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R: Protesta contro Fini e il governo



Mando anch'io a Fini la lettera di protesta di Montani, che ringrazio
dell'iniziativa.
Il mio testo è modificato in alcuni punti per accentuare, nel punto 3, il
dovere dell'Italia di proporre il ripudio della guerra, nel penultimo
capoverso per qualificare il concetto di difesa che deve essere di tutti e
non di una parte dell'umanità, e alla fine per porre la costruzione della
pace sulla base del ripudio della guerra.
Riproduco il testo qui sotto.
Enrico Peyretti
"Disperati, noi speriamo"
http://www.arpnet.it/regis; www.ilfoglio.org
Aspettare la guerra è come assistere a un delitto.
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Al Vice-Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Gianfranco Fini
Palazzo Chigi, 00186 ROMA
Torino, 18 febbraio 2003
On. Fini,
anch'io apprendo con stupore che Lei, nella sua qualità di rappresentante
del Governo italiano nella Convenzione europea, intende presentare alla
Convenzione una serie di emendamenti nei quali si sopprime ogni riferimento
al valore della pace nei primi articoli della Costituzione europea.
Mi permetto di farLe osservare che:
1. questa posizione è antistorica. La Comunità europea è sorta come risposta
al problema della pace in Europa e nel mondo. Basta leggere, in proposito,
il preambolo del Trattato CECA. La pacificazione franco-tedesca ha
rappresentato il fulcro dell'Europa post-bellica. La forza della nuova
Europa pacificata si è rivelata decisiva nel processo che ha portato la
Comunità a crescere dai sei paesi fondatori sino agli attuali 25. Non si può
negare il valore della pace nella costruzione europea, senza negare la
storia;
2. negando il valore costituzionale della pace per l'Europa, si nega anche
all'Europa un orientamento cruciale per la sua politica estera e della
sicurezza. Se si vuole, come credo Lei voglia, che l'Europa parli con una
sola voce nel mondo, quale altro valore l'Unione europea può mettere tra le
sue priorità di politica estera?
3. schierandosi contro il valore della pace nella Costituzione europea, il
Governo italiano rinnega i valori fondanti della sua Costituzione nazionale.
L'art. 11 della Costituzione italiana è un patrimonio di civiltà che altri
popoli ci invidiano e che ha influito sul destino europeo dell'Italia.
Piuttosto, l'Italia deve proporre alla Convenzione che, nella Costituzione
europea, sia scritto un articolo, in cui si dica espressamente che «l'Unione
ripudia la guerra come strumento per la regolazione delle controversie
internazionali e agisce attivamente per la trasformazione dell'ONU in una
organizzazione dotata dei poteri sufficienti per garantire la pace nel
mondo».
I cittadini democratici si augurano che l'Italia si ponga alla testa dei
paesi che intendono fare della Convenzione l'occasione storica per dare all'
Unione un governo, una politica estera e una difesa ispirata alla sicurezza
comune dell'intera famiglia umana, e non alla politica di potenza e di
egemonia.
In ogni caso, la Costituzione europea dovrà essere sottoposta, mediante un
referendum europeo, all'approvazione dei cittadini europei i quali, come
hanno dimostrato in occasione degli attuali e drammatici eventi nel Medio
Oriente, sono largamente favorevoli ad una politica estera europea unica,
che favorisca la costruzione della pace, anzitutto col ripudio della guerra,
nel Medio Oriente e nel mondo.
Nell'occasione Le invio i miei saluti,
Enrico Peyretti
-------------------------------------------------------------------


----- Original Message -----
From: Vallinoto Nicola <n.vallinoto@datasiel.net>
To: <pace@peacelink.it>
Sent: Tuesday, February 18, 2003 10:43 AM
Subject: Protesta contro Fini e il governo


