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11-14/04 Pistoia: GENOVA 01 di Fausto Paravidino



Vi inviamo comunicazione sullo spettacolo da noi prodotto "GENOVA 01" di
Fausto Paravidino e sulla relativa promozione speciale riservata alle
associazioni e gruppi organizzati che operano nel sociale.

Se interessati, potete contattarci: Associazione Teatrale Pistoiese - Tel.
0573/991608 - fax 0573/34789


Teatro Manzoni Pistoia

da venerdì 11 a lunedì 14 Aprile
(feriali ore 21, festivo ore 16)


GENOVA 01
di Fausto Paravidino

con Filippo Dini, Simone Gandolfo, Antonia Truppo
Regia Filippo Dini
Scene, costumi, luci e proiezioni Laura Benzi
Musiche Michele Rabbia e Giovanni Maier


Ci scusiamo in anticipo se questa mail vi ha arrecato disturbo. Se nel
futuro non desiderate ricevere altro materiale, vi preghiamo di inviare un
messaggio vuoto indicando il vostro indirizzo e-mail e sarete cancellati
dal ns. indirizzario.
Grazie in anticipo per la collaborazione!!













Teoria della distanza (1992)
di Izet Sarajli_

La teoria della distanza l'hanno inventata i dietrologi,
quelli che non vogliono rischiare in niente.

Io appartengo a quelli
che credono che del lunedì
si deve parlare il lunedì;
martedì potrebbe già essere troppo tardi.

Ovviamente è difficile stando in cantina,
mentre sopra cadono le granate,
scrivere poesie.

L'unica cosa più difficile
È non scriverle!






Pistoia, 28 Marzo 2003



OGGETTO: Teatro Manzoni Pistoia 11/14 Aprile 2003 "GENOVA 01" di Fausto
Paravidino - PROMOZIONE SPECIALE ASSOCIAZIONI E GRUPPI ORGANIZZATI


L'Associazione Teatrale Pistoiese/Teatro Manzoni Pistoia, sotto la
direzione artistica della trentanovenne regista Cristina Pezzoli, ha
elaborato un 'coraggioso' progetto triennale - "Il Teatro del Tempo
Presente" - che si basa sulla produzione di soli testi di drammaturgia
italiana contemporanea. La volontà è quella di sviluppare temi e contenuti
strettamente legati alla contemporaneità, offrendo al pubblico concreti
spunti di approfondimento su fatti ed esperienze dell'oggi, secondo un'idea
di teatro vivo e forte, luogo di 'contagio e di rinascita', di impegno
civile e culturale.

Una scelta certamente faticosa e 'controcorrente' (in tempi di 'ubriacature
televisive'Š), una scelta di campo precisa che rifiuta l'idea di un teatro
disimpegnato e 'anestestizzante' per proporre, invece, con coerenza e
forza, spettacoli teatrali che sollecitino in tutti la riflessione, la
critica e 'risveglino' le coscienze.




In quest'ottica sarà in scena da Venerdì 11 a Lunedì 14 aprile al Teatro
Manzoni di Pistoia (Corso Gramsci, 127 0573/991609-27.112), il nuovissimo
testo "GENOVA 01" del ventiseienne genovese Fausto Paravidino (l'autore
pluripremiato della sua generazione), che propone la sua personale lettura
dei tragici fatti accaduti in occasione del G8 di Genova, dando voce anche
alle motivazioni e all'impegno del 'movimento'.

Anche in considerazione dei particolari temi trattati dallo spettacolo, il
Teatro Manzoni propone una PROMOZIONE SPECIALE per i membri di associazioni
e gruppi organizzati impegnati direttamente nel sociale (dietro
presentazione della rispettiva tessera associativa alla Biglietteria del
Teatro):

Platea    				9,00 (anziché 15,00)
Palco I e II 			8,00 (anziché 13,00)
Palco III e Galleria	6,00 (anziché 10,00)
È previsto anche un ingresso omaggio ogni 10 persone.

Alleghiamo la scheda dello spettacolo.
Su richiesta, vi possiamo inviare gratuitamente una copia del programma di
sala dello spettacolo con il testo completo, foto e riflessioni di
interpreti e regista.

Per informazioni, potete contattare
Ufficio Stampa Associazione Teatrale Pistoiese 0573/991608
Per prenotazioni
Biglietteria Teatro Manzoni 0573/991609 - 27.112

Nella speranza che tale proposta possa incontrare il vs. interesse, vi
salutiamo cordialmente, ringraziandovi in anticipo per la collaborazione
che vorrete offrirci nel diffondere questa comunicazione ai vostri iscritti

Francesca Marchiani
Ufficio Promozione Associazione Teatrale Pistoiese
Tel. 0573/991608 - fax 0573/34789
www.pistoiateatri.it   infoticket@pistoiateatri.it










PROMOZIONE SPECIALE
Associazioni e
Gruppi Organizzati
(dietro presentazione della rispettiva tessera dell'associazione)

Platea
9,00 (anziché 15,00)
Palco I e II
8,00 (anziché 13,00)
Palco III e Galleria
6,00 (anziché 10,00)


PRENOTAZIONI E INFO
Teatro Manzoni Pistoia
0573/99.16.09-27.112
www.pistoiateatri.it






TEATRO MANZONI PISTOIA
DA VENERDÌ 11 A LUNEDÌ 14 APRILE
(feriali ore 21, festivo ore 16)

Associazione Teatrale Pistoiese/Teatro del Tempo Presente
Direzione artistica: Cristina Pezzoli

GENOVA 01
di FAUSTO PARAVIDINO
con Filippo Dini,
Simone Gandolfo e Antonia Truppo

Regia FILIPPO DINI

Scene, Costumi, Luci e Proiezioni Laura Benzi
Musiche Michele Rabbia e Giovanni Maier


Dalla penna del ventiseienne genovese
Fausto Paravidino - pluripremiato
'talento'della giovane drammaturgia
italiana contemporanea - una
coraggiosa riflessione, quasi
un'orazione civile sui tragici
fatti di Genova (dagli entusiasmi
del 'Movimento' al vertice G8,
dalla morte di Carlo Giuliani
al terrore della Diaz e alla
brutalità di Bolzaneto)per un
teatro che sia davvero
"DEL TEMPO PRESENTE" .

