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guerra imminente: PeaceLink scrive al Governo e invia 1626 firme
COMUNICATO STAMPA
La guerra sembra imminente dopo l'ultimatum di Usa, Gran Bretagna e Spagna
che fissa un possibile attacco a partire dalla data del 17 marzo. Occorre
di conseguenza aumentare la pressione sul Governo Italiano affinché venga
rispettata la volontà di pace del popolo italiano e quindi il principio di
sovranità democratica.
Pertanto PeaceLink ha spedito a Silvio Berlusconi 1626 firme affinché
l'Italia rimanga rigorosamente fuori dalla guerra di Bush. Le firme sono
state raccolte utilizzando il testo dell'appello di Emergency "fuori
l'Italia dalla guerra" (prelevabile sul sito www.emergecy.it) e di esse
circa 1400 sono di studenti.
L'iniziativa è stata sostenuta dalle associazioni aderenti al sito
www.tarantosociale.org
Alla voluminosa busta è stata allegata una lettera in cui si chiede al
Presidente del Consiglio una risposta scritta circa il rispetto
dell'articolo 11 della Costituzione ("L'Italia riupudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risuluzione delle controversie internaziuonali").
PeaceLink ha inoltre scritto al Questore di Taranto per esprimere
apprezzamento nei confronti delle dichiarazioni del ministro degli Interni
Giuseppe Pisanu il quale - riferendo recentemente in Parlamento (5 marzo)
sul grave attentato delle BR - ha detto ufficialmente: "Il governo
considera tutte le associazioni e i movimenti pacifici un'autentica risorsa
democratica del nostro Paese e si guarda bene dal confonderli con i
violenti di ogni grado e tanto meno con i terroristi."
PeaceLink ha invitato il Questore ad inoltrare al Ministro Pisanu
l'apprezzamento per tali dichiarazioni fa fanno onore alla verità e al
ministro degli Interni. Si fa infatti definitivamente chiarezza sul valore
delle mobilitazioni della società civile, la cui maturazione e crescita è
garanzia della maturazione e crescita dell'intera tenuta democratica del
Paese e delle sue istituzioni.
La lettera di PeaceLink al Questore si conclude così: "Noi ci sentiamo
fortemente impegnati nella lotta al terrorismo che riteniamo un pericolo
non solo per la società ma in particolare per il movimento pacifista e
nonviolento i cui scopi sono quelli di promuovere nella società un'etica e
una cultura che bandisca la sopraffazione violenta nelle relazioni fra gli
uomini e gli stati. Ci consideri al servizio di ogni iniziativa
istituzionale - in particolare nelle scuole - che miri a battere ed isolare
democraticamente la sciagurata logica del terrorismo e a sviluppare la
cultura della legalità democratica".
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink
http://www.peacelink.it