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Il COS in rete
- Subject: Il COS in rete
- From: "Associazione nazionale Amici di Aldo Capitini" <capitini@tiscalinet.it>
- Date: Sun, 9 Nov 2003 15:55:48 +0100
Ass.naz.Amici di A.Capitini
Vi segnaliamo nell'ultimo aggiornamento di novembre 2003 del C.O.S. in rete, www.cosinrete.it, una selezione critica di alcuni riferimenti trovati sulla stampa italiana ai temi capitiniani: nonviolenza, difesa della pace, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso, religione aperta, educazione aperta, antifascismo,
tra cui: La storia di destra; Libere dagli uomini; Le colpe rimosse; Ribellarsi è giusto; Il buio che illumina; Stasera grande musica; Vecchiaia bruciata; Morire a venezia; I preferiti; I malati volontari; L'ONU dal basso; La scelta; Olio antimafioso; Il tetto; Pietà l'è morta; Un maestro scomodo, ecc., più scritti di e su Capitini utili secondo noi alla riflessione attuale sugli stessi temi.
Ricordiamo che sui temi capitiniani sopra citati la partecipazione al C.O.S. in rete è libera e aperta a tutti
da www.cosinrete.it
LA SCELTA
Francesco Mandarini, ex presidente della Regione Umbria scrive nel "Corriere dell’Umbria" del 12 ottobre 2003:
"Quali sono le ragioni profonde per cui Conan il barbaro è divenuto Governatore della quinta potenza economica del mondo, la California?
Si può scherzare sui muscoli del nuovo leader californiano e per gli appassionati di cinema è andata bene.
Non si girerà più "Terminator 5" e questo non è poco.
Rimane l'impressione di un disastro politico e la conferma dello stato comatoso della politica.
Chi ha eletto Schwrzenegger?
E perché?
Il trionfo dell'attore in soldoni è quello di aver preso il sedici per cento degli aventi diritto al voto e cioè 3 milioni 600 mila elettori su un corpo elettorale di quasi 25 milioni.
Sembra paradossale, ma è così.
La vita democratica americana è arrivata a un punto tale che la stragrande maggioranza dei potenziali elettori non vota: è il regno dell'antipolitica e del dio dollaro.
Il non voto di massa non è stato un evento divino, ma è il frutto delle scelte delle classi dirigenti americane interessate a piegare la democrazia agli interessi delle corporation made in Usa.
Una legislazione ad hoc ha reso difficile votare a milioni di cittadini.
L’utilizzo scientifico dei mass media ha trasformato la vita politica in uno spettacolo in cui vince chi ha più quattrini per gli spot televisivi.
L'ultima campagna elettorale per le presidenziali è costata attorno ai 4mila miliardi di lire.
Con molt’anticipo rispetto all'Europa, negli Usa sono scomparsi i partiti organizzati a vantaggio delle lobby economiche.
Il partito democratico e quello repubblicano sono diventati contenitori informi di mediocri leader locali e nazionali.
Sono i grandi potentati dell'economia che determinano, con massicci sostegni finanziari, quali candidati far eleggere nei singoli collegi o alle cariche di governatore sindaco e presidente.
Poi, l'eletto dovrà garantire gli interessi della lobby che lo ha finanziato.
La personalizzazione della politica è diventata la regola a cui tutti si adeguano.
Il personale politico è sempre più scadente e ciò autorizza la scesa in campo di candidature atipiche che vincono grazie al degrado della politica.
Non è che qualcosa del genere la stiamo sperimentando in Italia?
Berlusconi ha detto chiaramente ai suoi deputati che se sgarrano (non difendono la lobby del cavaliere) non saranno più candidati.
E’ Lui che detiene la televisione, i giornali, i quattrini.
Lui possiede il partito.
La novità del decennio trascorso è l’aver piegato le istituzioni democratiche agli interessi particolari di molti di coloro che svolgono lavoro politico.
Questo è il punto.
A leggere le dichiarazioni di molti dirigenti politici di maggioranza e di opposizione, la commissione statuto della regione dell'Umbria è bloccata perché sulla forma di governo non si giocano soltanto visioni ideologiche della gestione del potere.
Sono in campo anche interessi di future candidature o sistemazioni personali.
La cosa, se vera, è gravissima…
…Oggi si svolge la Marcia della pace Perugia-Assisi.
Amministratori, dirigenti politici e intellettuali ricordano con ammirazione Aldo Capitini.
Bene.
Non è il caso di rileggere quello che Capitini scriveva rispetto alla gestione del "potere"?
Che coerenza c'è tra l'enfatizzare il fondatore della marcia e il voler imporre il presidenzialismo in una regione come l'Umbria?
Tra "il potere è di tutti" di Capitini e il potere di uno solo c'è ne corre, o no?
A differenza di quella americana, la cultura politica europea non ama le forme plebiscitarie del potere.
Noi quale modello scegliamo?
La California o la Germania?
Possibile che manchi la voglia di rinverdire le radici democratiche umbre e si scelta invece una cesura che privilegia una presunta migliore governabilità rispetto alla rappresentanza?"
Come si legge, siamo arrivati al punto che Capitini prevedeva più di cinquant’anni fa.
Le soluzioni sono due.
La via di Schwarzenegger o il potere di tutti.
La prima implica la permanenza del capitalismo e delle sue lobby.
La seconda esige il liberalsocialismo, massimo di socialismo e massimo di libertà.
Il bivio, la scelta sono per tutti.
I nonviolenti debbono farla per primi.