
Araba, Amr Moussa, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa giordana
Petra. A margine della riunione del World Economic Forum in Giordania,
Moussa ha specificato che l'intervento deve essere chiesto da Baghadad, che
ne ha diritto come membro della Lega Araba, oppure dalle Nazioni Unite.
[Palestina]
Gaza - Almeno 14 palestinesi sono morti e una trentina sono rimasti feriti
nella massiccia operazione militare avviata questa notte dall'esercito
israeliano nel campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Circa 45 fra tank e mezzi blindati israeliani hanno fatto irruzione nella
notte nell'area di Tel Sultan e hanno scavato una trincea per isolarla dal
resto del campo, cominciando una ricerca casa per casa di militanti da
arrestare.
[Chad]
N'Djamena - E' fallito il golpe organizzato nella notte tra domenica e
lunedì a N'Djamena, la capitale del Chad, da un'ottantina di soldati
comandati dal colonnello Bechir Haggar. I soldati dissidenti sono stati
bloccati lunedì mattina, quando truppe dell'Armée Nationale Tchadienne
(ANT) hanno circondato le caserme dei rivoltosi situate a nord della
capitale.
Il tentato golpe sarebbe la reazione ai provvedimenti presi dal presidente
per combattere la corruzione nelle Forze Armate. Una recente inchiesta
infatti ha portato alla luce l'esistenza di almeno 5.000 "soldati fantasma"
mai esistiti, di cui gli ufficiali si sarebbero intascati gli stipendi,
oltre ad aumenti di grado fittizi, pratica assai diffusa nell'esercito per
ottenere stipendi più alti.
L'opposizione politica ha però accusato il presidente di aver organizzato
il fallito golpe per impedire la manifestazione prevista nella capitale
giovedì prossimo, per protestare contro una modifica costituzionale che
permetterebbe a Deby di presentarsi alle prossime elezioni nonostante abbia
già ottenuto due mandati, nelle precedenti elezioni del 1995 e del 2001. Il
presidente Deby, ex-ufficiale delle Forze Armate, è salito al potere nel
1990 dopo una guerra civile.
[Colombia]
Bogotà - riportiamo sotto lettera delle Farc-ep al presidente Martìn
Torrijos Espino
Signor Presidente
Martín Torrijos Espino
Città di Panamá
Repubblica di Panamá
Eccellentissimo Signor Presidente:
Le giunga un saluto rivoluzionario dalle Forze Armate Rivoluzionarie della
Colombia – Esercito del Popolo, FARC-EP. Saluto che estendiamo ai dirigenti
e militanti del Partito Rivoluzionario Democratico
(PRD), che unitamente ad Omar Torrijos conquistarono la sovranità del
Canale di Panamá. Il fatto politico di cui si è reso protagonista il popolo
panamense nelle ultime elezioni, mostra che gli ideali di Omar Torrijos
continuano ad essere vivi ed attuali in sua memoria. Vogliamo riferirci a
questo degno panamense e latinoamericano con le parole di José Martí: "Non
è che gli uomini facciano i popoli, anzi,
sono i popoli che nel loro momento di genesi si fanno vibranti e
vittoriosi in un uomo.
E' molto importante che uno dei figli di Omar Torrijos sia arrivato alla
Presidenza della Repubblica. Poche volte, nella storia dei nostri popoli,
si è presentato un tale fenomeno, che vediamo con entusiasmo e speranza.
Che un familiare di un martire per la causa della libertà,
dell'indipendenza, della sovranità e della giustizia sociale arrivi ad
essere primo mandatario del paese, ha un profondo
significato politico e racchiude pure un gran impegno nei confronti delle
speranze del popolo che lo ha eletto. Quanto detto è in sintonia con il
cammino intrapreso dalla nostra Patria Grande, l'America Latina, agli
albori di questo nuovo secolo: il risorgere della lotta dei nostri popoli
per nuove forme di
convivenza, nuovi costumi politici, nuove forme di potere e di governare,
nuove istituzioni, nuove relazioni internazionali e d'integrazione tra i
paesi della regione, ossia, una nuova alba per l'America Latina ed i
Caraibi.Come si potrebbe non accorgersene nel suo amato paese, Panamá, in
Bolivia, Colombia, Ecuador, Peru, Venezuela, Argentina, Cile, Brasile,
Uruguay e Paraguay così come in America Centrale e nei Caraibi. Tutti paesi
i cui popoli stanno avanzando guidati dagli ideali del nostro Padre comune,
il Libertador Simón Bolívar, così come da José Martí, Sandino, Farabundo,
Manuelita Sáenz, Anita Garibaldi, Antonia Santos, Policarpa Salavarrieta,
Manuela Beltrán, José Artigas, San Martín, Morelos, Frei Caneca, Luis
Carlos Prestes, Salvador Allende, Omar Torrijos, e cioè, da tanti e tante
il cui esempio ispira la nostra lotta per toglierci da addosso il giogo
dell'impero statunitense per poi aprire le porte della seconda e definitiva
indipendenza.E' possibile? Rivolgiamo lo sguardo verso Cuba socialista: lì
sta la risposta!Nelle FARC-EP abbiamo, ben definita, la nostra Politica di
Frontiere,
di obbligatorio compimento per tutti i guerriglieri della nostra
organizzazione, al fine di contribuire all'unità di tutti i popoli dei
nostri paesi, intesa come un fattore strategico nello sforzo
comune di raggiungere la pace con giustizia sociale e rinforzare la
convivenza pacifica, che è un requisito di grande utilità nelle relazioni
di buon vicinato. Per tali ragioni riaffermiamo il rispetto del diritto
all'autodeterminazione dei popoli, alla sovranità territoriale ed al
mantenimento delle migliori relazioni di amicizia con i nostri vicini,
giacché, come disse Simón Bolívar, "siamo un solo popolo".
