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Del Mondo Kurdo n12 (importante)



Del Mondo Kurdo n.12
A cura dell'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia
Via Gregorio VII n.278, 00165 Roma Tel 06636892 Fax. 0639380273 Email:
uiki.onlus@tin.it




1.Contro l'estradizione in Turchia di Nuriye Kesbir

2."A giungo udienza della Corte Europea riguardo all'appello di Ocalan"
Turkish Daily News - ANKARA, 5 maggio 2004

3.Murat Karayilan, esponente del Kongra-Gel ha inviato un richiamo
all'esercito turco circa le operazioni militari in atto in Kurdistan.
Karayilan, ha voluto inviare il messaggio che la guerriglia potrebbe
aumentare le azioni di legittima difesa. MHA, 30 aprile 2004

4.  Il Leader del popolo kurdo, Abdulah Ocalan ha comunicato, tramite i
suoi avvocati ISTANBUL (05.05.2004) MHA

5. Le vittime delle armi chimiche contro gli USA a L'Aia - MHA, 7/05/2004

6. Israele ammette per la prima volta di aver preso parte al complotto
internazionale contro il leader kurdo Abdullah Ocalan. MHA, 9 maggio 2004

7. Duri scontri in molte aree del Kurdistan tra esercito turco e le Forze
di difesa del popolo (HPG) - fonte MHA

8. Avvertimento delle Forze di difesa del popolo (HPG)  ai guardiani dei
villagi. 06.05.2004 MHA, Kandil

9. Sugli scontri riportiamo in forma breve le seguenti notizie:

10. Rapporto inviato dal Presidente del DEHAP di Tunceli (Dersim),  ALICAN
ONLU, al sede IHD di Diyarbakir



1.Contro l'estradizione in Turchia di Nuriye Kesbir

Il 7 maggio 2004 la Corte Suprema olandese ha deciso per l'estradizione in
Turchia della donna politica kurda, Nuriye Kesbir, che si trovava già da
lungo tempo in stato di detenzione.

Nuriye Kesbir che aveva chiesto asilo politico in Olanda nel settembre
2001, è una donna politica kurda, di religione yezida. Come noto, queste
caratteristiche in Turchia sono reati gravi, e soprattutto quando una
persona ha lottato contro le politiche di repressione fondate su tali
argomenti, non si vedrà riconosciuto nessun diritto e non verrà giudicata
in modo equo.

Si vuole consegnare Nuriye Kesbir alla Turchia, dove sappiamo che non sono
riconosciuti i diritti fondamentali dei kurdi, che non potrà difendersi
liberamente, che non potrà beneficiare di un processo equo, dove in carcere
ancora avvengono esecuzioni, dove ancora la tortura è praticata.

Inoltre, Nuriye Kesbir segue una fede religiosa, quella dello Yedizismo, a
causa della quale in molti sono stati costretti a scappare dalla Turchia,
oppure sono stati uccisi. Gli Ezidi che hanno voluto tornare nei loro
villaggi evacuati, sono stati torturati dai militari. La lista delle
violazioni si potrebbe allungare ancora molto. Già avrete potuto
comprendere attraverso il processo di Leyla Zana com'è l'atteggiamento
della Turchia in questi casi.

Vi chiediamo così di agire nei confronti del Governo olandese affinché non
si proceda all'estradizione di Nuriye Kesbir in Turchia, proprio in questi
giorni in attesa della decisione definitiva del Ministero della giustizia,
che ormai si è trasformata in una decisione politica.

A questo proposito vi alleghiamo un appello in inglese e tutta una serie di
indirizzi a cui inviare al più presto anche le vostre eventuali proteste.



2."A giungo udienza della Corte Europea riguardo all'appello di Ocalan"
Turkish Daily News - ANKARA, 5 maggio 2004

Il ricorso in appello potrebbe portare a un verdetto che imponga una
ripetizione del processo nei confronti del leader ribelle, se la Corte
Europea dei Diritti umani riaffermasse che non è stato sottoposto a un
giusto processo.

