[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
sempre a proposito del documento "Perché si fa la guerra?2 e delle accuse di essere una bufala....
- To: pace@peacelink.it
- Subject: sempre a proposito del documento "Perché si fa la guerra?2 e delle accuse di essere una bufala....
- From: Daniele Barbieri <barbieri@carta.org>
- Date: Tue, 4 Mar 2003 13:15:20 +0100
Da: "Amedeo Tosi" <amedeotosi@libero.it>
Data: Tue, 4 Mar 2003 11:10:03 +0100
Oggetto: [paxchristi] Da Emergency: Perché si fa la guerra?
(Dal sito di Emergency)
-----------------------------------------------
Abbiamo ricevuto da molti mittenti diversi un documento in .ppt dal titolo
"Perche' si fa una guerra" e abbiamo ricevuto anche molte mail che
attribuivano quel documento a noi, dato che nell'ultima pagina si suggerisce
di firmare il nostro appello.
Smentiamo qualsiasi "paternita'" di quel documento, ma per poter rispondere
a chi ci ha scritto abbiamo fatto ricerche: In prima pagina il documento
faceva riferimento a una lezione tenuta al Politecnico di Milano. Abbiamo
contattato il docente del corso (Prof. Rodolfo Soncini Sessa, ndr), che ci
ha inviato quanto segue:
"Tutto è nato da una risposta a una domanda al termine di una lezione del
mio corso. Ho fatto alcune deduzioni quantitative (quelle che compaiono
nelle prime diapositive) partendo da dati attinti dal libro di Lucia
Annunziata sulla guerra del golfo, che riportavo a memoria. Riproduco qui il
passo originale
"Dieci anni fa "Desert Storm" costò 60 miliardi di dollari ... Naturalmente,
il costo della guerra non è un vero problema ... l´ottanta per cento fu
pagato dai paesi arabi che avevano chiesto l´intervento contro l´invasione.
Ovviamente, in quel periodo il costo del petrolio passò da 15 $ a 40 $ a
barile, perché le nazioni che pagavano ricuperassero le spese."
(Lucia Annunziata, NO, la seconda guerra irachena e i dubbi dell´occidente,
Donzelli Editore, Roma, 2002, pag. 105.)
Uno studente ha creato a mia insaputa il file che sta circolando, indicando
solo indirettamente che la redazione non è mia ("Tratto da ..."), senza
precisare che citavo a memoria (le cifre reali sono più alte da quelle da me
riportate), introducendo alcune imprecisioni (ad esempio che le "sette
sorelle [sono], tutte americane, di cui 5 di proprietà statale") e notizie
di cui non conosco l´attendibilità (il riparto degli utili del petrolio tra
governo e privati).
Ho rintracciato l´autore attraverso i suoi colleghi; ecco quanto mi ha
scritto: Ho appreso dai miei compagni di corso che sono nati dei problemi
attorno ad un file di powerpoint che ho creato qualche tempo fa. Toni
allarmistici mi parlavano di "cose che non vanno fatte in questo modo..."
eccetera.
Non capisco da dove saltino fuori tutte queste problematiche. Il file non è
nient'altro che la risposta alle richieste di spiegare più chiaramente
quello che, a parole, avevo provato a raccontare ai miei amici.
Ho appreso che sono nate controversie anche sulla questione della fonte. Nel
documento, ho chiarito subito che quelle non erano le sue esatte parole; ho
messo "tratto da...", e mi sembra chiaro come questo voglia dire che si
tratti di una mia rielaborazione di quanto ho sentito, attraverso l'aggiunta
di mie informazioni e mie considerazioni.
Non vedo neanche tutto questo alone di mistero attorno a chi fosse l'autore
del file: quando l'ho spedito ai miei amici, non l'ho fatto in modo segreto!
Ho normalmente usato la mia e-mail, senza camuffare in alcun modo il mio
nome. E dopotutto, non vedo perchè avrei dovuto farlo.
Sono comunque cosciente che il file, inevitabilmente, contiene degli errori,
anche perchè l'ho composto "a memoria" dopo alcune settimane da quanto avevo
sentito.
Sarei contento di poterlo sistemare, per diffondere il più possibile notizie
aderenti al vero.
Buona giornata,
Roberto R.
"""
In conclusione dati veri, ma un poco di "semplicità" nel riportarli e
soprattutto nessuna consapevolezza dell´enorme potenza diffusiva della rete:
questo piccolo esempio mostra quale sia l´effetto di una crescita geometrica
del numero dei messaggi.
Milano, 28 Febbraio 2003
Prof. Rodolfo Soncini Sessa
(PolitecnicoMilano)
"
Da parte nostra aggiungiamo che la velocità con cui il documento è circolato
dimostra anche quanta voglia di informazione ci sia e - di conseguenza -
quanto sia fondamentale che l'informazione sia sempre corretta, cosa che noi
di Emergency ci impegnamo a fare.
Sarebbe buona cosa - prima di inoltrare un documento, di qualsiasi natura
sia - verificare prima alla fonte la sua veridicità e non dare per scontato
che qualsiasi cosa arriva nella nostra casella postale (sia che si tratti di
un allarme virus che di un documento sulla guerra) sia veritiera e corretta.
Se ci saranno ulteriori sviluppi, ve li comunicheremo tramite questa sezione
del sito.
Grazie a tutti.