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Documento per la pace dell'Amministrazione di Massafra (centrodestra)




>From: "Giovanni Tammaro" <tammaro@digitalfreedom.it>
>To: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti@peacelink.it>
>Subject: Documento Amministrazione di Massafra.
>Date: Wed, 12 Feb 2003 10:27:11 +0100
>X-Mailer: Microsoft Outlook Express 6.00.2720.3000
>
>
>Carissimo Alessandro,
>
>facendo seguito al documento che ti ho precedentemente inviato e che ha
>visto salire a 44 il numero delle associazionie e dei gruppi che hanno
>firmato, ti invio il documento ufficiale dell'Amministrazione del comune di
>Massafra che è stato approvato il 31 gennaio in una seduta del Consiglio
>Comunale. Tutti favorevoli meno uno che si e' astenuto. L'amministrazione,
>occorre precisare, è di destra e con una massiccia maggioranza.
>Il documento di condanna della guerra che e' frutto del lavoro della 
>conferenza dei capigruppo e del presidente del consiglio comunale, 
>contiene anche
>un accenno alle modifiche che il governo cerca di apportare alla 185,
>modifiche che vengono condannate anche se espresse in maniera un po'
>confusa.
>All'inizio della seduta consiliare che ha visto l'approvazione del
>documento, abbiamo ottenuto di leggere un breve documento col quale il
>Comitato donava al Comune la Bandiera della Pace con preghiera di esporla
>nell'aula, cosa che puntualmente e' stata fatta.
>
>Sabato alle ore 18 ci sara' una Marcia della pace che partirà da Piazza 
>Garibaldi e si concluderà al Palazzetto dello Sport, messo a disposizione 
>gratuitamente dalla amministrazione comunale,  ove ci sara' un momento di 
>riflessione. Durante la Marcia non saranno ammessi bandiere di 
>appartenenza a gruppi, partiti o associazioni, ma solo bandiere della 
>pace, drappi bianchi o striscioni con frasi di pace.
>
>E' proprio certo che nessuno di voi, di Peacelink possa venire alla 
>conclusione della marcia per dare una testimonianza ?
>
>
>Ecco il documento.
>
>----------
>
>A Sua Santita' Papa Giovanni Paolo II
>
>Roma
>
>
>
>Al Presidente della Repubblica
>
>Carlo Azelio Ciampi
>
>
>
>Al Presidente del Consiglio dei Ministri
>
>Senatore Pera
>
>
>
>Al Presidente della Camera dei Deputati
>
>Onorevole  Casini
>
>
>
>Al Ministro della Difesa
>
>On. Martino
>
>
>
>Al Senatore Lino Nessa
>
>
>
>All'On. Carmelo Patarino
>
>
>
>All'Ambasciatore Americano in Roma
>
>
>
>
>
>L 'Italia ripudia la guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti
>internazionali '
>
>(art. 11 della Costituzione)
>
>
>
>Il Consiglio Comunale approva in data 31.1.2003, all'unanimità, il seguente
>documento:
>
>
>
>Tacere sarebbe un crimine di guerra
>
>Siamo, probabilmente, alla vigilia di un nuovo drammatico e sanguinoso
>conflitto contro l'Iraq che sarà pagato essenzialmente dal popolo iracheno e
>non dalla spietata oligarchia degli Hussein che fornisce alibi per
>l'eventuale attacco
>
>Le ripetute ed esplicite condanne del Papa contro l'assurdo teorema della
>"guerra preventiva", non solo ci trovano in completa sintonia, ma rafforzano
>in noi la convinzione della falsa giustificazione
>
>di una guerra che vuole ripristinare nel mondo "pace duratura" e "libertà
>infinita".
>
>Noi cristiani e tutti quelli che credono, invece, nella dignità umana, nella
>giustizia sociale e nella fratellanza, abbiamo l'obbligo morale di
>smascherare la logica delle guerre che sottende alle scelte politiche dei
>potenti della terra che, troppo spesso, osano definirsi cristiani.
>
>La strada che Cristo ha indicato senza equivoci è quella della denuncia e
>della testimonianza nonviolenta.
>
>Riteniamo che la denuncia del Papa deve essere accompagnata da concreti
>gesti di disobbedienza
>
>civile e d'obiezione di coscienza a partire da tutti i gruppi sociali e da
>tutte le comunità per ammutolire i proclami di guerra.
