comunicato SCI - Rafah

["Michela La Perna" <michela.lp@katamail.com>]

Oggi, 11 aprile 2003, alle 17 un altro attivista dell'International
Solidarity Movement è stato ucciso, a Rafah nella Striscia di Gaza.
Nicola, testimone diretto dell'incidente, racconta la dinamica:
un gruppo di attivisti ISM si reca nel quartiere di Yebda, per monitorare
la situazione e valutare se ci sono le condizioni per realizzare un'azione
di interposizione. Si rendono subito conto che la situazione è molto
difficile, perchè gli spari dei soldati israeliani sono continui.
Decidono quindi, per la giornata di oggi, di non compiere alcuna azione.
Tom Horindal, attivista inglese di 24 anni, si accorge che un bambino
palestinese è allo scoperto, lo raggiunge e lo mette in salvo. Vedendone
altri due, si dirige verso di loro. Un solo colpo, sparato da un cecchino
di una torretta israeliana, lo raggiunge alla testa.
NIcola conferma che tutti gli attivisti presenti indossavano giubbotti
arancioni per rendersi facilmente riconoscibili come internazionali.
Tom, è stato dichiarato clinicamente morto e sta per essere trasferito in
un ospedale israeliano.

Nelle ultime tre settimane l'esercito israeliano ha deliberatamente colpito
tre pacifisti internazionali ed ucciso 70 palestinesi.
E' chiara la volontà delle forze di occupazione di aumentare il livello di
violenza, repressione e brutalità nei Territori di Gaza e della
Cisgiordania e di allontanare qualsiasi presenza o azione finalizzate a
testimoniare i crimini subiti dal popolo palestinese.
Appare ormai evidente che approfittando dell'attacco americano all'Iraq il
governo israeliano vuole eliminare qualsiasi possibile azione di
solidarietà della società civile internazionale in Palestina.
Esprimiamo il nostro più profondo sdegno e proponiamo che la manifestazione
nazionale di domani sia anche un momento per non dimenticare quello che sta
accadendo in Palestina e per contrastare una politica mirata al completo
isolamento e annientamento del popolo palestinese.

Servizio Civile Internazionale

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