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L'UFFICIO KURDO IN ITALIA: NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEI PROFUGHI
- To: pace@peacelink.it
- Subject: L'UFFICIO KURDO IN ITALIA: NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEI PROFUGHI
- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus@tin.it>
- Date: Thu, 20 Mar 2003 01:58:16 +0100
COMUNICATO STAMPA
(Att.ne Cronaca e Interni)
L'UFFICIO KURDO IN ITALIA:
NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEI PROFUGHI
Per la popolazione kurda alle sofferenze della guerra e dell'esodo rischia
di aggiungersi la beffa della criminalizzazione.
Non meglio identificate "informative di servizi", e la semplice presenza di
un gruppo islamista nell'area di Suleymaniye e Halabja, regione di
provenienza di molti profughi kurdoirakeni, conducono oggi quotidiani
affidabili come Repubblica e il Corriere della Sera a titolare
rispettivamente sul "rischio kamikaze fra i profughi kurdi" e su "kurdi
addestrati da al Quaeda in Italia".
Una simile campagna stampa rischia di favorire il respingimento e
l'internamento dei kurdi, anziché il loro doveroso riconoscimento e
accoglienza come profughi e vittime di guerra.
L'Ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia richiama la stampa
italiana al dovere di una verifica delle fonti e di un'informazione non
"gridata" ma attenta e responsabile, in una materia delicatissima che
coinvolge il destino di centinaia di migliaia di donne e uomini
perseguitati.
Mehmet Yuksel
UIKI-Onlus (Ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia)
06.42013576 - 329.0192619