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RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA? un quiz con spinaci, melanzane,gelato e altre 61 sorprese o quasi... (ricevo, sintetizzo e giro)
- Subject: RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA? un quiz con spinaci, melanzane,gelato e altre 61 sorprese o quasi... (ricevo, sintetizzo e giro)
- From: "Daniele Barbieri" <barbieri@migranews.net>
- Date: Mon, 6 Oct 2003 20:15:30 +0200
----- Original Message -----
From: "Massimo Consoli" <diama@tin.it>
Subject: RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA? SI, LALLERO!
La nostra lingua e la nostra cultura (e in questo momento parlo soprattutto
dell'Italia) sono state influenzate perfino più dagli Arabi, che dagli
apostoli d'origine ebraico-cristiana. Perfino i nostri cibi tradizionali,
tipicamente "italiani", sono stati importati o inventati o perfezionati
dagli Arabi! Certo, il razzismo che pervade la nostra cultura impedisce di
riconoscere una verità così lampante. Ed è il razzismo della stessa società
cristiana che, nei secoli, ha cercato di cancellare tutto quello che
riguardava le "radici islamiche dell'Europa", negando l'evidenza,
confondendo le carte in tavola, modificando nomi e inventando situazioni.
Ecco la soluzione del quiz che vi avevo proposto due mesi fa attraverso i
periodici "Marino Punto a Capo" e "Ciampino Punto a Capo", ed anche via
Internet: il raccontino che mi vedeva protagonista era scritto in lingua
araba (anche se a un osservatore superficiale poteva sembrare italiano) e
parlava di cose arabe, o importate dagli arabi, o migliorate o adattate da
loro o da popoli che gli sono stati molto vicini.
Solo due persone hanno dato la risposta giusta: Roberto Massari e l'avvocato
Ezio Menzione.
Qui di seguito vi mando il quiz originale, come lo avete già ricevuto a suo
tempo, per rinfrescarvi la memoria, e subito dopo, la sua "soluzione".
Buon divertimento. Massimo Consoli
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1.
Questo e' il quiz come ve lo avevo proposto:
Ieri, consultato il mio almanacco, sono andato in un grande magazzino per
fare un po' di spese. Il negozio mi ricordava il fondaco che avevo visto in
un paesino dell'Abruzzo quand'ero ragazzo. Avevo alcuni amici a cena, tra i
quali la figlia di Aldo Moro, l'ammiraglio che ho conosciuto all'Ambra
Jovinelli e l'onorevole Alessandra Mussolini, piu' qualche bagascia
rimediata chissa' dove.
Sono uscito proprio quando il sole era allo zenit e c'era meno traffico. Al
reparto ortofrutticolo ho comprato spinaci e melanzan.
I prezzi mi sembravano un po' esagerati, poi erano cosi' male indicati che
bisogna aver studiato l'algebra per capirci qualcosa: le albicocche le
vendevano al chilo, i limoni e le arance in buste da sei, i carciofi a
unita', ed ogni dieci ce n'era uno in regalo.. cosi' mi sono andato a
lamentare con il manager che, secondo me, e' un azzurro di Berlusconi (e
portava al collo una catenina di lapislazzuli ).
Gli ho detto: "Ma che bisogna risolvere un algoritmo per sapere quanto si
spende? Non voglio lambiccarmi il cervello con questi problemi.
"Le tariffe doganali sono aumentate di parecchio", mi ha risposto, "e gli
arsenali sono pieni di merci in deposito che nessuno compra piu'. Anche per
colpa dei monsoni che hanno interrotto a lungo il traffico via mare. Abbiamo
dovuto rimandare indietro il talco e la canfora , per quanto erano
esagerati i prezzi".
Ho preso anche lo zucchero e una bustina di zafferano perche' volevo fare
un risotto , che e' l'unico piatto tipicamente padano, che mi piace, e me ne
sono andato a casa. Ho speso 64 euro e 25 centesimi, pari a 124,405 lire .
