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Cacciari: "Sostengo Nogaro, disapprovo Ruini. Le armi non vanno benedette"
- Subject: Cacciari: "Sostengo Nogaro, disapprovo Ruini. Le armi non vanno benedette"
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Thu, 20 Nov 2003 14:52:03 +0100
Il Mattino 20/11/03
«Il presidente della Cei
confonde e mischia
la politica con la religione»
ANTONIO PASTORE
Non solo difende Nogaro dagli attacchi «sconsiderati» subiti in questi
giorni, ma è anche convinto che il monsignore degli immigrati e dei poveri,
interprete autentico di Wojtyla, ha fatto bene a dire ciò che ha detto.
«Non è forse questo - annota il filosofo Massimo Cacciari, che il vescovo
di Caserta lo conosce bene - il destino dei cristiani, essere pietra di
scadalo, motivo di contraddizione?». Durissimo invece il giudizio
sull’omelia del cardinale Ruini, antagonista dichiarato della chiesa
pacifista: «Ruini confonde e mischia pericolosamente le due dimensioni,
politica e religione: che poi è lo stesso motivo per cui critichiamo l’Islam».
Il vescovo di frontiera, ancora una volta, sotto accusa...
«Non è la prima volta e non sarà l’ultima. E tutto a causa del modo in cui
interpreta il suo ruolo, che in fondo è il modo che dovrebbe accumunare
tutti i cristiani. Dice cose scomode, e fa bene. E in questo caso cose più
che giuste».
Ma quelle bare andavano benedette, no?
«Certo che andavano benedette, e certo che il prete deve benedire le salme
di quei poveri soldati. Il vescovo di Caserta ha detto, e io sono
completamente d’accordo con lui, che non vanno benedette le armi. Vogliamo
scherzare? Qui si ritorna alla teoria delle guerre giuste, alla Chiesa che
giustificava l’uso della violenza...».
Nogaro sembrava preoccupato da quelle teorie poi rese esplicite dall’omelia
di Ruini intorno all’intervento militare in Iraq.
«Ruini ha rovesciato completamente la prospettiva sulla guerra portata
avanti in questi anni dal Papa, e condivisa appieno dal vescovo di Caserta.
È una cosa di estrema gravità perché cancella di fatto il ripudio assoluto
dell’intervento in armi che era stato fatto proprio dalla Chiesa nella sua
interezza».
Nell’omelia Ruini ha sposato con forza la tesi di chi crede che l’Italia
non deve ritirare le sue truppe...
«Ruini doveva benedire i morti, e non entrare nel merito di una questione
prettamente politica. Personalmente sono convinto che non ce ne dobbiamo
andare, adesso. Ma questo non significa che approvo ciò che ha detto. Il
discorso di Ruini è un oggettivo arretramento su posizioni inaccettabili,
su posizioni che legittimano l’interferenza della religione nelle scelte
politiche, un metodo per cui si accusano l’Islam e gli integralisti».
Farebbe lo stesso discorso se Ruini avesse detto che l’Italia doveva
ritirare il contingente?
«Anzi forse lo avrei disapprovato anche di più. Sarei stato in quel caso in
disaccordo anche nel merito politico, e rimarrebbe intatta la
disapprovazione sul metodo».
Che succederà adesso a Nogaro?
«Niente, credo. Non si farà amareggiare più di tanto dalle miserie di un
ceto politico che tenta di capitalizzare l’emozione e il dolore del paese.
Lui, sincero e onesto, è in pace con il suo Dio».