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31.12 Rovereto (Tn) - Capodanno per la NONVIOLENZA
- Subject: 31.12 Rovereto (Tn) - Capodanno per la NONVIOLENZA
- From: Andrea Trentini - Unimondo <andrea.trentini@unimondo.org>
- Date: Sat, 3 Jan 2004 22:45:04 +0100
A tutti gli
ORGANI di INFORMAZIONE
per maggiori informazioni telefonare al 0464 423206 o al 338 3400211
per il Comitato delle Ass. per la Pace aderente a Rete di Lilliput
UN CAMMINO DI NONVIOLENZA,
PER UN ANNO DI PACE
31 dicembre 2003, Rovereto (TN)
La scelta della nonviolenza come cambiamento fondamentale per costruire un
mondo
di pace è il tema a cui si ispira quest’anno l’ormai tradizionale Fiaccolata di
fine anno organizzata per le vie cittadine dal Comitato delle Associazioni per
la Pace e i Diritti Umani di Rovereto aderente alla Rete di Lilliput del
Trentino - info su www.rovepace.org e su www.retelilliput.net
"Si può salvare la democrazia solo con la nonviolenza attiva, perché la
democrazia, fin quando è sostenuta dalla violenza, non può provvedere ai deboli
e proteggerli" scrisse il Mahatma K. Ghandi nel 1943 durante l'oppressione
dilagante del nazi-fascismo. Molti anni sono passati ma ancora oggi sembra
quasi contraddittorio parlare di pace e nonviolenza alla conclusione di un anno
dove le guerra, quella contro l’Iraq su tutte ma non solo quella, la violenza e
l’ingiustizia hanno riempito ancora una volta le cronaca dei giornali e gli
schermi televisivi.
Sono proprio i fatti che si sono drammaticamente susseguiti in quest’anno ormai
agli sgoccioli che ci fanno comprendere come non esistano alternative reali e
possibili a quella della scelta fondamentale della nonviolenza. Serve un
cambiamento radicale in quello che è il modo di pensare, di vivere e di agire,
a partire da quelli che sono i comportamenti personali per arrivare poi alle
strutture sociali e alle scelte di chi ci governa. La strada della pace e di un
mondo diverso e più a misura di essere umano è in salita e piena di ostacoli.
Nessuno si illude che sia facile. Proprio perché le condizioni di partenza non
sono facili è necessario impegnarsi perché la nonviolenza diventi un
comportamento “normale” e quotidiano, studiando azioni che riescano ad
affrontare la complessità delle dinamiche in gioco e che rifuggendo dalla
eccessiva semplificazione riescano ad incidere in profondità.
Oggi pare emergere una contraddizione di fondo. Cresce il numero di persone in
tutto il mondo che reclamano e desiderano la pace eppure la guerra e' tornata
ad essere lo strumento privilegiato per la risoluzione dei conflitti tra gli
Stati. Come si spiega questo?
La nonviolenza è un imperativo morale e quindi politico per tutti coloro che
vogliono impegnarsi contro la guerra, per aiutare le vittime, per difendere i
diritti umani, per promuovere la democrazia e la convivenza, per la vigenza del
diritto e della legalità, per dare un futuro a tutta l'umanità. La scelta della
nonviolenza deve unire tutti gli uomini e le donne di tutte le latitudini e di
tutti i paesi.
E proprio 2 diversi esempi di pratiche nonviolente, una italiana e l’altra
africana, diverse ma entrambe importanti, saranno spiegate dalle testimonianze
che concluderanno la serata.
Padre Franco Nascimbene, assieme a padre Giorgio Poletti, entrambi missionari
comboniani a Castelvolturno (Caserta), ha dedicato il suo impegno al sostegno
degli immigrati regolari e clandestini presenti nel nostro paese, ideando e
realizzando quelle che ha definito “azioni ecclesiali dirette nonviolente” per
sensibilizzare sulle drammatiche condizioni in cui spesso sono costretti a
vivere uomini e donne che sono entrati in Italia alla ricerca di una minima
speranza di vita.
Azioni dirette nonviolente anche eclatanti come l’incatenarsi davanti alla
questura di Caserta o a Palazzo Chigi a Roma contro la Legge Bossi Fini o il
rilasciare permessi di soggiorno “in nome di dio” a fronte delle
ingiustificabili lentezze burocratiche dei vari uffici stranieri delle questura
di tutta Italia.
Fabio Pipinato, volontario trentino rientrato da pochi mesi dopo una esperienza
di 3 anni in Kenya, parlerà invece del percorso democratico e nonviolento che
ha portato il Kenya ad un epocale cambiamento politico lasciandosi alle spalle
decenni di potere dell’ex presidente Moi. Parlerà del percorso di costruzione
di un nuovo Kenya, dal basso, con la creazione della nuova Costituzione
ricercando l’apporto di tutti i cittadini.
La Fiaccolata che partirà attorno alle 21 da Piazza delle Erbe si snoderà per
le
vie del centro cittadino per concludersi verso le 22.30 nel piazzale del Centro
della Beata Giovanna.
La luce di centinaia di fiaccole che illumineranno la città, accompagnate dalla
musica del gruppo roveretano Sovversamba (legato al CDM) e confluiranno
idealmente nel grande fuoco che verrà accesso nel braciere attorno al quale si
susseguiranno le danze popolari da tutto il mondo proposte dall’Associazione
Danzare la pace. A tutti, anche a quelli che non vorranno cimentarsi in danze
nuove e affascinanti, sarà offerto the caldo del commercio equo e solidale in
bicchieri biodegradabili in amido di mais (Mater b) per non produrre inutili
rifiuti.
Il corrispettivo del cenone e dei relativi festeggiamenti sarà devoluto per
sostenere il progetto “Adozione a vicinanza” dei missionari comboniani di
Castelvoltruno.
Rovereto, 20 dicembre 2003
Per il Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto
Luca Vicentini
COMITATO delle ASSOCIAZIONI per la PACE e i DIRITTI UMANI di ROVERETO
Via Vicenza 5
38068 ROVERETO – TN
telefono 0464/423206 – fax 0464/434405
web: www.rovepace.org – e-mail: rovepace@unimondo.org
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