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L'eresia di Aldo Capitini



Buonasera,
con la presente è mia premura segnalarVi la seguente puntuale ed
approfondita monografia dedicata ad Aldo Capitini, ideatore della marcia
della pace Perugia-Assisi.
Ringraziando per l'attenzione, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Sabrina Brunodet




POLITO, Pietro.


L'eresia di Aldo Capitini / Pietro Polito ; prefazione di Norberto Bobbio.
- Aosta : Stylos , copyr. 2001. - 199 p. ; 21 cm. - (Mestiere di storico ;
4).
ISBN 88-87775-09-5

1. Capitini, Aldo.
2. Capitini, Aldo -- Pensiero politico.
I. BOBBIO, Norberto.
II. Titolo.
172.42 (ed. 21).

Prezzo Euro 14,46 (i.i.)
<mailto:acquisti@editricestylos.it>acquisti@editricestylos.it

Aldo Capitini (Perugia, 1899-1968), conseguita da autodidatta la maturità
classica, nel 1929 diviene segretario della Scuola Normale Superiore di
Pisa. Nel 1933 rifiuta di prendere la tessera del partito fascista ed è
costretto a lasciare la Normale. Fondatore, insieme a Guido Calogero, del
movimento liberalsocialista, subisce due arresti: a Firenze nel 1942 e a
Perugia nel 1943. Dopo la Liberazione, promuove i Centri di orientamento
sociale. Fin dal 1948 s'impegna per il riconoscimento dell'obiezione di
coscienza al servizio militare. Nel 1952 fonda i Centri di orientamento
religioso, la Società vegetariana italiana e il Centro per la nonviolenza.
Nel 1961 promuove la prima Marcia per la pace da Perugia ad Assisi, dalla
quale si sviluppa il Movimento nonviolento. Dal 1964 alla morte dirige le
riviste «Azione nonviolenta» e «Il potere di tutti». Fautore di una riforma
religiosa in Italia, prefigura le linee di una peculiare "religione
dell'immanenza". Pedagogista, è particolarmente attivo nell'elaborazione e
nella promozione di una educazione "aperta". Nel Novecento "spirituale"
italiano ed europeo Capitini ha un posto peculiare: la sua posizione è
caratterizzata dal costante richiamo alla nonviolenza, ripensata in modo
originale e accostando la lezione di Gandhi a quella di Francesco.
Tra gli studi dedicati al filosofo italiano della nonviolenza, questo
lavoro si muove sul piano della storia delle idee e della teoria politica.
Come osserva Norberto Bobbio nella Prefazione, una volta chiarita la
propria prospettiva di ricerca, «l'autore si sofferma sulle origini del
pensiero capitiniano (centrale è il confronto con Gobetti), dedicando i
quattro capitoli principali del libro ai grandi tempi politici di Capitini,
il liberalsocialismo, il pacifismo religioso, la nonviolenza, l'omnicrazia,
preceduti da un capitolo introduttivo in cui vengono richiamate e
illustrate le tre scelte chiave della di lui vita, quella antifascista,
quella religiosa e quella nonviolenta. Seguono una Appendice di saggi su
aspetti particolari e una ricchissima bibliografia, ordinata per temi in
modo da offrire al lettore una guida alla lettura e all'approfondimento.
L'analisi dei singoli temi viene condotta attraverso una minuziosa esegesi
dei testi, ampiamente citati, e una conoscenza vastissima della letteratura
secondaria».


PIETRO POLITO, nato a Forio d'Ischia (Na) nel 1956, è ricercatore al Centro
studi Piero Gobetti e dottore di ricerca in Storia del pensiero politico e
delle istituzioni politiche presso l'Università degli studi di Torino. Fa
parte della redazione di «Teoria Politica» e collabora con varie riviste,
tra cui «Mezzosecolo» e «Nuova Antologia». Ha curato diverse opere di
Norberto Bobbio, la più recente delle quali è La mia Italia (2000). È
autore di numerosi saggi sul pensiero politico novecentesco, con
particolare riguardo agli autori democratici, radicali e pacifisti del
Novecento italiano.