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Riflessioni
Alcune brevi riflessioni, essendo stato presente è posso garantire che non
c'è stata nessuna aggressione.
1. se ci fossero state violenze, le immagine e le foto avrebbero fatto il
giro del mondo invece le uniche cose che si possono testimoniare sono stati
dei fischi e degli slogan che ricordavano a Fassino la missione in Kossovo
e in Afghanistan ed il comportamento ignobile avuto in parlamento nel
momento del rinnovo delle "missioni umanitarie".
2. Chi era armato, non erano i disobbedienti, ma bensi il servizio d'ordine
dei DS, debbo dire oltrettutto molto nervosi, che formavano un cordone con
delle belle mazze ben visibili
3. Fassino che si sentiva un estraneo alla manifestazione non perso una
occasione così ghiotta, complice tutto l'apparato massmediale, per aprire
un regolamento dei conti all'interno dei suoi alleati di centro sinistra
che avevano votato contro la guerra e non avevano partecipato alla
vergognosa manifestazione bipartizan di giovedi 18 marzo
4. Pur rispettando il comportamento avuto dal Pdci, da Occhetto-Di Pietro
non vediamo quale possibile accostamento ci possa essere tra l'esperienza
dei disobbedienti e queste formazioni politiche
5. A riguardo la violenza e la non violenza, cominciano a nascere veramente
dei sospetti:
basta enunciare qualche sigla, molte volte i disobbedienti, per accostarli
con la violenza, per poi casomai garantire diritto di parola e piena
legittimità a chi vota la guerra, finanzia le spese militari, specula sulle
missioni umanitarie (ricordate la missione arcobaleno ?).
Una domanda: se all'incontro della carovana della pace a Termoli fosse
stato interrotto e impedito di parlare invece che al sottoscritto, a
qualsiasi altra persona si sarebbe gridato all'intolleranza e alla violenza
dei soliti disobbedienti; quando poi la violenza, anche solo verbale, la
subbiamo è tutto lecito.
Credo che un sano esame di coscienza debba toccare tutti noi, perchè un
mondo che contenga molti mondi possa riguardare tutti e non solo a chi vuol
dare lezioni di moralità.
Un abbraccio. Italo