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LA CRISI DEL SOCIAL FORUM MONDIALE E PROSPETTIVE UNIVERSALI
- Subject: LA CRISI DEL SOCIAL FORUM MONDIALE E PROSPETTIVE UNIVERSALI
- From: "T.Bonotto" <bonotto@clopd.univr.it>
- Date: Wed, 21 Jan 2004 00:49:09 +0100
LA CRISI DEL SOCIAL FORUM MONDIALE E PROSPETTIVE UNIVERSALI
(Scusate per la lunghezza del testo, ma ci sembrava necessario per dare
un'idea delle problematiche che corrono attualmente, all'interno del WSF e
SF locali)
** Un'analisi del movimento
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Fin dal suo primo incedere, nel movimento nato a Seattle, si sono espresse
speranze di un radicale e globale cambiamento sociale, culturale,
economico e politico che ricordava il momento di splendore del Rinascimento
europeo.
Molti hanno dato il benvenuto e abbracciato a cuore aperto il vento del
cambiamento, desiderosi di dare soluzione ad annosi e incancreniti problemi
sociali, ideologie decadenti, economia di sfruttamento, politica elitaria e
per un'integrazione tra il nuovo e il vecchio, tra i popoli e
universalizzazione dei valori e delle istanze, all'insegna della lotta
contro la globalizzazione economica.
Da un po' di tempo però, ma fin dalle sue prime battute anche in Italia, si
è sviluppata una crisi velata che sta trapassando il Social Forum Mondiale e
i SF locali: la defezione di molti movimenti che più non si riconoscono, la
collusione con istituzioni che abbiamo da sempre contestato etc, la
divisione in molti rivoli e piattaforme del movimento dei movimenti: SF,
Tavola della Pace, G2000, Unimondo, e ONG tutti proponenti delle prospettive
di soluzione ai diversi problemi nati con la globalizzazione economica,
nonostante la buona volontà e l'impegno, nella lotta contro gli
sfruttamenti, profusi dagli attuali leaders dei diversi gruppi.
La crisi ha fatto capolino a Parigi, con una protesta più aperta di diversi
gruppi, ma si sta protraendo fin dal dopo Firenze, nella cui situazione non
si era potuto delineare né una comune piattaforma sociale, culturale tanto
meno economica e politica, né una chiara strategia comune per dare vita ad
un inizio di società alternativa..., in quanto impegnati ancora nella
raccolta del consenso.
** La fase costruttiva
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La fase costruttiva e di programma si doveva sviluppare in quest'ultimo
periodo, attraverso una coesione attorno a ideali, proposizioni, strategie
comuni, ma così non è stato. Anzi si sono creati nuovi e più omogenei
fronti, quelli dei gruppi cattolici, che mal vedono l'egemonia culturale
della sinistra nel SF, di altre piattaforme che raccolgono gruppi ed NGO, di
movimenti di sinistra...
La divisione del movimento ha seguito la divisione socio-culturale di base
presente in Italia: tra cattolici e sinistra, tra anarchici e destre, tra
NGO e gruppi politici e società civile che è rimasta al palo.
** Mancanza di impatto politico ed economico
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Il risultato è, come sottolinea anche Roberto Savio, Fondatore dell'IPS e
membro del WSF International Committee, la mancanza di impatto politico.
Aggiungiamo inoltre che nonostante la massa di partecipanti agli
appuntamenti internazionali e locali, non siamo stati ancora in grado di
scalfire alle radici, le basi del liberismo economico. Che peso politico
abbiamo per controbattere la forza di un'organizzazione capitalistica
sufficientemente compatta? Nella nostra divisione non è stato ancora
possibile delineare programmi condivisi, nè strategie. Le singole campagne
sono uno strumento temporaneo efficace, ma non sufficiente.
