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Casa pace Milano



Sui rischi della resistenza nonviolenta
Pubblichiamo un passaggio da un saggio che Francesco Tullio sta scrivendo 
su "Resistenza nonviolenta ora ?"

Un rischio della resistenza e' che la controparte non capisca il senso 
costruttivo delle azioni. Malgrado questo possa essere e sia spesso legato 
a malafede sta a noi escludere e persistere cocciutamente nella 
eliminazione di ogni possibile equivoco. La eliminazione degli equivoci, il 
chiarimento completo, la chiarezza della posizione e della volonta', 
stimolano peraltro sempre  anche le persone migliori della controparte. Le 
posizioni sono sempre variegate anche nella controparte. Bisogna lasciare 
il tempo a quei membri della controparte che si sentono a disagio per la 
malafede esistente di  riconoscerla ed arginarla senza far sentire i loro 
alleati in colpa o indeboliti. Ecco perche' la proposta costruttiva deve 
contenere una via d'uscita positiva per entrame le parti della controversia.

Ad esempio nella polemica aperta da un assessore leghista contro la casa 
della pace a Milano l'azione avviata dai milanesi per il boicottaggio di 
alcuni prodotti americani deve essere meglio veicolata per evitare inutili 
incomprensioni e strumentalizzazioni.  Infatti l'assessore leghista ha 
capito che la casa della pace e' contro gli americani e se passa questa 
interpretazione dei fatti i suoi alleati lo sosterranno. Ora bisogna 
insistere sul chiarimento del senso del boicottaggio che non e' contro gli 
americani, anzi e' a loro favore. Il boicottaggio e' contro alcune scelte 
americane sbagliate e dannose per loro americani e per tutti noi europei, 
italiani, germani ecc, compresi i padani. Se si evita di attaccare 
personalmente questo assessore i suoi  alleati avranno il tempo ed il modo 
di cercare di  capire e la questione potra' essere rivista.
Magari si dovrebbe fare, oltre che il boicottaggio per alcuni prodotti, 
anche la promozione di quei prodotti americani che non hanno finanziato 
approcci scorretti alla soluzione dei conflitti contemporanei.  Inoltre 
bisogna sicuramente ricordare  l'importanza della costituzione americana, 
la  articolazione democratica degli Stati Uniti ed anche  la complessita' 
della situazione. Va reso in modo fermo che non siamo manichei e che non 
vediamo  negli Stati Uniti l'unico responsabile di una situazione 
difficile, che anzi gli Stati Uniti sono e saranno amici, ma che ci 
aspettiamo e li stimoliamo ad essere meno interventisti quando ci sono di 
mezzo i loro interessi e  piu' consapevoli del loro ruolo fondamentale per 
la giustizia nel mondo. Se necessario anziche' chiamarlo boicottaggio di 
alcuni prodotti lo chiameremo scelta consapevole. Abbiamo Il diritto di 
scegliere ci verra' riconosciuto sicuramente dallo stesso assessore. Anche 
gli americani  basano il loro mercato sul diritto di scelta dei prodotti. 
Magari oltre a indicare alcuni prodotti etici americani che possiamo 
scegliere potremmo indicare di scegliere anche italiani.
L'azione della scelta non e' contro gli americani ma sicuramente e' a 
favore dei padani.
Da questa polemica ancora in corso la casa della pace di Milano dovrebbe 
cogliere l'opportunita' per promuovere i prodotti etici e dovrebbe  cercare 
di restare a lungo al centro del'attenzione dei mass media, sempre con 
proposte frizzanti,  allegre, magari spiazzanti, ma costruttive e mai 
offensive della sensibilita' dell'altro.