La Corte Europea dei Diritti Umani ascolterà i legali rappresentanti della
Turchia e di Abdullah Ocalan, leader del PKK incarcerato, in giugno, nel
corso di un'udienza d'appello, dopo che lo scorso anno ha già deciso che
Ocalan non fu sottoposto a un giusto processo. Dall'appello potrebbe
scaturire una decisione della Corte che ordina la ripetizione del processo
nei confronti del leader ribelle. La sessione d'appello doveva tenersi
originariamente il 5 maggio. In base a un nuovo calendario è stata spostata
al 9 giugno, come ha riferito l'agenzia di stampa Anatolia. Dopo esser
stato catturato in Kenya da forze speciali turche nel 1999 Ocalan venne
condannato a morte per tradimento. In seguito la sentenza fu commutata in
carcere a vita, sulla base di riforme ispirate dall'UE che abolivano la
pena capitale. Accogliendo un ricorso dei legali di Ocalan la Corte Europea
dei Diritti Umani stabilì nel marzo 2003 che la Turchia aveva violato tre
articoli della Convenzione Europea sui Diritti Umani, che regolamentano la
durata della detenzione, il giusto processo e i trattamenti ingiusti. Sia i
legali della Turchia che quelli di Ocalan ricorsero in appello. Qualora la
Camera Grande della Corte si attenga al suo precedente verdetto, in base al
quale a Ocalan è stato negato un giusto processo, il Consiglio d'Europa, al
quale la Corte è affiliata, potrebbe chiedere alla Turchia di instaurare un
nuovo processo nei confronti del leader del PKK. In precedenza il Consiglio
d'Europa ha richiesto che la Turchia processasse nuovamente quattro ex
deputati del partito DEP messo al bando, inclusa Leyla Zana, già candidata
al premio Nobel, dopo che la Corte Europea aveva stabilito che i quattro ex
parlamentari non avevano ricevuto un processo equo. Il nuovo processo ai
quattro si è concluso il mese scorso: il tribunale turco ha ribadito il suo
primo verdetto e ha ordinato che i quattro scontassero pene carcerarie per
i loro legami con il PKK.



3. Murat Karayilan, esponente del Kongra-Gel ha inviato un richiamo
all'esercito turco circa le operazioni militari in atto in Kurdistan.
Karayilan, ha voluto inviare il messaggio che la guerriglia potrebbe
aumentare le azioni di legittima difesa. MHA, 30 aprile 2004

Murat Karayilan, dicendo che l'Esercito turco, dall'inizio di Aprile, ha
cominciato un'operazione militare contro di loro, che per la prima volta
negli ultimi 5 anni tanto pesante. Ha avvertito che se tali operazioni
continuano, si potrebbe arrivare ad una vera guerra di legittima difesa.  E
ha detto che i responsabili di queste operazioni saranno responsabili anche
delle conseguenze. Ha detto " lo dico chiaramente, in Kurdistan nelle zone
di campagna sono in atto continuamente delle operazioni militari. Se queste
proseguono, la situazione si aggraverà. Specialmente gli obbiettivi delle
risposte di autodifesa  potrebbero mettere in pericolo il turismo e
l'economia del paese."

Karayilan,  spiegando che non è loro intenzione scatenare di nuovo la
guerra ha detto "stiamo lavorando con grandi sforzi per diffondere la lotta
democratica sulla linea della soluzione democratica della questione. Però,
nonostante questo lo Stato turco, si appoggia alle decisioni delle forze
internazionali aumentando l'isolamento, incoraggiando cosi da parte nostra,
se attacca con la forza il popolo e la guerigglia, l'autodifesa. Questa
guerra di difesa non sarà solo in Kurdistan sulle montagne, opuure nelle
zone desolate, si potrebbe invece pensare di allargarla ampiamente come
difesa forte. Se ci troveremo di fornte ad operazioni sistematiche, ci sarà
anche da parte dei guerigglieri una risposta adegiata. Per questo pensiamo
che il 2004 da ogni lato sarà un anno da ricordare nella storia della
lotta. Il nostro popolo può avere fiducia in noi. In genere nel Nord
Kurdistan la guerriglia, ha dimostrato performance forti, dimostrando che
la guerigglia sulla linea della legittima difesa con le diversi tattiche
può difendersi e non solo difendersi, potrebbe anche continuare con la
guerra".

Karayilan, ha informato che "dall'inizio di questo mese sono state diverse
le zone in cui si sono svolte operazioni militari sia a Dersim che nel
Botan.

