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Guerra breve? Domanda ridicola se non fosse agghiacciante



La polemica intorno alla durata della guerra ("E' meglio una guerra breve o
una guerra lunga?"), se non fosse agghiacciante sarebbe ridicola.
L'unica richiesta che il movimento per la pace può far propria è quella di
una guerra che finisca subito, di un immediato "cessate il fuoco" che
riporti la crisi irakena al tavolo delle Nazioni Unite.
Non c'è realismo politico che possa giustificare il protrarsi, anche per un
solo minuto, di una guerra d'aggressione che sta ormai uccidendo solo
civili, donne e bambini e che sta trasformando in una vittima, o peggio in
una bandiera, un tiranno come Saddam Hussein.
Ha ragione Mikhail Gorbaciov quando dice che la "guerra preventiva" ha già
prodotto la ripresa della corsa agli armamenti, la crisi dei trattati di
non proliferazione e in generale delle relazioni internazionali e che
questi guasti politici avranno per il mondo conseguenze ancora più gravi
della già evidente catastrofe umanitaria.
Il "cessate il fuoco" e il ritorno all'ONU sono le richieste di che ha
scelto la bandiera arcobaleno come vessillo individuale e collettivo.






	Paolo Raffaelli


	Sindaco di Terni








TERNI, mercoledì 2 aprile 2003