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Il nostro decalogo per la pace
Taranto - Coordinamento provinciale contro la
guerra
Il nostro
decalogo
No alla guerra. Senza se e
senza ma.
PeaceLink, Aprile,
Associazione per la Pace, Attac, Chiesa Valdese, Cobas, Comitati contro
la guerra di Martina Franca, Palagiano e Grottaglie, Eirene (Comitato
permanente per la pace di Massafra), Forum delle Donne di Rifondazione
Comunista, Arci, Giovani Comunisti, Legambiente, Movimento Difesa del
Cittadino, Pax Christi Taranto, WWF, Rifondazione Comunista.
1.Perseguiamo
una pace planetaria. Risorse alimentari, sistemi sanitari e scuole, non
più
armi. Nessun uomo decida mai di togliere la vita ad un altro uomo.
Terrorismo e guerre
avranno fine eliminando i problemi economici e sociali indotti nei paesi
poveri al fine di
espropriarli di materie prime e risorse energetiche.
2.Mancata
assistenza sanitaria, ticket ingiusti, scuola inadeguata ai bisogni
formativi,
pensioni insufficienti per gli anziani sono il prezzo quotidiano che
tributiamo alle
guerre. Siano destinare allo sviluppo sociale le risorse riservate agli
eventi bellici.
3.Avversare
i meccanismi di disegualianza economica. Dissuadere dall’accumulo e
dall’uso di risorse economiche in progetti che non perseguano lo sviluppo
sociale e la centralità dell’uomo.
4.La
scelta di pace è anche di ognuno di noi. Nella individuale capacità di
adottare, quotidianamente, tecniche e comportamenti non violenti, gesti
di disobbedienza civile, boicottaggi commerciali.
5.La
Costituzione Europea adotti il più incisivo rifiuto di tutte le guerre,
come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali e riconosca nella pace un
diritto
fondamentale delle persone e dei popoli.
6.Venga
resa efficace l’azione dell’ONU rifondandola quale consesso democratico
dei
popoli. Vengano altresì eliminate tutte le attuali alleanze
militari.
7.Tutelare
l’ambiente con urgenti interventi di ripristino di accettabili livelli di
vivibilità.
L’ambiente è risorsa essenziale per lo sviluppo e il futuro dei popoli e
delle nuove
generazioni. Le guerre minacciano gravemente gli equilibri
ambientali.
8.Rinnovare
le forme della politica cercando modalità avanzate di partecipazione e
di
controllo popolare anche grazie alle moderne tecnologie. Promuovere i
diritti civili e la partecipazione consapevole.
9.Democratizzare
i mezzi di informazione consentendo accesso e forme di presenza
alle
varie realtà socio-economiche e politiche. Costruire reti di
comunicazione dal basso per la controinformazione.
10.Educare
ed educarsi al dialogo, al confronto, alla diversità.