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Cesena - Invasione Iraq



Quello che segue è il testo dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio
Comunale di Cesena nella seduta del 21 marzo sull'invasione degli Stati
Uniti in Iraq.
Voti a favore numero 15 (Ds - Margherita, Laburisti, Rifondazione Comunista
e Verdi), voti contrari numero 6 (Pri, Forza Italia, AN, Nuovo PSI).

Davide Fabbri
Consigliere comunale dei Verdi
tel. 0547600294 - 3331296915

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Il Consiglio Comunale di Cesena

esprime profonda contrarieta' per l'abbandono della via politica e
diplomatica al disarmo del dittatore saddam hussein, fermo rifiuto e netta
ripulsa verso la guerra mossa dagli Stati Uniti e da altri paesi contro
l'Iraq;
considera tale atto, che ha gia portato a profonde divisioni nella lotta al
terrorismo internazionale e all'interno della stessa unione europea, privo
di legittimità internazionale e destinato a produrre drammatici costi sotto
il profilo delle vite umane e conseguenze imprevedibili sull'assetto
politico internazionale;
considera un grave errore il fatto che il governo italiano abbia fornito
appoggio politico e diplomatico all'intervento armato e chide pertanto che
venga effettivamente negato un supporto operativo e logistico, incluse le
basi militari, a qualunque azione che configuri un coinvolgimento
dell'Italia nelle operazioni di guerra in coerenza con il dettato
costituzionale.
Il Consiglio Comunale di Cesena
profondamente preoccupato per l'inizio delle operazioni militari,
chiede che sia ascoltata la volontà di pace dei cittadini, affinchè venga
fermata immediatamente questa guerra insensata e si riporti in sede ONU
l'autorità di decidere le misure idonee a dare una soluzione politica e
pacifica alla grave crisi in atto;
esprime solidarietà al popolo iracheno, già sottomesso ad una odiosa
dittatura, vittima dei bombardamenti e dei combattimenti;
invita i cittadini a partecipare e ad aderire a tutte le campagne e
iniziative di pace (mobilitazioni, raccolte firme, manifestazioni, presidi,
azioni dirette) che si stanno mettendo in campo per dee l'illegittimità di
questa guerra;
invita tutti a non rassegnarsi alla attuale situazione e ad operare per
fermare la guerra e per la ripresa del confronto diplomatico nell'ONU e
nelle altre sedi internazionali;
fa appello a tutte le forze politiche affinchè lavorino per superare le
gravi divisioni verificatesi tra i paesi dell'unione europea e per
riprendere la strada di una coesione europea che sappia contribuire
positivamente e pacificamente alla soluzione dei gravi problemi
internazionali.