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30/04 Genova: un'ora in silenzio per la pace



Agli organi di informazione - con preghiera di pubblicazione e diffusione

rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Nell'Iraq "pacificato" e "democratizzato" si continua a morire, ma la
ricostruzione garantirà certamente buoni affari. E l'esercito italiano,
anche grazie alla benevola astensione dell'ulivo, preparerà la strada agli
italiani più intraprendenti.
La legge 185, recentemente modificata in senso più liberale, permetterà
presto anche all'Italia di partecipare al rinnovamento dell'armamento
iracheno (una demcrazia così fresca avrrà certamente bisogno di mezzi di
difesa convenzionale; per l'armamento chimico, e per le cosiddette armi di
distruzione di massa meglio aspettare un altro po', tanto i protettori
statunitensi ne hanno da buttare).
Nel resto del mondo, intanto, continuano tranquillamente i trentadue
conflitti attualmente in corso: ottimi anche questi per garantire buoni
affari all'imprenditoria armiera italiana.
I pacifisti non sono riusciti a fermare la guerra, ma hanno messo in atto
una serie di iniziative che hanno denunciato il pesantissimo coinvolgimento
italiano, allargato l'area del dissenso e coinvolto persone che non
partecipano di solito ad iniziative di piazza: pensiamo ad esempio al blocco
nonviolento dei treni che trasportavano armi, alla capillare esposizione di
bandiere arcobaleno, alle mille manifestazioni in ogni città.
Tra queste  si colloca l'ora in silenzio per la pace, giunta ornai alla
settantaquattresima settimana, Anche per mercoledì 30 aprile l'appuntamento
è dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di Genova
info:

Norma Bertullacelli 010 5704871 - 347 3204042

Antonio Bruno 010 6982958 - 339 3442011

Graziella Gaggero 010 594796 - 347 4197646

Mariangela Grixoni 347 8300100

Roberto Leoni 010 5220512

Pino Parisi 339 2179295

Sergio Tedeschi 010 460483