Secondo Karayilan, "si vuole isolarci mettendo nelle liste terroristiche il
KONGRA GEL, che invece si è organizzato nelle 4 parti del Kurdistan. Non si
vuole che a livello internazionale diventi efficace. Continueranno con la
loro politica di usarci come asso nella manica, congelando il problema
kurdo nelle 4 parti del Kurdistan. Una politica che in realtà l'occidente
sta usando da 200 anni. La carta  kurda spesso viene usato per rimettere in
riga lo Stato turco. Potrebbe venire usato anche per la Siria e l'Iran per
realizzare i loro progetti verso questi paesi."

"La decisione dell'UE sul KONGRA GEL, ha incoraggiato gli stati dominati a
continuare le loro politiche. Non solo, ma anche come se volesse dare una
carta in più per andare contro i kurdi usando la violenza, la forza. Un
esempio può essere la Siria. Questo tipo di comportamento può realizzarsi
anche negli altri paesi. Per questo dico che, prima di tutto l'UE e le
forze internazionali diventano complici ed hanno le loro responsabilità.
Diventando così complici degli stati dominanti dell'area che in futuro
saranno nuovamente pronti a perpetrare violazioni e genocidi. Lo stato
turco sentendosi così forte crede di poter continuare indisturbato con la
politica di isolamento del nostro movimento, anche pensando di intervenire
con la violenza."



4. ISTANBUL (05.05.2004) MHA - Il Leader del popolo kurdo, Abdulah Ocalan
ha comunicato, tramite i suoi avvocati Aysel Tugluk, Okan Yildiz, Firat
Aydinkaya e Inan Akmese, nel corso dell'incontro settimanale ad Imrali, il
termine del 1 giugno come data per avviare il dialogo con il KONGRA-GEL,
"Erdogan deve rispondere a questo appello e aprire le porte al dialogo.
Altrimenti, credo che ormai non ci sia rimasto nulla che io possa fare".
L'Avvocatessa, Tugluk, ha detto che le cisti sulla testa continuano ad
ingrandirsi, oltre a questo per quanto riguarda la sua condizione di salute
non ci sono altri sviluppi. Ha detto che l'incontro nella maggior parte
riguardava la nuova difesa (preparata per la Corte di Strasburgo che si
terrà il 9 giugno), la Tugluk,  richiamando l'attenzione a leggere e capire
in maniera profonda le sue parole, ha continuato che "il Signor Ocalan, ha
chiamato il popolo a riunirsi intorno al KONGRA GEL. Ocalan ha detto di
guardare in maniera positiva le discussioni che il DEHAP ha avviato,
sollecitando lo sviluppo di una vera democrazia dal basso. Il nostro
assistito dando importanza al termine del 1. giugno ha chiesto che "Erdogan
risponda ai richiami e apra le strade del dialogo, se non lo fa, purtroppo,
non c'è rimasto nulla che possa fare. Il governo fino a quella data deve
dare un messaggio".



5. Le vittime delle armi chimiche contro gli USA a L'Aia - MHA, 7/05/2004

Tehran - I kurdi  vittime della guerra del 1980-88 tra Iraq e Iran,
protestano contro gli USA a Lahey, per aver fornito al governo di Saddam le
armi chimiche usate durante la guerra. La notizia diffusa dall'Agenzia
IRNA, riporta che l'associazione delle Vittime delle Armi di distruzione di
massa ha chiesto un indennizzo alle ditte Americane e a Washington per aver
rifonito Saddam Hussein di gas chimici durante la guerra Iran-Irak del
1980-1988. Alcuni membri dell'associazione nella loro denuncia accusano
"l'amministrazione USA di aver dato 780 approvazioni alla vendita di
componenti di armi alle ditte Americane." Nella denuncia si dice che ''il
Governo americano e le sue ditte, devono riconoscere le proprie
responsabilità nell'aver sostenuto politicamente l'occupazione dell'Iran ed
aver armato Saddam Hüssein. Le vittime non solo si presenteranno all'Aia ma
andranno anche di fornte le corti iraniane. L'Iran aveva già deciso il
risarcimento alle 600 vittime di "Serdest",  un paesino vicino al confine
del sud Kurdistan, rimaste vittime del gas nervino. Mentre, il consiglio
provvisorio iracheno aveva deciso il risarcimento per le vittime di Halepce.



