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dalla Rocca di Assisi la richiesta di una Europa unita e federale e di un Parlamento mondiale



[...]Ultimo intervento quello del parlamentare europeo Joe 
Leinen, (presidente dell'Union of European Federalist) 
che ha ricevuto ovazioni e applausi scroscianti 
annunciando l'impegno per un unico governo europeo, "Perchè 
la pace è un valore e non un oggetto politico, e serve un 
Europa unita con una voce sola, che pretende una riforma democratica
dell'Onu e la creazione di un Parlamento mondiale". 
Leinen ha invitato tutti i partecipanti ad esserci anche a 
Roma il prossimo 9 maggio per affrontare di nuovo il tema di 
questo storico progetto.[...] 

Nicola Vallinoto


Fonte: 
www.bari.vivacity.it/articoli/dettaglio/0,3573,27%7C1%7C267774,00.html

Domenica 12/10/2003

In trecentomila per la Pace

Successo per la Marcia della Pace da Perugia ad Assisi. Un 
serpentone umano di 300mila persone hanno sfilato sotto il 
segno dell'arcobaleno. Toccanti gli interventi del 
senegalese Mamadou Sissoku e dell'americano Colin Kelly. La 
manifestazione si è svolta nel migliore dei modi

Il sole che fa capolino, il cielo nuvoloso e un lungo 
arcobaleno, coloratissimo di 300mila persone. Bandiere 
rosse, striscioni, solidraietà, accenti di ogni luogo del 
globo, riflessioni e tanti chilometri. Ben 24 partendo 
dalle 9.30 del mattino dai Giarini del Frontone di Perugia 
per arrivare alle 16.23 nel piazzale antistante la Rocca 
Maggiore di Assisi. 
E' stata quella l'ora in cui ha fatto il suo ingresso fra 
la folla lo striscione che apriva una delle edizioni della 
Marcia della Pace Perugia - Assisi più partecipate di 
sempre. 
Lo striscione recitrava "Europa di Pace", portato per ore 
da uomini e donne, senza sosta che non hanno ne bevuto ne 
mangiato.

E' stato il momento che ha inaugurato la fare finale della 
Marcia, appunto ad Assisi dove per più di due ore si sono 
susseguiti riflessioni, interventi e siparietti comici e 
musicali.

Che la partecipazione fosse totale lo testimoniavano i 
tanti extracomunitari, i frati, i giovani di ogni oarte 
d'Italia, le associazioni di volontariato e sportive, gli 
scout, i gonfaloni di decine e decine di comuni italiani 
con i loro i costumi medievali, i sindacati (Cgil, Spi, 
Anpi, Unione Inquilini, metalmeccanici) e le associazioni, 
Acli, Arci, Emergency e via discorrendo. 
Gli striscioni, tra i quali alcuni davvero toccanti come 
quello che protestava contro i morto nelle celle di 
isolamento in Turchia, con le foto una per una delle 107 
persone scomparse. Il tutto nel nome della Pace e di Aldo 
Capitini, il padre fondatore della Marcia tanti anni fa. 

E alla Rocca lo spettacolo è stato di quelli da non 
dimenticare. Prima l'apertura con la cantante statunitense 
Joanie Meten, quindi con l'orchestra di Piazza Vittorio e i 
suoi ritmi orientaleggianti. 
A stemperare il tono pesante dei messaggi di pace in tempo 
di guerra ci ha pensato Davide Riondino con una filastrocca 
in cui ha preso in giro tutti ma proprio tutti gli uomini 
politici italiani. 

Ma quelli degli interventi successivi, ripresi in diretta 
da No War Tv, sono stati i momenti più toccanti. 
Sotto messaggi come "Fuori la guerra dalla storia" o "No 
all'Europa degli eserciti, si all'Europa dei diritti"; 
sopra quattro personaggi internazionali che hanno 
sviscerato, dall'Enciclica del 1963 "Pacem in Terris"i 
quattro temi della giustizia, della solidarietà, della 
verità e della libertà. 

Il malese Raja Murti in rappresentanza dei paesi asiatici 
ha inviato il messaggio "Una marcia per la pace deve essere 
una marcia per la giustizia". Ricordando a tutti 
l'insegnamento sempre attuale di San Francesco. 
Il senegalese Mamadou Sissoko, in un intervento durissimo, 
ha ribadito la necessità di "solidarietà tra Europa ed 
Africa in un momento in cui la guerra non è solo quella 
delle armi ma anche economica", annunciando la nascita di 
un movimento dei popoli afrincani per la Pace. 
Le parole dell'infermiera palestinese Tina Kuri Nasser, che 
ha ribadito la necessità di "libertà in un mondo dove la 
libertà non c'è malgrado le apparenze". 

Infine il commovente appello di Colin Kelly, 
dell'associazione statunitense Peaceful Tomorrows, 
dell'Associazione dei Familiari delle Vittime dell'11 
settembre, rivolto a tutti quelli "che non devono 
dimenticare le tante famiglie che lottano per la verità, 
dalle madri dei desaparecidos argentini a quelle israeliane 
e palestinesi fino alle madri americane".

Ultimo intervento quello del parlamentare europeo Joe 
Leinen, che ha ricevuto ovazioni e applausi scrosicanti 
annunciando l'impegno per un unico governo europeo, "Perchè 
la pace è un valore e non un oggetto politico, e serve un 
europa unita con una voce sola e un'unica lingua, che 
pretende una riforma democratica dell'Onu e la creazone di 
un Parlamento mondiale". 
Leinen ha invitato tutti i partecipanti ad esserci anche a 
Roma il prossimo 9 maggio per affrontae di nuovo il tema di 
questo storico progetto. 

Il finale è stato caratterizzato dallo scambio di una 
pianta di ulivo donata dalla comunità del Monte Subasio e 
di una bandiera di pace a tutte le organizzazioni che hanno 
partecipato alla Tavola della Pace incarnando i temi di 
pacem in terris.

A livello di ordine pubblico tutto è andato per il meglio, 
a parte qualche intasamento di auto nei luoghi dove i posti 
di blocco che proteggevano il corteo hanno fatto il loro 
dovere.

(Antonello Ferroni)