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TRATTO DA L'UNITA' ON LINE DEL 20.01.2004



TRATTO DA L'UNITA' ON LINE DEL 20.01.2004
Iraq, le donne in piazza per provare a fermare il «vento dell'integralismo»
di Toni Fontana

 Centinaia di donne irachene hanno manifestato a Baghdad contro la «decisione 137» adottata alla fine dello scorso anno, il 29 dicembre, dal consiglio di governo iracheno, o meglio dal presidente di turno (la carica è a rotazione) Abdel Aziz al-Hakim, capo dello Sciri, la principale organizzazione sciita. Il provvedimento cancella il codice di famiglia introdotto nel 1959, quando venne abbattuta la monarchia ed iniziò una serie di colpi stato culminati nel 1968 con l'ascesa al potere di Saddam Hussein. 

Nel corso dei decenni successivi il regime baahtista si macchiò di gravissimi crimimi, ma, almeno nei primi anni, mantenne i caratteri di movimento laico estendendo il diritto allo studio e garantendo alle donne irachene possibilità, anche nell'accesso ai posti di lavoro, sconosciute alle donne di gran parte del mondo arabo. Gli sciiti, che per molti decenni sono stati cancellati, non godevano cioè di alcun diritto, si stanno ora vendicando eliminando ongi traccia del passato regime ed anche il codice di famiglia certamente uno dei più avanzati nel mondo arabo. 

La poligamia era di fatto abolita, le donne avevano il diritto di custodire i figli in caso di divorzio, erano vietati il ripudio ed il matrimonio al di sotto dei 16 anni. La «decisione 137», ispirata ed anzi firmata dai capi sciiti, subordina il codice di famiglia ai dettami della religione, ovviamente islamica. 

Tra le donne in piazza a Baghdad vi era anche Zakia Khalia al Zadi, militante femminista, già incarcerata ai tempi di Saddam. Ieri ha detto ai giornalisti che dopo aver sperato tanto nella caduta del regime deve ora constatare che «le promesse sono state tradite» ed il vento dell'integralisto soffia in Iraq. Gli americani, che dispongono di un diritto di veto su qualsiasi decisione del governo da loro stessi nominato, non commentano il provvedimento per non guastare ulteriormente i loro rapporti con gli sciiti. Adnan Pachachi, sunnita ed attuale presidente del governo, un laico inviso agli estremisti islamici, ha preso le distanze dalla "decisione 137" e si è impegnato a rivedere il provvedimento, ma gli sciiti, su questa e altre questioni, fanno la voce grossa.