6. Israele ammette per la prima volta di aver preso parte al complotto
internazionale contro il leader kurdo Abdullah Ocalan. MHA, 9 maggio 2004

Israele ha ammesso di aver giocato un ruolo nel complotto internazionale,
che il 15 febbraio 1999 è stato portato a compimento, quando Abdullah
Ocalan è stato rapito e trasferito nel carcere di Imrali dove si trova da
ormai cinque anni.  Finora un velo nascondeva il vero ruolo giocato da
isralele. Dopo il rapimento di Ocalan i kurdi occuparono i consolati dei
paesi che si credeva appartenenti alle forze del complotto, fra questi
quello di Israele, a Berlino, dove tre kurdi restarono uccisi. Il governo
israeliano aveva dichiarato di essere al di fuori di quanto successo ad
Ocalan. L'altra sera partecipando ad un programma di RojTv il portavoce del
Ministro degli esteri israeliano Jonathan Peled, via telefonica, ha
dichiarato che c'è stata collaborazione con la Turchia nell'ambito del
complotto nei confronti di Ocalan, Peled ha detto che hanno collaborato sia
in campo militare che delle informazioni riguardo l'arresto di Ocalan.
Aggiungendo che considera i kurdi un alleato importante nell'area,
dichiarando di volere pace e stabilità in un Medioriente che cambia,  visto
che in Israele vivono tanti kurdi intendono instaurare dei contatti distesi.



7. Duri scontri in molte aree del Kurdistan tra esercito turco e le Forze
di difesa del popolo (HPG) - fonte MHA

Già dal mese di aprile la situazione militare nell'area kurda si sta
aggravando. Le azioni dei militari turchi contro i guerriglieri kurdi
diventano sempre più frequenti e di conseguenza sono numerosi gli scontri
che per autodifesa ne scaturiscono. Soprattutto nelle zone del Botan, di
Bingol a partire da Dersim ormai ogni giorno si riporta di scontri, che
spesso hanno visto la morte anche dei guardiani dei villaggi. Per questa
ragione dall'HPG è stato emesso un comunicato che vi proponiamo subito.



8. Avvertimento delle Forze di difesa del popolo (HPG)  ai guardiani dei
villagi. (06.05.2004) MHA, Kandil

Il Comando Generale delle Forze difesa del popolo in un appello ai
guardiani dei villaggi ha avvertito di non partecipare alle operazioni
contro alle Forze di difesa del popolo da parte dell'esercito turco.  Nella
dichiarazione delle HPG si spiegava che continua la politica dell'esercito
turco insieme al governo di AKP di mettere kurdi contro kurdi. Infatti,
stanno mettendo in prima fila i guardiani dei villaggi durante le
operazione militari, così da farli uccidere dai guerriglieri. "Il nostro
popolo viene spinto a prendere le armi e a fare da guardiani dei villaggi,
anche loro oggi devono saper capire come stanno le cose ed imporsi per
cambiarle". "I guardiani dei villaggi da oggi in poi dovrebebro negare la
propria partecipazione alle operazioni contro le HPG e le operazioni che
hanno come obiettivo impedire la libertà del popolo kurdo." Il comando
dell'HPG nella sua dicherazione  ha sottolineato che nel passato tutte e
due le parti hanno fatto degli errori, ma oggi non si dovrebbero rieptere.
Ha continuato che "noi come HPG dimostreremo la massima attenzione per non
ripetere gli errori del passato. Non saranno i guardiani dei villaggi i
nostri obbiettivi".



