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Dichiarazione su espulsione diplomatici iracheni



Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione - fiei@email.it



Dichiarazione di Rodolfo Ricci, Segretario della FIEI

L'espulsione dei 4 diplomatici iracheni, richiesta venerdì scorso dalle
autorità USA ed oggi decretata dalla Farnesina, pone dei seri interrogativi
rispetto all'autonomia del Governo e del Ministero Affari Esteri rispetto
alla gestione degli eventi legati alla guerra: molti altri paesi, europei e
non, hanno risposto agli USA che una decisione del genere è una questione
di sovranità nazionale, sia che si sostenga o meno l'operazione militare
degli USA in Iraq.

La risposta celerissima del Ministro degli Affari Esteri pone invece a noi
italiani dei seri dubbi quanto alla capacità di rappresentare gli interessi
e l'autonomia politica del nostro Paese.

Allo stesso tempo questa decisione dissolve ogni dubbio sulla posizione del
governo italiano rispetto alla partecipazione alla guerra, confermandone, a
scanso di ogni residuo equivoco, il sostegno diretto e la condivisione
degli obiettivi del governo statunitense; è in questo senso allucinante e
allo stesso tempo grottesco che il decreto di espulsione venga risparmiato
all'incaricato di affari, forse per ipotecare una possibilità di relazioni
da giocare nel dopoguerra al momento della ricostruzione ?? D'altra parte
la scelta si inserirebbe appieno nel progetto di trasformare il Ministero
degli Esteri in una sorta di succursale economica.

Ma al di là di queste considerazioni, si pone ora la questione se questo
ministro rappresenti, o meno, gli interessi del popolo italiano in questa
delicatissima fase politica internazionale.

Ed è richiesta un'altra dichiarazione del Ministro Tremaglia, il quale ci
ha fatto conoscere in un comunicato emesso venerdì scorso, la sua
condivisione della politica del governo, affermando che l'Italia non è
paese belligerante, e che ha e deve mantenere una posizione autonoma e non
servile.

Scelte di questo genere, per il modo e il contesto in cui sono state prese,
fanno anche emergere in prospettiva, qualche preoccupazione sulla questione
dell'esercizio di voto all'estero.



Roma, 23 marzo 2003