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Re: R: IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE" PER GLIINCERTI
Non posso aggiungere nulla a quanto già detto se non una piccola idea. Perchè non chiedere, alla prossima occasione, a politici o ambasciatori inglesi:
Come mai si dà la precedenza all'Iraq rispetto a situazioni molto più drammatiche, come l'Eritrea o la Costa d'Avorio? perchè nessuno spinge per aiutare almeno in modo simbolico questi paesi? Possibile che la situazione in Iraq sia tale da avervi tolto il tempo di interessarvi a popoli in guerra da anni? Eppure non siete mossi da interessi economici...
Solo una piccola provocazione per metterli in difficoltà.
Federico
----- Original Message -----
From: "Enrico Peyretti" <peyretti@tiscalinet.it>
Date: Sat, 15 Mar 2003 11:16:30 +0100
To: <pace@peacelink.it>
Subject: R: IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE" PER GLIINCERTI
> Mi pare importante e significativa l'azione di questo "Ministero-ombra della
> Pace": non è ministero di un governo alternativo (una delle forme più
> avanzate di lotta
> pur sempre nonviolenta), ma un'iniziativa che esprime, nella fiacchezza
> dell'opposizione parlamentare, il ripudio della guerra e la volontà di pace
> della manifesta maggioranza del popolo italiano, constatata anche da
> sondaggi scientifici.
> Le Ambasciate visitate hanno mostrato interesse per il movimento e per il
> lavoro dal basso, hanno ascoltato questa rappresentanza, hanno rispettato le
> posizioni espresse.
> Questa iniziativa evidenzia la infondatezza democratica e soprattutto la
> incostituzionalità dell'azione del governo attuale, che oscilla tra
> l'entusiasmo bellico (ministro Martino) e il barcamenarsi equivoco di
> Berlusconi e soci tra servire Bush, blandire i sondaggi e fare calcoli
> cinici e necrofagi sul dopo guerra insanguinato.
> Perciò fa bene il "Ministero-ombra della Pace" a prendere questi contatti
> con le ambasciate degli altri paesi, con un'azione di diplomazia popolare di
> pace, che salva l'onore e la Costituzione pacifica dell'Italia.
> Vedo necessario rivolgersi anche ai rappresentanti diplomatici e agli
> operatori dell'informazione dei paesi arabi e del Terzo Mondo, dove è facile
> che l'immagine dell'Italia pacifica venga confusa e oscurata dalla
> sovrapposta immagine ufficiale del governo di centro-destra.
> Enrico Peyretti
> "Disperati, noi speriamo"
> "Aspettare la guerra è come assistere a un delitto"
> "Ci sono sempre alternative, perché la guerra è una rinuncia"
> "Ci sono due sole grandi potenze al mondo: gli Usa e l'opinione pubblica"
> http://www.arpnet.it/regis; www.ilfoglio.org
>
>
>
> ----- Original Message -----
> From: Ufficio Stampa Lilliput Nodo di Roma <stampa_lilliput_roma@yahoo.it>
> To: <pace@peacelink.it>
> Sent: Saturday, March 15, 2003 2:30 AM
> Subject: IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE" PER
> GLIINCERTI
>
>
> > IRAQ: CONSIGLIO SICUREZZA, "POSIZIONE COMUNE DI PACE"
> > PER GLI INCERTI
> >
> > ROMA, 14 MAR 2003 - I sei paesi ancora incerti stanno
> > lavorando per una posizione comune di pace al
> > Consiglio di sicurezza. E' quanto hanno dichiarato gli
> > ambasciatori messicano e cileno, Rafael Tovar e Jose'
> > Goni, questa mattina ai delegati del Ministero-ombra
> > della Pace, composto da Rete Lilliput Roma e Comitato
> > Fermiamo la guerra.
