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Lettera a un deputato sugli aiuti umanitari in Iraq



Roma, 19  aprile 2003

Lettera aperta all' on. Giampaolo Landi di Chiavenna

Gent.mo onorevole,

I giornali del 19 aprile riportano la notizia delle sue dichiarazioni
sull'utilizzo dei fondi destinati agli aiuti umanitari in Iraq. Lei si
augura che i fondi del governo italiano privilegino le ONG vicine alla
maggioranza e non quelle che hanno contestato la politica estera del
governo italiano.

Niente deve essere al di sopra delle parti come gli aiuti umanitari. Tante
ONG abbiamo assunto un codice di condotta che orienta l'azione della Croce
Rossa.

In esso tra le altre cose si afferma che: "il diritto di ricevere ed
offrire assistenza umanitaria è un principio fondamentale di cui devono
godere tutti i cittadini di tutti i paesi. Come membri della comunità
internazionale, riconosciamo il nostro obbligo a fornire assistenza
umanitaria dovunque sia necessaria. Quindi la necessità di accesso senza
alcun ostacolo alle popolazioni colpite è di importanza fondamentale
nell'esercizio di questa responsabilità. La motivazione fondamentale del
nostro intervento in risposta al disastro è quella di alleviare la
sofferenza umana tra coloro che non sono in grado di sopportare i disagi
causati dal disastro. Quando diamo aiuto umanitario non si tratta di un
atto politico o di parte e per tanto non dovrebbe essere percepito come
tale. L'aiuto viene dato senza distinzioni di razza, credo o nazionalità
dei beneficiari e senza nessun altro tipo di distinzione. Le priorità
dell'aiuto sono calcolate unicamente sulla base del bisogno di esso."

E ancora in un altro punto :

Le ONG che operano nell'umanitario  "sono agenzie che lavorano
indipendentemente dai governi. Pertanto formuliamo le nostre politiche e
strategie di attuazione e non miriamo a realizzare la politica di alcun
governo, eccetto nel caso in cui coincidano con la nostra politica
indipendente. Non ci permetteremo mai consapevolmente - o per negligenza -,
né lo permetteremo ai nostri dipendenti, di essere utilizzati per
raccogliere informazioni di natura politica, militare, o relativa ad
aspetti economici per governi o altre entità che possano avere propositi
diversi da quelli strettamente umanitari, né opereremo come strumenti di
politica estera dei governi donatori. Utilizzeremo l'assistenza che
riceviamo per rispondere alle necessità, e quest'assistenza non dovrà
essere motivata dalla necessità da parte dei donatori di disporre di
risorse eccedenti, né dall'interesse politico di nessun donatore in
particolare. Valorizziamo e promuoviamo la donazione volontaria, da parte
di individui interessati, di mano d'opera o di risorse economiche che
abbiano lo scopo di appoggiare il nostro operato e riconosciamo
l'indipendenza di azione promossa da una tale motivazione volontaria. Con
il proposito di proteggere la nostra indipendenza cercheremo di evitare la
dipendenza da una singola risorsa finanziaria."

Questi i principi che orientano il nostro operato. Auspico quindi che tutte
le ONG  di qualsiasi orientamento culturale e di qualsiasi ispirazione
esprimano il loro disappunto sulla sua richiesta e che il governo non la
tenga in considerazione in quanto contraria ai principi fondamentali che
ispirano l'aiuto umanitario.

La inviterei invece a prendere in considerazione lo stato di crisi e di non
funzionamento della Cooperazione italiana che è bloccata da vergognosi
ritardi  e orientata unicamente a  rispettare procedure burocratiche e non
ad adempiere agli obiettivi di solidarietà tra i popoli come previsto nella
legge 49/87.  Tanti progetti approvati non iniziano perché la ragioneria di
stato blocca, senza giustificazione, i pagamenti. Molte ONG sono obbligate
a fermare le attività di cooperazione e far rientrare i volontari perché il
MAE non mantiene gli impegni presi.

La ringrazio per l'attenzione e la prego di non coinvolgere gli aiuti
umanitari e la cooperazione internazionale nelle polemiche partitiche
congiunturali.

Cordiali saluti

Vincenzo Pira
MOVIMONDO