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05/04 Modena: FERMARE SUBITO LA GUERRA



Sabato 5 aprile, ore 11.
Presidio davanti alla Prefettura di Modena, viale Martiri della Libertà.

FERMARE SUBITO LA GUERRA

L'Italia e' in guerra. Lo e' coi suoi cieli e con le sue basi militari. Lo
e' soprattutto in quanto parte della coalizione politica e morale che
appoggia l'intervento. Ce lo ricordano gli americani, in chiaro contrasto
con l'ambigua informazione del nostro governo (é un dettaglio avvisare che
siamo in guerra?). La decisione del governo e del parlamento, pertanto,
contro la maggioranza pacifista del paese, non e' meno arbitraria
dell'unilateralismo americano: loro scavalcano l'Onu, l'Italia scavalca i
vincoli formali (l'Articolo 11 della Costituzione) e sostanziali
(l'opinione degli italiani); vincoli che l'avrebbero costretta ad assumere
una posizione critica nei confronti di Bush e della sua "guerra
preventiva". Per noi tutti questi abusi - e il progetto di ordine mondiale
che perseguono - sono sciagure a cui opporsi con decisione.
Rispediamo al mittente, percio', la lettera indirizzata al Presidente del
Consiglio in cui Bush promette che sapra' ricordarsi degli alleati quando
si trattera' di spartirsi i dividendi della guerra: noi non siamo e non
vogliamo essere suoi alleati in questo massacro di vite e del diritto
internazionale, non siamo amici della sua "giustizia duratura". Questa è
una guerra  di aggressione e di occupazione, già decisa mesi, anni fa per
il controllo geopolitico dell'area e per le sue riserve energetiche;
definire "amico di Saddam" chi vi si oppone é poco meno di un banale
tentativo di strumentalizzazione politica. Tutto ciò non ci piace ma non ci
preoccupa. Abbiamo sostenuto la battaglia del popolo Kurdo, in scarsa
compagnia,  quando il governo americano era impegnato a vendere armi di
distruzione di massa agli iracheni: sì, quello stesso governo che ora
pretende di "portare democrazia" è stato complice, politicamente e
militarmente,  di Saddam Hussein contro il popolo sciita. E i guerrafondai
di ieri e di sempre, i nostri governanti dell'epoca, non erano allora molto
interessati alla mancanza di democrazia e di diritti umani in Iraq, lo
erano molto di più a raccogliere le briciole del commercio di armi. La
coerenza non è un optional. La guerra sta prendendo una piega inaspettata,
si annuncia più lunga e più pesante in termini di vite umane di quanto
volevano farci credere. La popolazione civile, già stremata dopo 12 anni di
embargo, sta pagando prezzi altissimi. Molte città sono senza acqua e senza
energia elettrica. Fermare la guerra, opporsi con forza alla strategia di
lunga durata del governo Bush è un dovere etico, morale e politico.
Continueremo, in tutte le occasioni e con tutte le modalità pacifiche e non
violente che ci contraddistinguono, ad opporci alla guerra, alle guerre.

ARCI, Attac, Casa per la Pace,  CGIL, Giovani Comunisti, Legambiente, PdCI,
Rete di Lilliput, Rifondazione Comunista Modena, Verdi Modena