Io ho fatto il pasticcere a New York, tra le tante cose, e mi e' rimasto il
piacere delle cose dolci. Percio' ho comprato anche i cannoli alla siciliana
, la cassata , la pasta reale e un sorbetto al limone e qualche sciroppo
dolce.
Non ho dimenticato la pasta , da bravo italiano. E mi hanno regalato una
parannanza di cotone . Mi hanno messo tutto in buste di carta che, al
contrario di quelle di plastica, sono gratuite.
Ho cercato anche un alfiere perche', l'ultima volta che ho giocato a
scacchi , me lo sono perso.
Ho comprato solo una bottiglia di Marsala perche' dovevano venire i figli
dei miei amici. E' meglio non tentare i ragazzini con l'alcol o con altri
presupposti elisir di lunga vita.. Non c'e' bisogno di essere un alchimista
e neppure laureato in chimica per capire quanto fa male, anche se non e'
una sostanza alcalina . E poi, non voglio essere considerato un aguzzino o,
se qualcuno muore a casa mia, addirittura un assassino . Offriro' a tutti
solo un bel caffe', un amalgama di semi provenienti da tutto il mondo. Non
sono di certo Belzebu' . Preferisco ritirarmi nella mia alcova , stendermi
su
un divano o sul sofa' di mia madre, sognare un bel safari in Africa con un
fuoristrada nuovo di zecca , piuttosto della mia vecchia Fiat che non vale
uno zero , o addirittura vedermi una trasmissione sulla mia cable TV, e
starmene per i cazzi miei.
Al limite, mi rileggo la Divina Commedia oppure qualcosa di Platone , e poi
me ne vado a dormire.
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2.
Questa e' la soluzione:
Ieri, consultato il mio almanacco (1), sono andato in un grande magazzino
(2) per fare un po' di spese. Il negozio mi ricordava il fondaco (3) che
avevo visto in un paesino dell'Abruzzo quand'ero ragazzo (4). Avevo alcuni
amici a cena, tra i quali la figlia di Aldo Moro (5), l'ammiraglio (6) che
ho conosciuto all'Ambra (7) Jovinelli e l'onorevole Alessandra Mussolini
(8), piu' qualche bagascia (9) rimediata chissa' dove.
Sono uscito proprio quando il sole era allo zenit (10) e c'era meno traffico
(11). Al reparto ortofrutticolo ho comprato spinaci (12) e melanzane (13).
I prezzi mi sembravano un po' esagerati, poi erano cosi' male indicati che
bisogna aver studiato l'algebra (14) per capirci qualcosa: le albicocche
(15) le vendevano al chilo, i limoni (16) e le arance (17) in buste da sei,
i carciofi (18) a unita', ed ogni dieci ce n'era uno in regalo.. cosi' mi
sono andato a lamentare con il manager che, secondo me, e' un azzurro (19)
di Berlusconi (e portava al collo una catenina di lapislazzuli (20)).
Gli ho detto: "Ma che bisogna risolvere un algoritmo (21) per sapere quanto
si spende? Non voglio lambiccarmi (22) il cervello con questi problemi.
"Le tariffe (23) doganali (24) sono aumentate di parecchio", mi ha risposto,
"e gli arsenali (25) sono pieni di merci in deposito che nessuno compra
piu'. Anche per colpa dei monsoni (26) che hanno interrotto a lungo il
traffico via mare. Abbiamo dovuto rimandare indietro il talco e la canfora
(27), per quanto erano esagerati i prezzi".
Ho preso anche lo zucchero (28) e una bustina di zafferano (29) perche'
volevo fare un risotto (30), che e' l'unico piatto tipicamente padano, che
mi piace, e me ne sono andato a casa. Ho speso 64 euro e 25 centesimi, pari
a 124,405 lire (31).
Io ho fatto il pasticcere a New York, tra le tante cose, e mi e' rimasto il
piacere delle cose dolci. Percio' ho comprato anche i cannoli alla siciliana
(32), la cassata (33), la pasta reale (34) e un sorbetto (35) al limone (36)
e qualche sciroppo (37) dolce.