Le auguriamo, Signor Presidente, i maggiori e migliori successi nel suo
governo, per ottenere i quali conta sulle bandiere di suo padre, issate
sulle aste del Partito Rivoluzionario Democratico. Com'è
risaputo, conterà sull'appoggio deciso del popolo se questo troverà spazi
reali di partecipazione nella gestione, attraverso cui spera di veder
risolti i suoi problemi e soddisfatti i suoi diritti. Indubbiamente dovrà
affrontare difficoltà, e non poche, perché portare avanti
un'amministrazione le cui decisioni politiche facciano valere e vivere i
diritti delle maggioranze escluse, genera contraddizioni tra queste ed i
pochi che hanno sempre avuto tutto al costo della miseria delle maggioranze
stesse.
[Molucche]
Ambon - Una potente bomba è esplosa stasera nei pressi di Ambon, la
capitale delle Molucche. L'esplosione è avvenuta nei pressi del confine tra
la zona abitata dai musulmani e quella abitata dai cristiani. Il mese
scorso l'arcipelago indonesiano delle Molucche fu investito da un' ondata
di violenza che portò nel giro di una settimana alla morte di circa 38
persone. Gli scontri più violenti tra musulmani e cristiani si ebbero il
25 aprile, in seguito alla marcia del RMS, che commemmorava il 54esimo
anniversario della sua dichiarazione di indipendenza. La giornata di
violenze si concluse con 22 morti e poco meno di cento feriti.
L'Indonesia è abitata prevalentemente da persone di fede islamica - in una
percentuale che oscilla tra l'85 e l'87% - mentre nelle Molucche i
cristiani rappresentano circa il 50% della popolazione
[Thailandia]
Narathiwat - Nella tarda serata di ieri tre templi buddisti sono stati
colpiti da una serie di attacchi esplosivi verificatisi nella provincia
meridionale thailandese di Narathiwat, teatro da alcuni mesi, così come le
province di Yala e Pattani, di gravi episodi di violenza legati al
movimento separatista islamico che rivendica l'autonomia della regione dal
governo centrale. Gli episodi sono da ricollegarsi all'ondata di violenza e
di omicidi che dallo scorso gennaio hanno ad oggetto forze di polizia,
autorità locali e monaci buddisti. L'episodio più grave si è registrato lo
scorso 28 aprile, quando la polizia ha represso nel sangue, causando più di
100 morti, una serie di attacchi compiuti da militanti islamici contro
alcune stazioni di polizia.
[Borsa]
Roma - Chiusura sopra quota 1,20 dollari per l'euro a conclusione di una
giornata in cui il dollaro ha sofferto per i livelli record del greggio. La
divisa dei Dodici ha chiuso in Europa a 1,2012 dollari dopo aver toccato un
minimo a 1,1877 e un picco a 1,2060. Contro euro la chiusura indica un
cambio a 137,01 con un minimo a 135,47 e un picco a 137,20. Nelle
indicative Bce l'euro era stato fissato a 1,2023 dollari Usa, 136,68 yen
giapponesi e 0,67960 sterline britanniche. Il calo del biglietto verde e'
legato anche alle tensioni geopolitiche accentuatesi ieri dopo che
l'esplosione di un'autobomba ha portato all'uccisione del capo del governo
provvisorio iracheno, Ezzedine Salim. In precedenza una serie di bombe in
Turchia avevano innestato un'escalation delle tensioni internazionali.
Debole anche il dollaro-yen che chiude in Europa a 114,06 dopo aver toccato
anche un minimo di 113,07 yen.
[Cecenia]
MOSCA - Undici militari federali delle truppe del ministero dell'interno
sono stati uccisi oggi in Cecenia. I guerriglieri hanno fatto esplodere un
veicolo nella regione di Urus Martan aprendo poi il fuoco contro i militari.