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Cacciari: "Sostengo Nogaro, disapprovo Ruini. Le armi non vanno benedette"



Il Mattino 20/11/03

«Il presidente della Cei
confonde e mischia
la politica con la religione»

ANTONIO PASTORE

Non solo difende Nogaro dagli attacchi «sconsiderati» subiti in questi 
giorni, ma è anche convinto che il monsignore degli immigrati e dei poveri, 
interprete autentico di Wojtyla, ha fatto bene a dire ciò che ha detto. 
«Non è forse questo - annota il filosofo Massimo Cacciari, che il vescovo 
di Caserta lo conosce bene - il destino dei cristiani, essere pietra di 
scadalo, motivo di contraddizione?». Durissimo invece il giudizio 
sull’omelia del cardinale Ruini, antagonista dichiarato della chiesa 
pacifista: «Ruini confonde e mischia pericolosamente le due dimensioni, 
politica e religione: che poi è lo stesso motivo per cui critichiamo l’Islam».
Il vescovo di frontiera, ancora una volta, sotto accusa...
«Non è la prima volta e non sarà l’ultima. E tutto a causa del modo in cui 
interpreta il suo ruolo, che in fondo è il modo che dovrebbe accumunare 
tutti i cristiani. Dice cose scomode, e fa bene. E in questo caso cose più 
che giuste».
Ma quelle bare andavano benedette, no?
«Certo che andavano benedette, e certo che il prete deve benedire le salme 
di quei poveri soldati. Il vescovo di Caserta ha detto, e io sono 
completamente d’accordo con lui, che non vanno benedette le armi. Vogliamo 
scherzare? Qui si ritorna alla teoria delle guerre giuste, alla Chiesa che 
giustificava l’uso della violenza...».
Nogaro sembrava preoccupato da quelle teorie poi rese esplicite dall’omelia 
di Ruini intorno all’intervento militare in Iraq.
«Ruini ha rovesciato completamente la prospettiva sulla guerra portata 
avanti in questi anni dal Papa, e condivisa appieno dal vescovo di Caserta. 
È una cosa di estrema gravità perché cancella di fatto il ripudio assoluto 
dell’intervento in armi che era stato fatto proprio dalla Chiesa nella sua 
interezza».
Nell’omelia Ruini ha sposato con forza la tesi di chi crede che l’Italia 
non deve ritirare le sue truppe...
«Ruini doveva benedire i morti, e non entrare nel merito di una questione 
prettamente politica. Personalmente sono convinto che non ce ne dobbiamo 
andare, adesso. Ma questo non significa che approvo ciò che ha detto. Il 
discorso di Ruini è un oggettivo arretramento su posizioni inaccettabili, 
su posizioni che legittimano l’interferenza della religione nelle scelte 
politiche, un metodo per cui si accusano l’Islam e gli integralisti».
Farebbe lo stesso discorso se Ruini avesse detto che l’Italia doveva 
ritirare il contingente?
«Anzi forse lo avrei disapprovato anche di più. Sarei stato in quel caso in 
disaccordo anche nel merito politico, e rimarrebbe intatta la 
disapprovazione sul metodo».
Che succederà adesso a Nogaro?
«Niente, credo. Non si farà amareggiare più di tanto dalle miserie di un 
ceto politico che tenta di capitalizzare l’emozione e il dolore del paese. 
Lui, sincero e onesto, è in pace con il suo Dio».