Non ho dimenticato la pasta (38), da bravo italiano. E mi hanno regalato una
parannanza di cotone (39). Mi hanno messo tutto in buste di carta (40) che,
al contrario di quelle di plastica, sono gratuite.
Ho cercato anche un alfiere (41) perche', l'ultima volta che ho giocato a
scacchi (42), me lo sono perso.
Ho comprato solo una bottiglia di Marsala (43) perche' dovevano venire i
figli dei miei amici. E' meglio non tentare i ragazzini con l'alcol (44) o
con altri presupposti elisir (45) di lunga vita.. Non c'e' bisogno di essere
un alchimista (46) e neppure laureato in chimica (47) per capire quanto fa
male, anche se non e' una sostanza alcalina (48). E poi, non voglio essere
considerato un aguzzino (49) o, se qualcuno muore a casa mia, addirittura un
assassino (50). Offriro' a tutti solo un bel caffe' (51), un amalgama (52)
di semi provenienti da tutto il mondo. Non sono di certo Belzebu' (53)
SPreferisco ritirarmi nella mia alcova (54), stendermi su un divano (55) o
sul sofa' (56) di mia madre, sognare un bel safari (57) in Africa con un
fuoristrada nuovo di zecca (58), piuttosto della mia vecchia Fiat che non
vale uno zero (59), o addirittura vedermi una trasmissione sulla mia cable
(60) TV, e starmene per i cazzi (61) miei.
Al limite, mi rileggo la Divina Commedia (62) oppure qualcosa di Platone
(63), e poi me ne vado a dormire.
(1) Dall'arabo "al manah", che vuol dire "calendario".
(2 ) Dall'arabo "mahzin", plurale di "deposito".
(3) Dall'arabo, "Funduq" (= alloggiamento per mercanti)
(4) "Ragazzo" viene dall'arabo magrebino "raqqas", a sua volta derivato
dall'arabo "bardag" (= giovane schiavo), preso dal persiano "bardah"
(=schiavo). Ha dato origine anche al "bardasso" (= sodomita passivo) o, in
italiano piu' moderno, la "bagascia" (= donna di facili costumi).
(5) E' un soprannome che indicava i musulmani, i saraceni o, appunto, i
"mori".
(6) Dall'arabo "al amir", cioe', "comandante", che ci ha dato anche "emiro"
e che, a sua volta, viene dal greco "ameras".
(7) Dall'arabo "anbar", che indica la resina fossile delle conifere.
(8) Sembra proprio che questo cognome imponente, in origine volesse
significare "musulmano".
(9) Vedi la nota "ragazzo".
(10) Dall'arabo "sumut", plurale di "samt ar-ru'us" (= direzione della
testa).
(11) Probabilmente viene dall'arabo "trafiq", che voleva dire
"distribuzione".
(12) Dal persiano "aspanah". Gli spinaci sono stati portati in Italia dagli
arabi.
(13) Dall'arabo "badingian". Anche le melanzane sono state importate dagli
arabi.
(14) Dall'arabo "al jabr", che ha dato origine alla definizione "ilm al
jabr wa l-muqabala" (= scienza delle riduzioni e comparazione): Addirittura,
ai suoi inizi, "al-jabr" era un termine medico che indicava la "riduzione al
proprio posto delle ossa dislocate"
(15) Dall'arabo "al birquq", che in origine indicava un tipo di prugna. Le
albicocche sono state introdotte nel nostro paese dagli arabi.
(16) Dall'arabo e dal persiano "limun". I limoni sono stati portati in
Europa dai crociati che combattevano in Oriente.
(17) Dall'arabo e dal persiano "narang". Anche le arance sono state
introdotte da noi con l'intermediazione araba.
(18) Dall'arabo "harshuf". I carciofi sono stati portati dagli arabi.
