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risposta ad un dubbioso sul boicottaggio di aziende collegate a Bush e alla guerra
- Subject: risposta ad un dubbioso sul boicottaggio di aziende collegate a Bush e alla guerra
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Sat, 12 Apr 2003 07:48:38 +0200
- In-reply-to: <p05111708bab98f7540ca@[37.0.235.113]>
Per Lello
Ciao Lello,
grazie per averci scritto e per aver espresso i tuoi dubbi. Il boicottaggio
che stiamo diffondendo è basato su uno studio del Centro Nuovo Modello di
Sviluppo che a Vecchiano (Pisa) conduce da anni ricerche sul consumo
critico. E' un centro noto e apprezzato, di grande rigore scientifico. Puoi
ad esempio leggere il libro "Guida al consumo critico", edizioni EMI di
Bologna (http://www.emi.it).
Una forma di boicottaggio si va a ripercuotere "anche" sugli operai, del
resto così è stato anche per le fabbriche di mine. Ma a ben vedere anche
gli scioperi degli operai si ripercuotono sull'andamento delle fabbriche.
La questione è quella di orientare nel verso giusto il senso etico del
boicottaggio. Il Centro Nuovo Modello di Sviluppo tende a promuovere forme
di boicottaggio che siano condivise dalle popolazioni e dai lavoratori
delle nazioni e delle aziende coinvolte. Il boicottaggio incide per pochi
punti percentuali e manda un "segnale", così come lo mandi tu quando dici
che un prodotto non ti piace o come lo fa un'associazione di consumatori
quando dice che un'auto non è sicura. Le aziende sono molto attente ai
consumatori e - quando un boicottaggio funziona - modificano in genere le
loro condotte e lo comunicano. Quindi alla fine in genere non ne vien fuori
un danno per gli operai ma una modifica della condotta dell'azienda, che è
proprio il fine del boicottaggio.
L'etica diventa anche una qualità certificabile con controlli previsti dai
criteri di certificazione SA8000 (cito a memoria).
Per concludere: noi non ci guadagnamo niente con i boicottaggi. E' una
forma di orientamento attivo che il consumatore critico - ossia ognuno di
noi - può adottare inserendo fra i criteri di scelta, oltre alla qualità e
al prezzo dei prodotti, anche la loro "qualità etica".
Un cordiale saluto
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
At 10.51 09/04/03 +0200, you wrote:
>From: ***
>To: <info@peacelink.it>
>Subject: Boicottaggi
>Date: Wed, 9 Apr 2003 10:33:35 +0200
>
>Mi chiedo se dietro ai Vs. boicottaggi non ci sia qualche concorrente delle
>ditte che Voi dite di non comprare i loro prodotti.
>Mi piacerebbe sapere alla fine che cosa ci guadagnate a mettere in atto
>queste forme di protesta secondo me poco utili in quanto si vanno poi a
>ripercuotere sugli operai delle aziende boicottate.
>Sicuro che non ricevero' risposta, Vi saluto
>Lello