9. Sugli scontri riportiamo in forma breve le seguenti notizie:

Il 15 aprile sul monte Gabbar nella zona di Misare durante un attacco
dell'esercito turco 2 guerriglieri, i cui nomi erano Gabar e Bahoz, avevano
perso la vita e il 22 aprile nella montagne di Amanos (Antakya) altri 3
guerigglieri i cui nomi erano Hasan Hatay (Gorse), Iskender Ulgen (Kendal)
e Adem Demir (Siyar), sono stati uccisi, la scoperta della loro morte è
avvenuta tramite le famiglie, nel momento in cui sono state convocate a
ritirare le salme, quando hanno potuto vedere i segni inferti per
ucciderli. Infatti, i tre erano stati catturati dall'esercito in un'altra
operazione miliatre nella zona alcuni giorni prima. A seguito le HPG hanno
dichiararto che "lo Stato turco ha agito come in un vero e proprio scontro
facendo dei prigionieri. Che poi sono stati uccisi in maniera
extra-giudiziairia. In abse a quanto riportato da chi ha visto i corpi, si
capisce che sono stati torturati e che l'esecuzione è avvenuta con un colpo
molto ravvicinato. Il Governo e l'esercito in questo modo non rispettano i
trattati internazionali, mentre le nostre azioni sono atti di legittima
autodifesa che non sconfinano da quanto previsto dai tratatti
internazionali".

Qualche giono dopo, un furgone di militari è stato attaccato, sei militari
hanno perso la vita e otto sono rimasti feriti. IN uno scontro sul ponte di
Besta Sor sono morti tre militari e quattro sono rimasti feriti.

A Batman nei dintorni di Armutlu, Kaniya Mezin, Dêrhabe, Nebiya (Gercüs)
c'è stato uno scontro tra le forze militari dello Stato turco e le Forze di
difesa del popolo, scontri che ancora continuano (9 maggio 2004).

A Bingöl nei dintorni del paesino di Güzeldere (Genc), c'è stato uno
scontro tra le forze militari dello Stato turco e le Forze di difesa del
popolo, dopo lo scontro ha perso la vita un guardiano del villaggio, Mehmet
Basidinç,  e altri 6 guardiani sono rimasti feriti. Nel frattempo a Bingol
3 soldati e 1 guardiano sono morti negli scontri durante una operazione
militare contro delle Forze di difesa del popolo che continua da giorni.
Secondo l'Ufficio Stampa delle HPG la stampa turca parla solo dei morti fra
i guardiani dei villaggi, invece sembra che vengano nascosti i soldati
morti. Secondo un comunicato il 4 maggio c'è stato uno scontro ad Akdag
dove sono morti 3 soldati e 1 guardiano, altri 3 guardiani sono rimasti
ferito, mentre i guerriglieri non hanno perso nulla.

A Siirt nel corso di un'ampia operazione militare nella zona di Eruh sono
stati uccisi sei guerriglieri e un soldato è rimasto ferito. Nella stessa
zona, il 4 maggio 2004, due guardiani dei vilalgi sono rimasti feriti e un
guerrigliero ha perso la vita.

Infine, a Nusaybin un guerrigliero, Alì Akman, è stato ucciso e la famiglia
è stata chiamata a riprenderne il corpo ch eè stato poi seppellito insieme
ad un corteo di 500 persone, fra i quali anche esponenti locali di
OzgurParti e Dehap, la madre di Alì ha detto "mio figlio ha lottato per
creare un'atmosfera di pace, come madre una volta ancora faccio appello
affinché si pacifichi la situazione, nonostante la morte dei nostri figli.
Ci sono alcune forze che ancora vogliono la guerra, non vogliamo che la
situazione si aggravi e che altre madri come me oggi soffrano ancora. Però
se vogliono la guerra, insistendo così, io ho altri tre figli!".


10. Rapporto inviato dal Presidente del DEHAP di Tunceli,  ALICAN ONLU, al
sede IHD di Diyarbakir

Le repressioni della gendarmeria e delle forze di sicurezza sul nostro
partito, le ONG e il popolo attualmente stanno aumentando. La gendarmeria
agisce secondo le disposizioni dei collaboratori della polizia. La
direzione di sicurezza impedisce l'attività e sta minacciando i
rappresentanti del partito e delle ONG. Sono in corso operazioni militari,
soprattutto nell'area di Hozat e Ovacik.

Il 10.10.2003, sull'altopiano di Cirtik a Ovacik, quattro guerriglieri sono
stati uccisi e uno è stato catturato. Non sappiamo che cosa sia successo di
questo guerrigliero ferito.

Il 14.10.2003, il presidente di Dehap di Ovacik, Kemal Dinlerguler, e 7
suoi amici sono stati arrestati dalla gendarmeria: 5 di loro sono stati
liberati, ma il Presidente del partito e i suoi amici sono tuttora in
carcere.