> >
> > La visita fa parte di un giro di consultazioni con le
> > ambasciate dei paesi membri del consiglio di sicurezza
> > che oggi ha toccato anche le sedi di Francia e
> > Inghilterra. "Tutte le Ambasciate - ha dichiarato
> > Luigi Pirelli del nodo di Roma della Rete Lilliput -
> > hanno mostrato interesse per la vastita' e la natura
> > del movimento, hanno apprezzato e valorizzato la
> > capacita' del movimento di lavorare dal basso, di
> > dialogare e costruire insieme una realtà di pace e
> > di economia solidale, esprimendo profondo rispetto per
> > le posizioni espresse".
> >
> > Ai delegati incontrati e' stata consegnata una
> > bandiera di Pace. Gli unici a chiedere di non averla
> > sono stati gli inglesi che hanno esplicitamente
> > chiesto che gli fosse "risparmiato" l'imbarazzo di
> > rifiutarla.
> >
> > Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dai
> > rappresentanti incontrati.
> > Ambasciata del Cile
> > Ambasciatore Jose' Goni
> > "Anche noi abbiamo gia' la bandiera della Pace in
> > ambasciata
> > La posizione del governo del Cile e' di votare no alla
> > seconda risoluzione.
> > Stiamo lavorando con i sei paesi incerti del consiglio
> > di sicurezza, in particolare il Messico, per una
> > proposta di mediazione all'interno del Consiglio
> > stesso".
> >
> > Ambasciata del Messico
> > Ambasciatore Rafael Tovar
> > "Agiremo di concerto con il Cile e con gli altri
> > membri ancora incerti del Consiglio di sicurezza
> > dell'Onu e cercheremo pertanto di tener fede alla
> > tradizione di pace che ci consegna la storia del
> > nostro paese".
> >
> > Ambasciata della Francia
> > Secondo Consigliere Marc Fonbaustier
> > "La Francia ha da sempre una posizione ferma e
> > coerente verso la questione dell'Iraq: no ad una
> > guerra poiche' il disarmo sta dando i suoi effetti e
> > sta ottenendo buoni risultati, è una strada da
> > continuare a perseguire con fermezza e coraggio.
> > Una guerra potrebbe avere ripercussioni impensabili
> > per quel che concerne il terrorismo.
> > La Francia non e' contro gli Stati Uniti, ma contro
> > una guerra preventiva.
> > In passato la Francia ha utilizzato poche volte, in
> > confronto alla Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti, il
> > diritto di veto e nel 72percento delle volte in
> > accordo con gli Stati Uniti.
> > La Francia non ha una posizione di pacifismo, per cui
> > non e' contro una soluzione armata dei conflitti, ma
> > non e' in accordo con una inopportunità dell'utilizzo
> > della forza e delle armi".
> >
> > Ambasciata della Gran Bretagna
> > Vice capo missione Ministro Scott Whiteman
> > "La stampa internazionale e nazionale non ci dipinge
> > correttamente.
> > La nostra posizione e' di ottenere il disarmo
> > effettivo attraverso una pressione militare per
> > rimediare ai 12 anni di tolleranza avuti verso il
> > regime iraqueno.
> > Siamo per un approccio multilaterale alla soluzione
> > del conflitto ma l'Onu deve dimostrare verso tutti i
> > regimi la sua autorita'.
> > Ci tengo a chiarire che quello che ci muove non sono
> > gli interessi economici ma un imperativo morale in
> > difesa dei nostri cittadini dal problema del
> > terrorismo dopo l'11 settembre e dalle armi di
> > distruzione di massa".
> >
> >
> > =====
> > Ufficio stampa nodo di Roma Rete di Lilliput
> > http://nodi.retelilliput.org/roma/stampa.htm
> >
> > *** Cosa e' Lilliput? ***
> > Lilliput e' una rete laica di associazioni (cattoliche e non) e di singoli
> > Lilliput non e' una rete di associazioni cattolica
> > www.retelilliput.org
> >
> >
>
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