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Iraq, cooperazione allo sviluppo cancellata dal governo in nomedella "missione umanitaria". Lilliput non ci sta.



Comunicato stampa Rete Lilliput
Ufficio Stampa Rete Lilliput: Cristiano Lucchi 339/6675294 -
ufficiostampa@retelilliput.org

Iraq, cooperazione allo sviluppo cancellata dal governo in nome della
"missione umanitaria". Lilliput non ci sta.
Gli storni previsti dal governo per la missione militare in Iraq sono
assolutamente da evitare.  Appello ai parlamentari per lavorare su proposte
concrete contro le povertà e per la soluzione dei "conflitti dimenticati"

La notizia del tentativo governativo di stornare gli stanziamenti della
cooperazione allo sviluppo per reperire i fondi per la missione militare in
Iraq suscita pesanti interrogativi sulla correttezza delle recenti
decisioni di intervento in Iraq, (che per loro natura e tempistica appaiono
sempre più diretti ottenere dei risultati in materia di assegnazione di
appalti per la ricostruzione invece di perseguire scopi di reale assistenza
alle popolazioni colpite dalla guerra), ma anche sulla rilevanza politica
attribuita agli interventi di cooperazione allo sviluppo, visto che secondo
il governo possono essere cancellati senza proccupazioni.

Pertanto la Rete Lilliput esprime la sua profonda contrarietà:
- verso il tentativo di finanziare l'intervento militare accompagnato da
iniziative di tipo assistenziali, sbagliate nella impostazione e nelle
modalità di intervento (come sottolineato anche dalla Croce Rossa
Internazionale) e poco rispettose delle reali esigenze delle strutture
sanitarie irachene, attingendo fondi da stanziamenti già da tempo
attribuiti;
- verso le modalità adottate dall'esecutivo per il reperimento di fondi, in
quanto ignorano sostanzialmente il dettato costituzionale che prevede di
indicare sempre per ogni legge le nuove fonti di finanziamento;
- verso lo svuotamento del dibattito parlamentare sulle modalità
dell'intervento in Iraq e sulle priorità attribuite da tempo agli
interventi di cooperazione allo sviluppo;
- verso la sostanziale negazione dei pur modesti impegni assunti nel
recente vertice dei G8 a Evian, che sembravano  delineare un qualche ruolo
dell'Italia per la soddisfazione di alcune delle più urgenti esigenze delle
popolazioni più povere ed emarginate del pianeta.

La Rete Lilliput chiede pertanto a tutti i parlamentari e a tutte le
organizzazioni che hanno di recente espresso la loro opposizione alla
guerra di voler esprimere il loro profondo dissenso verso questo modo di
gestire la politica estera dell'Italia e di voler proporre quanto prima
nelle sedi adeguate delle concrete proposte di lotta contro le povertà e
per la soluzione dei "conflitti dimenticati".