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"Perche' i terroristi sono nostri nemici"



"Perche' i terroristi sono nostri nemici"    06/03/2003

Ogni volta che in Italia si verificano degli omicidi per mano terrorista si
levano alcune voci - debitamente amplificate dai mezzi di comunicazione di
massa - che ricordano il pericolo che i terroristi ed il Movimento siano
vicini, che vi siano infiltrazioni di terroristi fra i New Global o piu' in
generale nel Movimento per la Pace. Anche senza i terroristi in azione
arrivano sulla stampa dichiarazioni assurde come <<Dal bloccare i treni al
terrorismo rosso il passo e' breve>>.

Queste "opinioni ufficiali" si levano ormai meccanicamente, come a voler
scacciare il movimento, togliere capacita' di convincimento ad una
moltitudine in crescita che ha superato con sofferenza personale e
collettiva la tragica messinscena di Genova ed e' riuscita a vincere
costruendo il grande evento del Social Forum Europeo a Firenze e la
mobilitazione mondiale contro la guerra del 15 febbraio. Finche' ci sono i
movimenti la popolazione e' portata a pensare con la propria testa ed e'
comprensibile che cio' possa risultare sconveniente per qualcuno.

Queste "opinioni" si basano su un falso eclatante: <<il movimento non
rifiuta la violenza>>. Osserviamo questo falso.

Il Movimento e' nato per chiedere a gran voce il riequilibrio fra i paesi
del Nord e dei Sud del mondo. L'assunto di partenza e' che l'attuale
assetto dell'economia mondiale uccide molti cittadini ogni giorno, solo
perche' abitano a Sud. Questa e'una violenza portata dai centri di potere
corporativo (cioe' le multinazionali) e dai governi contro le popolazioni
del Sud. Il nostro impegno e' nato contro una violenza sistematica. Il
Movimento ha in unito in questo impegno forze preesistenti, che gia' si
battevano su questi temi. E' il caso di Retelilliput, nata nell'autunno
2000 per unire il lavoro e l'azione di gruppi e associzioni quali Manitese,
WWF, Pax Christi, Beati Costruttori di Pace e Cooperativa Terzo Mondo(CTM).

Fra le idee/azioni di vecchia data ci sono quelle di opposizione allo
sviluppo di armi e armamenti. L'obiezione alle spese militari, l'impegno in
difesa della legge 185/90 e la  contestazione della pubblicita' delle armi
eseguita con fiere come Exa di Brescia sono dei validi esempi. Queste
pratiche passano anche attraverso alcune azioni illegali, ma sono rivolte
contro la violenza, anche superando in modo cosciente i limiti della legge
quando questa  serve ad imporre o giustificare la violenza. Il tentativo di
bloccare la costruzione dei Centri di Permanenza Temporanea per immigrati
e' un esempio dell'impegno contro una legge che porta violenza contro i
cittadini extracomunitari.

Anche le azioni contro la guerra, che consistono sia nelle manifestazioni
sia nel blocco nonviolento della macchina di preparazione bellica, sono
fatte per bloccare una guerra di attacco (o di "difesa preventiva",
concetto non distinguibile da quello di attacco) che prevede gia da adesso
centinaia di migliaia di morti fra la popolazione irachena, quindi per
bloccare la violenza con azioni non violente. Insomma di tutto si puo'
accusare il Movimento tranne di portare violenza, quando casomai il nostro
scopo e' del tutto opposto. [Alle solite fastidiose vocette rispondiamo che
a Genova molti hanno cercato di rispondere alla violenza causata dalla
gente vestita di nero che non abbiamo in seguito piu' rivisto.]

I terroristi nazionali ed iternazionali invece non solo non rifiutano la
violenza, ma la mettono alla base della loro azione. I terroristi credono
ancora oggi che "Il fine giustifica i mezzi", mentre il Movimento ha
decisamente abbandonato questo concetto e crede che "I mezzi devono essere
coerenti con i fini che ti poni", e quindi non si possono usare metodi
violenti per creare un mondo dove regni la pace e in cui non vi sia
violenza.

Finche' ci sara' terrorismo, sia quello organizzato da piccoli gruppi di
persone sia quello organizzato da multinazionali e governi sotto forma di
guerre e conservazione del debito dei paesi poveri, questo sara' sempre
nostro nemico, un forte ostacolo per cancellare la violenza ed il sopruso
dal nostro orizzonte.

Andrea Fornari - nodo di ReteLilliput Firenze.