Il 06.11.2003 gli studenti che protestavano contro la legge universitaria
sono stati caricati dalla polizia.

Più di dieci studenti sono rimasti feriti, 11 di essi sono stati arrestati
e picchiati. Nihat Kus, che aveva 16 anni e che era ferito, è stato
arrestato davanti a dei testimoni che l'hanno visto in piazza e nella sede
della direzione di sicurezza. Malgrado i testimoni, la Direzione di
Sicurezza ha negato la sua presenza in caserma. Il ricorso della famiglia,
del deputato della sua città, di IHD e della Piattaforma per il Lavoro e la
Democrazia non sono servite a niente. La Direzione di Sicurezza ha
continuato a negare il suo arresto.

Il 07.11.2003, a seguito della pressione dell'opinione pubblica, la
Direzione di Sicurezza di Tunceli ha finalmente riconosciuto l'arresto di
questo ragazzo a Tunceli. Ma ha dichiarato di averlo trovato di notte per
la strada ubriaco, svenuto e senza carta d'identità. Dopodiché la Direzione
di Sicurezza ha fatto pressione sul ragazzo e sulla famiglia per fargli
sottoscrivere una deposizione in tal senso.

L'08.011.2003, Inan Oner, ex Presidente di Dehap di Hozat, Nuri Yesil un
membro di Dehap, Abas Saroglu e Bulent Duman, uomini d'affari, sono stati
arrestati basandosi nella depozione di Vural Duman una persona sconosciuta.

L'11.11.2003, Inan Ozer e Bulent Duman sono stati trasferititi nel carcere
di Elazig. Il direttore della Direzione di Sicurezza ha detto con tono
minaccioso : "Abbiamo arrestato il Presidente di Dehap di Ovacik e Hozat,
ora tocca ad Alican Onlu che è il Presidente di Dehap della città
(Tunceli)." Il Direttore della Sicurezza, Sinan Salman, ha detto che d'ora
in poi, applicherà la legge del taglione: occhio per occhio dente per
dente! Sono in corso molti processi contro noi, senza alcun fondamento
legale. Per esempio, nel marzo del 2003, è stato aperto un processo per la
perquisizione dei DEHAP di Tunceli. Questo processo è stato aperto proprio
contro Alican Onlu l'attuale Presidente di Dehap di Tunceli che era già un
membro di Dehap e che, a quella data, lavorava ad Istanbul.

Il 13.11.2003, alle 21.00 è stato dichiarato quanto segue "una bomba è
stata gettata nel commissionato di Sehit Nahit Bulut nel centro della città
e due poliziotti sono rimasti feriti". A tutt'oggi non sappiamo chi ha
fatto quell'atto. E' un evento controverso. Dopo questo fatto, sempre il
13.11.2003, di notte 35 persone sono state tratte in arresto
successivamente liberate il 14.11.2003.

Il 15.11.2003 e il 16.11.2003 sono state distribuite centinaia di lettere
che calunniavano alcuni membri del partirto ( Inan Ozel, Bulent  Duman,
Abbas Saroglu ).

Le lettere contenevano le domande fatte mentre le persone si trovavano
sotto custodia e le deposizioni false dei collaboratori di polizia. C'erano
anche informazioni circa le operazioni militari in corso, informazioni di
cui possono essere a conoscenza solo le forze di sicurezza. Quest'aspetto
delle lettere dimostra anche la loro provenienza. Il susseguirsi di questi
fatti ha lo scopo di intimidire il popolo e il nostro partito e anche
preparare un ambiente adatto per le esecuzioni estragiudiziali. Ci sono due
prefetti a Tunceli ma, in realtà, non c'è nessun prefetto a Tunceli. Il
prefetto attuale resta silenzioso davanti a tutti gli eventi e lavora ad
Ankara sperando di essere trasferito in un'altra città.                L'ex
prefetto, Mustafa Erkal, ha un verdetto della Corte che gli impedisce di
ritornare al suo lavoro. Quindi nessuno di loro si trova a Tunceli, noi
vogliamo che la vostra associazione invii una delegazione in questa città
in modo da pater fare una ricerca sul campo rispetto a questi fatti.

Con rispetto, Alican Onlu.