(19) Dal persiano "lazuard", passando alle lingue neo-latine attraverso
l'arabo, piu' tardi ha perso la "l" iniziale che era interpretata come
articolo determinativo ("l'azzurro").
(20) Parola composta dal latino "lapis" (= pietra) e dall'arabo-persiano
"lazuard" (= azzurro).
(21) Dal nome del matematico arabo "Al Huwarizmi", cioe' proveniente dalla
regione asiatica di "Huwarizm".
(22) Dall'arabo "abiq", a sua volta derivato dal greco "a'mbix", che vuol
dire tazza, viene "alambicco", un apparecchio di distillazione, che a sua
volta ha dato vita al verbo "lambiccarsi", cioe', come gia' si usava dire
una volta, "distillarsi il cervello", cioe' sforzarsi per trovare una
soluzione a qualcosa.
(23) Dall'arabo "ta rifa", cioe', "notificazione".
(24) Dall'arabo-persiano "diwan", "libro dove si segnano le merci in
transito".
(25) Dall'arabo "dar ar sina", "fabbrica". Venne usato per la prima volta
dai veneziani.
(26) Dall'arabo "talq", che una volta indicava l'amianto, la mica ed altri
minerali del genere.
(27) Dall'arabo "kafur", a sua volta di origine indiana.
(28) Dall'arabo "sukkar", a sua volta dal sanscrito "sharkara".
(29) Dall'arabo "za'faran".
(30) Dall'iraniano e dall'afgano "vrize", Venne importato in Sicilia dagli
arabi.
(31) Non ci fossero stati gli arabi, che hanno introdotto in occidente i
numeri indiani, oggi noi scriveremmo 124.405 cosi': CXXIV et CDV. Con una
piccola osservazione: non sono affatto sicuro che questa sia la trascrizione
esatta!
(32) Secondo la tradizione, a Caltanissetta c'erano molti harem dove le
mogli degli emiri, "scacciavano la noia preparando i dolci", e tra questi i
famosi cannoli.
(33) Altra invenzione araba.
(34) Ancora un'invenzione araba.
(35) "Sorbetto" viene dal turco " sherbet ", che a sua volta deriva
dall'arabo "sharab", termini che sono entrati nell'italiano anche con
"sciroppo". Voleva significare "bibita fresca" o "dolce neve" (che ne era
l'equivalente), e viene anche accostato al verbo "sorbire". Era fatto con la
neve dell'Etna. Il gelato era conosciuto nell'antica Roma, dove si racconta
delle indigestioni che ne facevano Nerone ed Eliogabalo. Ma nel corso del
Medioevo se n'era dimenticata la tecnica. Furono gli arabi a mantenerne la
memoria, a perfezionarne la lavorazione ed a inventare la congelazione
artificiale mettendo i succhi di frutta in recipienti che, a loro volta
venivano immersi in altri contenitori riempiti di ghiaccio tritato, ricavato
da neve pressata e conservata a lungo in buche ricoperte di terra e paglia.
Sistema che e' rimasto alla base della preparazione dei gelati fino a poco
tempo fa, fino all'invenzione del frigorifero.
(36) Vedi la nota sul "limone".
(37) Vedi la nota sul "sorbetto".
(38) La pasta nasce in Sicilia. I primi documenti sull'argomento spiegano
che a Trabia c'erano una serie di molini per la lavorazione. La
testimonianza piu' autorevole ("Libro di Ruggero", 1154), e' opera del
geografo arabo Al Idrisi. All'epoca la Sicilia era appena uscita da un lungo
periodo di dominazione araba (827-1091) ed i nuovi governanti, soprattutto
Ruggero II (1095 circa-1154) e Federico II (1194-1250), continuarono a
favorirne l'influenza culturale. Del resto, i musulmani erano gli unici ad
affermare che la terra fosse rotonda, circondati da un universo cristiano
dove chi sosteneva la stessa cosa finiva bruciato vivo in quanto eretico.
