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APPELLO DI ACTION FOR PEACE
APPELLO DI ACTION FOR PEACE
Basta con l'occupazione israeliana! No al muro della vergogna! Due popoli e
due Stati per pace e giustizia in Medio Oriente!
4 ottobre a Roma per reclamare dalla UE una pace giusta in Palestina-Israele
I popoli d'Europa e del mondo rifiutano la guerra. In questi mesi le strade
delle nostre città sono state attraversate dal più esteso e imponente
movimento per la pace che sia mai stato conosciuto.
I governi dei nostri Paesi, che oggi sono riuniti nella Conferenza
intergovernativa, non hanno saputo ascoltare la nostra voce.
La strategia della guerra globale è stata adottata o subita dalla quasi
totalità delle Nazioni della parte più ricca del Pianeta.
Oggi chiediamo ai governi dell'Unione Europea di farsi promotori di pace e
di rifiutare la logica della violenza e delle armi.
Sappiamo che uno dei punti essenziali per sconfiggere la logica della
guerra è riuscire a costruire la pace in Medio Oriente, ponendo fine al
conflitto tra Israele e Palestina.
In Palestina il governo israeliano sta costruendo un vergognoso muro
dell'apartheid. Questo muro di cemento e filo spinato attraversa i
territori illegalmente occupati da Israele e costringe gran parte della
popolazione palestinese in veri e propri ghetti, negando loro i più
elementari diritti umani, sottraendo loro ulteriore terra e risorse. La
costruzione del muro, condannata dalla gran parte della comunità
internazionale, procede senza sosta e peggiora le condizioni di una
popolazione ai limiti della sopravvivenza per l'umiliante presenza dei
check point e dall'assedio economico-militare. Il 9 novembre, anniversario
della caduta del muro di Berlino, manifesteremo in tutta Europa contro il
muro israeliano, raccogliendo l'appello delle ong palestinesi.
Quest'assedio è anche politico. Il presidente democraticamente eletto dal
popolo palestinese, Yasser Arafat, non è riconosciuto da Israele ed è
apertamente minacciato di morte dal capo di quel governo. Sharon rifiuta
ogni proposta di tregua e continua nella scellerata politica degli
assassini politici mirati, che colpiscono indiscriminatamente anche la
popolazione civile, incluse donne e bambini, ed hanno il dichiarato scopo
di distruggere la classe dirigente palestinese e cancellare ogni autonomia
politica dell'Anp. Il governo israeliano straccia quotidianamente i diritti
umani ed il diritto internazionale. Le risoluzioni dell'Onu e le
Convenzioni di Ginevra sono totalmente disattese, le prigioni israeliane
sono piene di migliaia di prigionieri politici, tra cui centinaia di
bambini e adolescenti.
Mentre gli Stati Uniti sostengono attivamente l'economia e la politica di
guerra di quel Paese, l'Unione Europea si limita a vuote dichiarazioni
verbali ma non attua nessuna iniziativa che può portare alla pace.
Chiediamo che sia applicata la sospensione dell'accordo d'associazione
commerciale tra l'Unione Europea e Israele, già votata dal Parlamento
Europeo, per il mancato rispetto da parte israeliana delle clausole
sottoscritte. Questo accordo avvantaggia economicamente le esportazioni
d'Israele, costituite anche, malgrado il divieto dell'accordo, da prodotti
provenienti dalle colonie illegali presenti sui territori occupati.
Chiediamo che l'Europa si attivi, anche come parte del quartetto che
promuove la Road Map, per avviare un processo di pace e che ottenga l'invio
di una forza d'interposizione internazionale, sotto il comando Onu, per
promuovere una vera tregua al fine di salvaguardare la vita di migliaia di
civili innocenti in Palestina ed in Israele.
Soprattutto chiediamo che attui ogni sforzo per fermare la politica del
terrore del Governo Israeliano, che alimenta l'inaccettabile terrorismo
fondamentalista, causa di grandi sofferenze nella popolazione israeliana e
di ulteriore chiusura di quella società.
Come parte della società civile internazionale manteniamo la nostra
presenza nei territori occupati, le ong continuano ad operare a sostegno
dell'educazione, della salute e delle attività agricole di sussistenza
alimentare; rendiamo più forti i legami di amicizia e solidarietà con
palestinesi e israeliani contro l'occupazione, con quei giovani che
rifiutano il servizio militare; di sparare sui propri fratelli e sorelle;
con le donne in nero che da anni manifestano contro l'occupazione; con le
donne e gli uomini che da Israele portano nei territori solidarietà
concreta e messaggio di pace; migliaia di cittadine e cittadini del mondo
si sono avvicendati in quei luoghi, talvolta pagando prezzi altissimi:
alcuni pacifisti sono stati uccisi, altri feriti, imprigionati od espulsi
perché chiedevano giustizia e pace per il popolo palestinese.
L'Europa dei poteri è però immobile.
Manifestiamo il 4 ottobre perchè non vogliamo un'Europa legata al carro
armato della politica USA, perché l'Europa eserciti le sue responsabilità
in un'area che ci parla di una storia comune e di una pace necessaria,
perché vogliamo un Europa di pace e di diritti per tutti e tutte.
PRIME FIRME
Movimento palestinese per la democrazia e la cultura
Ebrei contro l'occupazione
Associazione per la pace
Donne in nero
FIOM
Piattaforma delle ONG italiane per la Palestina
CGIL
Giovani Comunisti
Rifondazione Comunista
Per ulteriori firme
Info.actionforpeace@tiscali.it