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To: <vocedelgamadi@yahoogroups.com>
From: "Fabrizio Rossi" <rossifrz@virgilio.it>
Date: Fri, 21 Nov 2003 03:50:31 +0100
Subject: [vocedelgamadi] anche i CC: lacrime di coccodrillo

Riporto per intero il testo che segue, scritto dal segretario nazionale
dell'UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri), pubblicato anche, con
qualche taglio non essenziale, sotto forma di lettera, dal quotidiano
Liberazione in data 19/11/2003.
Inutile sottolineare che la grande maggioranza dei mezzi di informazione
ignora la notizia, o ne riporta brani edulcorati.
In qualche sito internet il testo comincia a non essere piu' accessibile,
evidentemente esiste qualche pressione per sopprimerlo.

Saluti.
Fabrizio Rossi.

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I Carabinieri vogliono il ritiro immediato
RABBIA ED AMAREZZA PER I COLLEGHI CADUTI IN IRAQ
"Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma
costretti a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e
NON tutto il Parlamento hanno voluto".

Dopo americani ed Inglesi, non poteva che toccare ai nostri carabinieri
e soldati italiani in Iraq. Ragazzi spinti alle missioni estere da non
solo senso umanitario di aiuto a quelle popolazioni, da non solo senso
di patriottismo o contributo alla lotta al terrorismo, ma anche e spesso
soprattutto per portare a casa qualche soldo in piu' e vivere una vita
con maggiore dignita'. Per questo per essere assegnati alle missioni
estere, tra i carabinieri vi e' una concorrenza spietata a suoni di
raccomandazioni.

In termini economici, 6 mesi di missione estera soprattutto in zone
belliche, contribuisce a comprarsi almeno meta' della tanto agognata casa.
La miseria economica, in cui versano tutti i carabinieri, poliziotti
e militari Italiani, non puo' essere sottaciuta, come non puo' essere
sottaciuto il mancato impegno degli attuali Governanti alle tanto
evidenziate ( solo in campagna elettorale ) situazioni migliorative per
tutto il comparto sicurezza, in cui i Carabinieri, parte integrante,
vivono con regolamenti da prima guerra mondiale e con stipendi da fame.

Non siamo guerrafondai, siamo solidali con quelle popolazioni, ma
costretti a combattere una Guerra che NON tutto il popolo Italiano e
NON tutto il Parlamento hanno voluto, perche' non avallata dall'ONU.
I Ns. Carabinieri non sono affatto preparati ne' psicologicamente ne'
professionalmente a combattere una simile guerra civile come quella
in Iraq, questo va' detto a chiare lettere. Chi ritiene il contrario,
per motivi di opportunismo, non dice il vero. Piangiamo i nostri morti, i
nostri colleghi ed assistiamo all'ennesima farsa di lacrime di coccodrillo
da parte di chi, una certa responsabilita' nell'invio di quel contingente
deve pur averla.

L'Unione Nazionale Arma Carabinieri, si stringe attorno alle mogli
ed ai figli dei colleghi caduti, ed invita i Governanti ad esaminare
seriamente la possibilita' di un RITIRO IMMEDIATO dei nostri uomini da
tale situazione che potrebbe costare ancora vittime al nostro popolo
che ha gia' fin troppi problemi in Patria.

Il Segretario Generale UNAC
M.llo CC. Antonio SAVINO
Direttore de LA RIVISTA DELL'ARMA
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