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La costituzione europea con chi ci sta
- Subject: La costituzione europea con chi ci sta
- From: Vallinoto Nicola <n.vallinoto@datasiel.net>
- Date: Wed, 17 Dec 2003 11:11:28 +0100
Comunicato stampa del Movimento federalista europeo sul fallimento
del Consiglio europeo di Bruxelles e sulle prospettive d'azione.
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LA COSTITUZIONE EUROPEA CON CHI CI STA
L'agonia dell'Europa intergovernativa è un fatto indiscutibile. Gli
avvenimenti del 1989, il crollo dell'Unione sovietica, la
riunificazione tedesca, l'allargamento verso l'Est e le nuove sfide di
politica estera hanno costretto l'Unione ad aprire il cantiere delle
riforme istituzionali. Ma i governi europei hanno fallito ad Amsterdam
nel 1997, hanno fallito a Nizza nel 2000 ed hanno di nuovo fallito a
Bruxelles nel 2003. L'Unione degli egoismi nazionali e del diritto di
veto non ha futuro. Senza una Costituzione comune, l'Europa a 25, e
presto a 30, si trasformerà in una Babele multinazionale, si
accentueranno i contrasti tra Stati e ritorneranno gli spettri di un
passato tragico, di cui il crescente antisemitismo è un inquietante
sintomo.
L'alternativa è evidente. La Convenzione europea è riuscita là dove i
governi hanno fallito. La Costituzione europea è il frutto di un
compromesso tra chi voleva un'Europa federale e chi voleva conservare
la vecchia Europa intergovernativa. E' comunque un compromesso che
consente di compiere un passo in avanti, perché offre opportunità nuove
di partecipazione ai cittadini europei ed ai loro rappresentanti nel
Parlamento europeo. La Convenzione ha lavorato con spirito democratico,
sulla base di un dibattito trasparente e aperto a tutte le componenti
della società civile. La legittimità democratica della Convenzione è
incontestabile, perché oltre ai rappresentanti dei governi e della
Commissione erano rappresentati anche i cittadini europei, grazie alla
partecipazione ai lavori di membri del Parlamento europeo e dei
parlamenti nazionali.
Il Movimento Federalista Europeo chiede pertanto:
al Parlamento europeo di votare una risoluzione in cui si invitano i
parlamenti nazionali e i rispettivi governi dei 25 paesi che hanno
partecipato alla Convenzione di esprimere, con un SI o un NO, la loro
volontà di adottare la Costituzione europea; su questa base, comunque
prima dell'elezione europea del 13 giugno 2004, il Consiglio europeo,
prendendo atto della volontà degli Stati, deciderà di avviare le
ratifiche nazionali mediante una procedura che preveda l'approvazione
della Costituzione quando una maggioranza qualificata di paesi
dell'Unione l'abbia ratificata;
al Parlamento italiano di approvare subito questa procedura, di
esprimersi a favore della Costituzione europea e di impegnare il
governo italiano a difenderla nel Consiglio europeo.
A chi sostiene che in questo modo si crea un'Europa a due velocità, va
risposto che le due velocità sono inevitabili in un'Europa senza
Costituzione, dove i paesi più forti prenderebbero l'egemonia. La vera
scelta è tra un'Europa con o senza Costituzione. La responsabilità
della crisi attuale ricade sui governi che hanno voluto la Convenzione,
hanno preso parte ai suoi lavori, accettando anche il metodo con cui
sono state prese le decisioni finali, che ora rifiutano. La
Costituzione europea è il simbolo della partecipazione dei cittadini
europei alla costruzione dell'Europa. I paesi che decideranno di non
approvarla hanno il diritto di farlo. Nessuno li vuole privare
dell'acquis communautaire. Per loro le porte restano aperte. Ma non
devono nemmeno impedire a chi vuole costruire la nuova Europa di andare
avanti.
Movimento Federalista Europeo
Milano, 17 dicembre 2003