>
>Dobbiamo convincerci che la guerra è contro l'uomo, contro la persona umana
>per la distruzione della persona stessa, a cominciare chiaramente dalla
>distruzione dei più indifesi.
>
>
>
>Riteniamo che la razionalità sia dell'uomo, sia espressione della dignità
>dell'uomo, sia l'etica dell'uomo; dall'applicazione della stessa scaturisce
>il dialogo, il colloquio, il saper discutere, il convincere, il
>confrontarsi.
>
>Le alleanze tra i popoli sono un movimento naturale delle persone.
>
>Le alleanze servono per potersi difendere e vivere meglio, per sentirsi più
>sicuri, per creare quel cerchio" simbolico che tanti uomini hanno proposto,
>nel corso della storia, quale simbolo d'imitazione, quel cerchio che pone
>gli uomini alla pari tra loro, al rispetto dell'individuo perché tale,
>essere vivente, e al rispetto delle norme democratiche che regolano le
>società.
>
>La storia purtroppo, ci ha insegnato anche che esistono uomini e popoli che
>c'impongono la 'linea' simbolica, che in contrapposizione al cerchio, è quel
>simbolo strutturato dal capo e dalla coda, quella linea che simboleggia lo
>schieramento di quelle forze bellicose che non creano alleanze ma
>predominano sulle stesse creando posizioni di dominio e d'imposizione,
>ebbene quella non è alleanza.
>
>Non ci sono argomenti che possano in alcun modo giustificare una
>partecipazione dell'Italia alla guerra che gli Stati Uniti si stanno
>preparando a scatenare contro l'Iraq.
>
>Signori Presidenti, garanti della Costituzione e della vigilanza
>sull'osservanza dello Statuto, noi siamo certi che Le S.S.V.V. dispongano
>dell'autorevolezza, dell'esperienza, della lucidità, della prudenza e della
>forza morale necessarie a richiamare i suoi colleghi internazionali ad una
>più equa e concreta valutazione dell'attuale momento politico, che di tutto
>ha bisogno meno che di un nuovo indiscriminato uso delle armi e della
>violenza contro un popolo.
>
>Vi esortiamo a farvi carico della ferma volontà dei popoli d'Europa: che
>vogliono essere protagonisti non di guerre, bensi' di pace; che intendono
>farsi portatori di soluzioni della crisi attuale nel segno della legalità
>internazionale e della ragionevolezza, non in quello dell'arroganza e della
>prevaricazione.
>
>Una riabilitazione della guerra equivarrebbe alla dissoluzione dell'Onu, la
>cui ragion d'essere risiede precisamente nella messa aI bando della guerra e
>nel mantenimento della pace, attraverso un complesso sistema di misure che
>include un uso regolato e controllato della forza sotto la costante
>direzione del Consiglio di Sicurezza.
>
>Il popolo italiano disapprova con tutte le sue forze il massacro d'innocenti
>nel nome degli interessi di chi controllano le risorse energetiche del
>pianeta.
>
>Considerando, inoltre, paradossale che mentre da un lato si vuole combattere
>contro il terrorismo, dall'altro si allarghino le maglie del controllo della
>vendita di armi con tutti i rischi che ne conseguono, ovvero, il disegno di
>legge che modifica la legge 185; e, nel chiedere ai membri del parlamento di
>votare contro questo disegno di legge che costituisce un grave passo
>indietro per la pace e la giustizia; si invitano, altresì, i parlamentari
>eletti nei collegi della Provincia ad attivarsi affinché ltltalia si faccia
>promotrice, a livello internazionale, di un'iniziativa volta a una maggiore
>severità nel controllo del commercio di armi e ad un maggiore impegno nella
>prevenzione dei conflitti.
>
>Onorevoli Signori, esterniamo i nostri intenti senza nutrire alcuna
>intenzione intimidatoria né ricattatoria.
>
>Al contrario, che si accolga lealmente la nostra voce facendola propria, con
>preghiera di ricordare ai governi ed ai popoli del mondo, ben alte le
>ragioni della pace e della giustizia. Se questa sarà la Vostra scelta,
>potrete, senza riserve, contare sul nostro fermo sostegno e sul nostro
>sincero impegno.
>
>
>
>
>Il Consiglio Comunale di Massafra
>
>
>Seduta del 31.01.2003
>
>
>Il   Presidente del Consiglio
>
>Dott. Giuseppe Cardillo
>
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