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ARCHIVIATE LE ACCUSE AI MANIFESTANTI



            Scuola Diaz, la prima verità
            Un giudice archivia le accuse ai 93 manifestanti arrestati. Con
motivazioni molto circostanziate che demoliscono la versione ufficiale della
polizia
            di Allan Bay








       Genova. Un'altra archiviazione sul G8 di Genova, questa volta a
favore del movimento: l'ha disposta il gip Anna Ivaldi nei confronti dei "no
global" arrestati nel sanguinoso blitz della scuola Diaz-Pertini. Furono
arrestati in 93 (62 dei quali feriti nell'irruzione) con l'accusa di
devastazione e saccheggio.

      Un'archiviazione scontata, ma il punto interessante è un altro: è il
primo atto firmato da un giudice sulla famigerata irruzione della notte del
21 luglio 2001 (l'inchiesta contro i poliziotti è ancora nella fase delle
indagini preliminari), e da questo atto la polizia ne esce a pezzi. Secondo
il gip, quella notte non ci fu alcun atto di resistenza da parte dei ragazzi
pestati; manca qualsiasi riscontro sulla sassasola contro le forze dell'
ordine, che nella versione ufficiale fu all'origine dell'irruzione; i
verbali redatti dalla polizia quella notte sono inaffidabili.
      Vediamo meglio cosa scrive il gip Ivaldi.

      Le testimonianze dei manifestanti sulla violenza della polizia sono
concordi. Testimonianze rese in quattro carceri diverse (Pavia, Voghera,
Vercelli, Genova Marassi, dove furono portate 78 stranieri) e in diversi
ospedali genovesi. "La circostanza", scrive il gip, "rende del tutto
improbabile l'eventualità che gli stessi abbiano potuto concordare tra loro
le versioni".

      Per contro, diversi poliziotti interrogati hanno "nella sostanza
smentito la versione dei fatti contenuti nei verbali". In più le
testimonianze di agenti e funzionari sono discordanti: "Tutti attribuendo ad
altri di esservi entrati (nella scuola, ndr), per primi".
      Gli agenti (del Reparto mobile romano di Vincenzo Canterini, dello
Sco, di diverse questure e squadre mobili) furono davvero accolti da un
fitto lancio di sassi e bottiglie? Nelle "fotografie scattate dal Comando
provinciale dei carabinieri la mattina del 23" nel cortile della scuola,
osserva il gip, "non vi è traccia alcuna degli oggetti contundenti che vi
sarebbero stati lanciati".

      Neppure le lesioni subite dai manifestanti si sposano con la versione
ufficiale: "Quasi tutti i referti portano indicazioni di trauma cranico, al
quale si aggiungono per molti fratture degli arti superiori proprie di chi
tenta di difendersi dai colpi proteggendosi il capo con le braccia".

      Scoperta da tempo la bufala delle due bottiglie molotov, esibite tra i
reperti sequestrati ma portate nella scuola dai poliziotti stessi, le uniche
"armi" imputabili agli ospiti della Diaz sono "alcuni coltelli di tipo
svizzero multiuso".

      Le responsabilità personali dei singoli agenti e funzionari di polizia
sono materia di un'altra indagine aperta alla Procura di Genova, che è in
fase molto avanzata. Ma un giudice genovese ha stabilito, con parole nette,
che se il blitz alla Diaz ebbe delle giustificazioni, non sono tra quelle
che si possono raccontare in tribunale.