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La Costituzione di Giscard o quella della solidarietà e dei diritti?
- Subject: La Costituzione di Giscard o quella della solidarietà e dei diritti?
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55@virgilio.it>
- Date: Thu, 13 Nov 2003 19:46:21 +0100
di Valentina Petrini
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=30483
Parigi. Al Forum sociale europeo si comincia a discutere. Programma alla
mano, ognuno può delineare il suo percorso. E quello che colpisce è che a
riempire le sale disposte per le conferenze e i dibattiti non sono solo
giornalisti e portavoce delle varie associazioni. Tanta è la gente comune,
semplici cittadini venuta qui come delegati di sé stessi per capire qualcosa
in più di quello che si sta decidendo nelle stanze di potere.
Quello della Costituzione Europea è uno dei temi portanti di questo Forum.
Il testo di 300 pagine stilato dalla Convenzione sotto la guida del francese
Giscard D'Estaing ha scosso l'intera comunità no global, new global,
antimondialisti. "I membri della Convenzione non sono stati eletti da noi
(cittadini europei) e questo è un primo esempio di come la democrazia sia
stata calpestata". Franco Russo, portavoce del Forum per la democrazia in
Italia, modera insieme al francese Pierre Barge la prima plenaria della
giornata. "C'è un desiderio grandissimo di Europa, ma quella che loro hanno
delineato in questa Costituzione europea è ben lontana da quello che
vogliamo, -conclude Russo prima di passare la parola a Pierre Khalfa (Unione
sindacale GIO Solidaires-France- per questo è nostro compito parlare di
un'altra Europa, un'Europa solidale basata sui diritti fondamentali di ogni
individuo".
Dietro al tavolo degli invitati un altro ospite italiano: Guglielmo Epifani,
segretario nazionale della Cgil, prende la parola dopo che il No alla
Costituzione delineata dalla Convenzione è stato ampliamente ribadito. "Noi
non ce la sentiamo di dire no a questa bozza di Costituzione anche se
riteniamo che molte siano le cose che devono essere riviste e corrette". In
sala regna il silenzio dopo le prime parole di Epifani. "La strada che la
Cgil vuole seguire è quella di un processo in corso d'opera al quale la Cgil
vuole partecipare. Le destre dicono che dobbiamo rinunciare ai diritti se
vogliamo assecondare il processo di cambiamento. Ma noi crediamo che sia
possibile resistere", conclude il segretario della Cgil. Opinioni diverse si
confrontano.
E' proprio questo lo spirito del Forum: confrontarsi sui grandi temi per
trovare il modo di migliorare le condizioni di vita di ogni singolo
cittadino. Poi a catena si entra nel dettaglio e si comincia a fare
riferimento a ciò che più preoccupa di questo testo. "L'articolo 3 della
bozza di Costituzione fa riferimento all'economia sociale -dice Maria José
Aubet, Catalogne Etat espagnol- propone un mercato libero e una libera
concorrenza. Questo significa che il pubblico non avrà nessuna difesa
legale, che potrà essere preso e stracciato via per lasciare il posto alla
privatizzazione di tutti i servizi per i cittadini".
Riaffermata si l'indipendenza della Banca Centrale europea, ma non basta a
tutelare dall'avanzata selvaggia della concorrenza privata. La sala tace
commossa quando la parola passa a Masha Kursina, di Iniziativa Ucraina
antiglobalizzazione. "Nel mio paese la maggior parte delle persone non ha il
riscaldamento nonostante fuori ci siano meno 30-40 gradi. La caduta del muro
e del regime comunista ha prodotto cambiamenti positivi e negativi". Poi il
suo urlo di denuncia va alla persone massacrate e uccise in Cecenia: "Voi
giornalisti vi dimenticate di scrivere queste cose -conclude la Kursina- ma
una Costituzione che come obiettivo l'unione dei popoli e la parificazione
di tutti davanti alla legge dovrebbe tener presente delle brutture che si
esercitano senza vergogna".
Ma l'articolo 3 di questa Costituzione europea non è il solo ad essere
attaccato. Viene letto il preambolo della bozza, una sorta di colloquio con
la religione che fa riferimento ai valori portanti del cattolicesimo.
"Facciamo attenzione - ammonisce la Aubet- in Europa convivono svariati
culti. Come possiamo pensare che l'unione si ottenga attraverso
l'imposizione di un pensiero anzichè un altro". Il rischio é alto. Il
pericolo che lo scontro tra religioni si inasprisca anziché essere risolto
spaventa e preoccupa. Per questo un'unica conclusione può imperare al
termine di questa plenaria: la stesura di una bozza alternativa di
Costituzione Europea che vada a contrastare quella della Convenzione, che si
ispiri alla difesa dei diritti fondamentali, alla casa, al lavoro, all'
istruzione, alla salute. Diritti uguali per tutti e a disposizione di tutti.
Una Costituzione che tenga conto delle differenze che convivono in Europa e
che aiuti a risolvere i conflitti in corso anzichè inasprirli. "Perchè c'è
una cosa che non dobbiamo dimenticare -chiude gli interventi il moderatore
italiano- Se questa Costituzione passerà non potrà essere modificata per i
prossimi 50 anni con l'unanimità di tutti e 25 i paesi aderenti l'Unione".