Sembra comunque che anche nella pasta la loro influenza sia stata decisiva,
visto che gli "arabi, erano un popolo del deserto, che aveva la necessita'
di produrre prodotti essiccati".
(39) Dall'arabo "qutun". Furono loro ad introdurlo in Sicilia, e da li' si
diffuse nel resto del mondo occidentale.
(40) La carta, come noi la conosciamo, e' stata inventata da un eunuco
cinese, ma sono stati gli arabi a farla conoscere agli europei ed a
permettere la copia dei manoscritti dapprima, e la pubblicazione a stampa,
piu' tardi.
(41) Dall'arabo "al fil" che, in origine, voleva dire "elefante".
(42) Gli scacchi sono stati inventati dagli indiani, ma introdotti in
Europa dagli arabi.
(43) Il liquore prende il nome dalla citta' siciliana, un tempo conosciuta
come "Lilibeo" e in seguito ribattezzata "Porto di Dio", che in arabo e'
"Marsa Allah", e oggi, appunto, "Marsala".
(44) Gli arabi di Spagna chiamavano "kuhl" una miscela di polvere finissima
usata per tingere le sopracciglia. E' Paracelso che, piu' tardi, usera'
questa parola per indicare l'elemento essenziale delle sostanze, cosicche',
ad esempio, "alcohol vini", e' l'essenza, cioe' lo "spirito", del vino
(45) Dall'arabo "al iksir", cioe', "la pietra filosofale".
(46) Dall'arabo "al kimiya", altro modo per indicare "la pietra
filosofale", la scienza (o la magia?) che voleva trasformare i metalli meno
pregiati in oro.
(47) Stessa etimologia di "alchimia" (vedi nota).
(48) Dall'arabo "al qali", cioe' "potassa", "soda".
(49) Dall'arabo "al wazir", che in origine indicava un "luogotenente", o un
"ministro".
(50) Dall'arabo "ashishiya", cioe', "fumatore di hashish", visto che, una
volta, con questo termine si indicavano i seguaci del Vecchio della
Montagna, in Libano, che si drogavano prima di compiere le loro azioni
criminali.
(51) Dall'arabo "qahwa", attraverso il turco "qahve".
(52) Dall'arabo "amal al-gama", "attuazione di una unione".
(53) Sul dio "Ba'al Zebub", che era una figura molto positiva prima
dell'avvento del monoteismo (difendeva dagli insetti nocivi), ho scritto un
esauriente articolo su "Metal Shock", N° 21, Aprile 1988.
(54) Dall'arabo "cabba", che vuol dire "cupola", si e' passati allo
spagnolo "alcaba" e poi all'italiano "alcova", per indicare il "luogo
separato di un a camera dove si trova il letto".
(55) E' sempre una derivazione dall'arabo-persiano "diwan" (vedi "dogana")
che, attraverso la mediazione del turco, e' entrato nell'italiano per
indicare, oggi, un tipo di poltrona bassa e lunga e a piu' posti.
(56) La parola viene dall'arabo e si e' affermata nell'italiano attraverso
la mediazione turca, tant'e' che, una volta, si parlava proprio di "sofa'
alla turca".
(57) Dall'arabo "safar" (= viaggio), e dallo suahili "safari", che vuol
dire "buon viaggio".
(58) Dall'arabo "sikka", che indicava sia la "moneta", che il suo "conio".
Anche lo "zecchino" ha la stessa origine, e l'espressione "nuovo di zecca"
indicava la moneta appena coniata e, quindi,di maggior pregio.
(59) Lo zero lo hanno introdotto gli arabi, nella nostra numerazione, cosi'
come il sistema decimale che, insieme ai "numeri arabi", erano stati
inventati dagli indiani, ma furono i seguaci di Maometto a imporli
all'occidente..
(60) Televisione via cavo. La parola cable e' araba.
(61) Ebbene si'! Anche questa parola sembra d'origine araba, dove il membro
virile si chiamaS "zib" (ma e' una derivazione non sicura)
(62)