> due giorni dopo una manifestazione per la pace che ha visto solo in Italia
> 3.000.000 di cittadini che hanno chiesto tra l'altro di introdurre nella
> Costituzione europea il diritto alla pace e il ripudio della guerra, il
> vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini, membro della
> Convenzione europea, ha presentato, a nome del governo, un emendamento
> all'articolo 3 del trattato costituzionale che si propone di sopprimere
ogni
> riferimento alla pace quale obiettivo dell'Unione.
> Occorre, da subito, far pervenire al governo la nostra protesta per un
> emendamento che non rispecchia i valori che rappresentano la stragrande
> maggioranza dei cittadini italiani ed europei e la richiesta di inserire
> nella costituzione il ripudio della guerra e il diritto alla pace.
> Inoltre dobbiamo far pressione sui membri della Convenzione europea che
> stanno scrivendo la Costituzione. Aderite e fate aderire alla campagna per
> scrivere l'articolo 1 della costituzione europea sostenendo le iniziative
> della Tavola della Pace (www.tavoladellapace.it ) e del Mfe
> (www.mfe.it/pace)
> Vi invio il testo della lettera inviata da Guido Montani, segretario del
> Mfe, a Gianfranco Fini.
>
> Nicola Vallinoto
>
> ===
>
> Al Vice-Presidente
> del Consiglio dei Ministri
> On. Gianfranco Fini
> Palazzo Chigi
> 00186  ROMA
> Pavia, 17 febbraio 2003
>
> On. Fini,
>
> apprendo con stupore che Lei, nella sua qualità di rappresentante del
> Governo italiano nella Convenzione europea, intende presentare alla
> Convenzione una serie di emendamenti nei quali si sopprime ogni
riferimento
> al valore della pace nei primi articoli della Costituzione europea.
>
> Mi permetto di farLe osservare che:
>
> 1. questa posizione è antistorica. La Comunità europea è sorta come
risposta
> al problema della pace in Europa e nel mondo. Basta leggere, in proposito,
> il preambolo del Trattato CECA. La pacificazione franco-tedesca ha
> rappresentato il fulcro dell¹Europa post-bellica. La forza della nuova
> Europa pacificata si è rivelata decisiva nel processo che ha portato la
> Comunità a crescere dai Sei paesi fondatori sino agli attuali 25. Non si
può
> negare il valore della pace nella costruzione europea, senza negare la
> storia;
>
> 2. negando il valore della pace per l¹Europa, si nega anche all¹Europa un
> orientamento cruciale per la sua politica estera e della sicurezza. Se si
> vuole, come credo Lei voglia, che l¹Europa parli con una sola voce nel
> mondo, quale altro valore l¹Unione europea può mettere tra le sue priorità
> di politica estera? Oppure, bisogna preferire la cacofonia attuale dei
> governi europei, che si dividono tra filo-americani e anti-americani
proprio
> perché l¹Unione non ha ancora un governo federale capace di esprimere una
> propria linea di politica estera?
>
> 3. schierandosi contro il valore della pace nella Costituzione europea, il
> Governo italiano rinnega i valori fondanti della sua Costituzione
nazionale.
> L¹art. 11 della Costituzione italiana è un patrimonio di civiltà che altri
> popoli ci invidiano e che ha influito sul destino europeo dell¹Italia.
> Perché l¹Italia non propone alla Convenzione che, nella Costituzione
> europea, sia scritto un articolo, in cui si dica espressamente che
³l¹Unione
> ripudia la guerra come strumento per la regolazione delle controversie
> internazionali e agisce attivamente per la trasformazione dell¹ONU in una
> organizzazione dotata dei poteri sufficienti per garantire la pace nel
> mondo²?
>
> I federalisti europei si augurano che l¹Italia si ponga alla testa  dei
> paesi che intendono fare della Convenzione l¹occasione storica per dare un
> governo, una politica estera e una difesa all¹Unione.
>
> In ogni caso, la Costituzione europea dovrà essere sottoposta, mediante un
> referendum europeo, all¹approvazione dei cittadini europei i quali, come
> hanno dimostrato in occasione degli attuali e drammatici eventi nel Medio
> Oriente, sono largamente favorevoli ad una politica estera europea unica,
> che favorisca la costruzione della pace nel Medio Oriente e nel mondo.
>
> Nell¹occasione, Signor Vice-Presidente, Le invio i miei migliori saluti,
>
>
> Guido Montani
>
>