"LO SPETTACOLO SUL G8" di Filippo Dini

"Genova 01" racconta ciò che avvenne a Genova al di fuori della zona rossa
durante i giorni del G8. Il teatro non può mai essere mezzo di
qualcos'altro, né di un pensiero, né tanto meno di un'ideologia, può
soltanto essere espressione e tramite della metafora e in essa trova la sua
necessità.
Il G8 di Genova è la metafora che raccontiamo.

Non credo in un teatro 'politico', credo invece nella possibilità di un
teatro civile, in quanto portatore di verità. Genova rappresenta per me,
per gli attori, l'autore, la scenografa, un appuntamento irrinunciabile con
l'essere artisti e l'essere uomini ora, qui, in questo paese, su questo
pianeta. Portare in teatro questa storia significa ricostruire
completamente in noi la necessità stessa della nostra arte oggi, creare i
presupposti perché la tragedia possa trovare liberamente espressione
attraverso di noi. Per fare questo non possiamo far altro che ricercare la
verità, la verità nella nostra arte e la verità nel profondo della materia
che trattiamo. Una ricerca fatta su due binari, che nel nostro lavoro si
fondono in un unico pensiero, ed è per questo che le menzogne di Piazza
Alimonda, la repressione nelle strade, l'assalto alla Diaz, le torture di
Bolzaneto offendono la nostra dignità, fanno a pezzi il nostro senso di
giustizia e impoveriscono i nostri desideri. Lo spettacolo è la mise en
scene di tale ricerca: incessante, senza pietismo e senza commenti; questa
ricerca ossessiva non può avere ripensamenti, non può avere punti di vista,
non si fanno dibattiti sulla verità; la sua luce ti attrae fino al baratro,
dietro al quale si palesa, nella sua agghiacciante semplicità. E da lì in
poi (davvero come Edipo) non resta che affrontare la pena e la tortura
della condanna che ci attendeva fin dalla nascita. Rappresentare questo
testo, per me è raccontare la lotta antica dell'uomo contro la dittatura,
contro qualsiasi forma di dittatura, da quella perpetrata negli scontri di
Genova a quella quotidiana, nascosta e apparentemente meno pericolosa
dell'uomo contro se stesso. 

	Credo che il G8 si possa riassumere in cinque grandi argomenti.
Quasi ricalcando la struttura dei cinque atti shakespeariani, il primo
racconta di come ambo gli eserciti si stanziarono nei rispettivi
accampamenti e di come l'uno cantò e ballò in nome di un altro mondo
diverso e possibile, portando negli occhi quella luce, quel sole che
difficilmente avrebbe visto un tramonto; l'altro osservò con fredda
circospezione. Quelle medesime motivazioni, quella stessa smania per la
verità, che già da molto tempo ormai hanno reso possibili le imprese più
straordinarie in tante parti del mondo, ebbene quei 'sogni' scintillavano
ancora negli occhi di quei valorosi all'alba del secondo giorno e per noi
secondo atto, ma ben presto ebbero a dover resistere, ebbero a dover
chiedere coraggio a se stessi e ai loro cavalieri, che cadevano sotto i
colpi della repressione. Questa giornata è la più difficile da raccontare
poiché è la più densa di avvenimenti, di orari, di immagini, di paura.
Questo è l'atto più propriamente raccontato, più 'narrato' proprio perché
ci sono tanti punti di osservazione e ognuno di loro necessita una
collocazione all'interno di quel caos, che troverà quiete soltanto nel
fragore di quei due spari, nel silenzio di quella morte. Il giorno e atto
successivo si aprono con il rancore e la paura di quelle trecentomila
persone che non sono più separate in tanti gruppi come ieri, oggi sono un
fiume, un enorme fiume che viene bloccato e fatto straripare. Una giornata
che si avvia verso la sera con troppa lentezza, e ancora con pestaggi e
violenze. Il quarto atto rappresenta ciò che non poteva essere né atteso né
previsto, come la foresta in Macbeth si anima e pare prendere vita, così
con lo stesso stupore e terrore credo siano stati accolti i massacratori
della Diaz. Di questa notte si sa poco, abbiamo solo un video che ci fa
vedere l'arrivo, ma cosa sia effettivamente successo lo sanno solo coloro
che erano presenti. Certo abbiamo anche, a testimonianza della tragedia, il
sangue, le fratture, le urla di quella notte. Qui la storia sembra
sprofondare nella tenebra del mistero, si vede sempre meno, e anche la
mente sembra non comprendere più quali siano le logiche che governano
l'universo, fino a perdere completamente coscienza nel quinto e ultimo atto
(i fatti di Bolzaneto) che completa questo viaggio forse catartico (?)
all'interno di ciò che più c'è di oscuro e terrificante nell'animo umano,
ovvero il suo istinto al predominio, alla brutalità, all'odio.