Scrive Roberto Savio:
"Se nei prossimi anni il SF non riforma la sua struttura, sarà di beneficio
solo ai suoi partecipanti. Nonostante la necessità di interscambio di idee,
è anche necessario studiare, come operare al di dentro e influenzare la
realtà politica e istituzionale di cui facciamo parte. ... per accomodare
una tale arco di esperienze diverse è stata fatta la scelta di non adottare
una struttura organizzativa o istituzionale. Il successo del forum non può
essere misurato solamente dal numero dei partecipanti e la loro appartenenza
geografica; è necessario sapere anche se essi partecipano alla realizzazione
delle convinzioni di fondo, che un'altro mondo è possibile"
"O il WSF si riforma o è destinato a diventare irrilevante". Perchè?
Nonostante la massiccia partecipazione di delegati al WSF di Mumbai, pare
quasi 100.000 persone, con un più ampio universo di organizzazioni, la
marcia della pace del 15 febbraio 2003 che ha raccolto circa 100 milioni di
persone in tutto il mondo, il SF manca tuttavia di un vero impatto
politico-economico nei confronti della ideologia liberista.
Sempre Savio:
"Sono infatti molti i leader a non dare nessun peso al movimento: "Aznar lo
ignora, Blair dichiara che i partecipantio sbagliano, Berlusconi sottolinea
che gli obiettivi raggiunti sono stati gonfiati dalle forze internazionali
comuniste, mentre Bush lo dichiara un fenomeno temporaneo, un 'gruppo
delimitato'".
* Chi guida il movimento?
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Quali potrebbero essere le altre ragioni che fanno pensare ad uno
scollamento del movimento dal suo originario momentum di antitesi al
liberismo e dagli ideali acclamati?
1.
Il fatto che non è stato possibile superare le dicotomie ideologiche: la
sinistra ha creato il proprio movimento, i cattolici il proprio e altre ONG
il proprio ancora. Il movimento si è già sfaldato in molti rivoli e non vi è
una piattaforma comune, per operare assieme in un disegno socio-economico
globale e locale, contro un liberismo che, del 'dividi et impera', ha fatto
la sua bandiera.
2.
In secondo luogo a Parigi si è vista una situazione di 'deragliamento' del
movimento dai suoi principi di indipendenza, innovazione culturale e lotta
per la liberazione della società civile dalle grinfie del liberismo
economico: al SFE di Parigi molti dei meeting e delle conferenze contro il
monopolio, erano previsti all'interno dei cinema multisala di proprietà
delle stesse multinazionali dell'acqua contro cui protestavamo... una
situazione forse di minor rilievo, ma sta ad indicare già una mancanza di
personalità propria, e di programma del movimento stesso.
3.
Il finanziamento dei SF da parte di forze politiche interessate al movimento
e un po' meno forse ai suoi ideali e obiettivi, in qualche modo si è
rivelato un limite del SF stesso nei confronti della società civile. Molti
partiti pescano nelle ormai consunte teorie politche che fino ad oggi non
hanno portato la società a risolvere i problemi creati dal liberismo
economico, come sperare che lo possano fare in futuro sotto altra veste e
maggiore consenso?
4.
Inoltre, la presenza massiccia all'interno dei SF e del WSF di
rappresentanti legati a vecchie strategie comuniste, hanno condizionato
enormemente il flusso di idee innovative, l'integrazione delle idee nei
diversi campi dell'attività umana, tramite un continuo tentativo di
monopolizzare il movimento. Anche Bertinotti sottolineò e nel WSF di Porto
Alegre si è asserito: "i problemi di oggi non si possono risolvere con le
idee del 19mo secolo", come noi del Proutist Universal avevamo esposto a
Genova.
C'è chi ancora crede e spera che oggi, il comunismo possa sostituire il
capitalismo, come predetto da Marx. Sembra però che la storia abbia
condannato questa possibilità avendo ampiamente dimostrato che il comunismo
non ne abbia le prerogative nè sociali, né economiche e nè politiche,
altrimenti sarebbe diventato un sistema stabile, da qualche parte nel mondo.
Il Proutist Universal, che si è sempre collocato nell'area del socialismo
progressista, crede che il gioco di diversi gruppi, di ispirazione comunista
e di altra estrazione, di tentare di far passare il movimento come una loro
proprietà o creatura, auto-proclamandosi leader dello stesso, sia uno dei
cancri che stanno corrodendo l'unità e la crescita dei Social Forum e del
WSF.
Denunciamo i veti e le discriminazioni all'interno dei WSF
* Molti anni di confronto con i comunisti
Dal punto di vista del confronto teniamo a precisare che abbiamo avuto delle
esperienze, come organizzazione internazionale, in merito a questa realtà. A
Praga nella manifestazione del 2000, ci è stato impedito espressamente dai
partecipanti comunisti del Karnatak, India, di partecipare a un dibattito
già programmato, dando l'out-out agli organizzatori: "O noi o loro'.
Al nostro relatore, Ac. Krtashivananda, di nazionalità Indiana e segretario
globale del Proutist Universal, già iscrittto come relatore, su “Impatto
della globalizzazione e soluzioni”,non è stato concesso di parlare.
Stessa situazione a Verona dove, non gli è stato concesso di partecipare
come relatore ad una conferenza, con una mossa a sorpresa di alcuni
comunisti estremisti, intervenuti in massa a votare contro…
In questo WSF di Mumbai 2004, non è stata accettata la nostra partecipazione
(Proutist Universal) soltanto perchè in Bengala, (India) il movimento per
l'autodeterminazione socio-economica Amra Bengali, di ispirazione proutista,
si oppone al corrotto governo locale Comunista, reo di mantenere nella
povertà e alla fame milioni di persone.
E' risaputo dalla popolazione che i comunisti conducono le campagne
elettorali, nelle zone rurali del distretto di Purulia, (India) con il
machete, tagliando le mani e procurando altri tipi di danni fisici agli
oppositori.
A Calcutta nel 1979, bande di criminali istigate da una frangia del governo
comunista di Joti Basu, hanno assassinato, bruciati vivi, 19 dei nostri
associati, impegnati in programmi di educazione e diventati troppo popolari
nell'area. Nel 1974 altri cinque assassinati nella zona di Ananda Nagar a
nord di Calcutta, da alcuni gruppi istigati dai comunisti locali, per i
medesimi motivi.
Perchè, all'interno dei WSF i comunisti si e noi no? Dove sta scritto che un
comunista è in grado di lottare contro la globalizzazione più di noi.
Lo spirito di fondo del Social Forum si sta dissolvendo nelle vecchie
ideologie. La disgregazione dei Social Forum va cercata tra quelle grandi
forze politico-ideologiche che dall'interno stanno cercando di monopolizzare
il movimento schiacciando tutte le piccole realtà che si erano avvicinate ed
accodate alla protesta e portatrici di idee di rilievo e di nuove
prospettive. Il comunismo è già crollato col muro di Berlino e non possiamo
resuscitarlo per le esigenze della società di oggi.
* C'è bisogno di inaugurare un nuova fase del movimento di protesta
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C'è bisogno sia di idee innovative, che si integrano con la migliore
tradizione sociale, che di strategie comuni condivise, per essere efficaci
contro lo sforzo concentrato, della globalizzazione economica, di
colonizzare il pianeta.
La nostra società, nella ricerca di un profondo equilibrio in tutte le sfere
di umano interesse, è attualmente divisa nelle molte ideologie oggi
presenti, ma tende sempre più a trovare dei denominatori comuni e delle
posizioni universalistiche, per far fronte alle nuove sfide.
E' in una nuova prospettiva di integrazione degli aspetti sia individuali
che sociali, nella considerazione di tutti gli strati dell'umana esistenza,
fisico, intellettuale e spirituale, nella formulazione di un nuovo assetto
economico e prospettive politiche, che vorremo iniziare un dibattito sui
contenuti.
Questo è quello che proponiamo all'interno dei WSF e non una
contrapposizione tra vecchie ideologie e obsoleti modi di pensare ed
operare, che ad oggi non hanno più ragione di esistere.
Proponiamo a tutti i movimenti che hanno a cuore la situazione del movimento
mondiale, di inaugurare una nuova stagione del Forum sociale più universale.
Fino ad oggi abbiamo socializzato, ora veniamo ai contenuti.
Cordiali saluti.
Tarcisio Bonotto
Dante Nicola Faraoni
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Proutist Universal
www.prout.it
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