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la censura contro le manifestazioni per la pace



on. Alba Sasso

Democratici di Sinistra - l'Ulivo

http://www.albasasso.it





COMUNICATO STAMPA: la censura contro le manifestazioni per la pace



Assurdo e immotivato quello che si configura come un vero e proprio
boicottaggio da parte della Rai nei confronti della grande manifestazione
per la pace di sabato prossimo. La decisione della televisione di stato di
non concedere la diretta televisiva dell'evento rappresenta, a mio avviso,
un grave attacco al diritto d'informazione e allo spirito e alla ragion
d'essere del servizio televisivo pubblico.

Vengono in questo modo lese le libertà costituzionalmente garantite di
milioni di individui, che in questo momento vogliono manifestare la propria
opinione, vogliono esprimere civilmente e democraticamente il proprio
dissenso nei confronti dell'eventualità di una guerra.

Evidentemente, tutte quelle voci, sempre più numerose, sempre più forti,
che si rifiutano di allinearsi e di adeguarsi ai cori della propaganda
militarista, iniziano non solo a risultare scomode, ma addirittura a fare
paura.

E così, mentre la Rai oscura un evento di portata internazionale,
Trenitalia frappone mille ostacoli alla concessione di treni speciali e di
tariffe agevolate per la partecipazione alla manifestazione di Roma, e la
Segreteria del Presidente del Consiglio emette un parere secondo cui i
municipi che espongono la bandiera della pace commettono abuso d'ufficio e
vilipendio al tricolore.

Tanti atti e tanti provvedimenti che mi sembrano fortemente mortificanti e
limitanti verso le libertà democratiche e i diritti civili: come
l'ordinanza del Sindaco di Bari Di Cagno Abbrescia, che fissa a 100 euro il
costo giornaliero per effettuare una distribuzione di volantini. Una
decisione penalizzante nei confronti di realtà come quella dei pacifisti,
che spesso hanno il volantino come unico mezzo a disposizione per cercare
di fare passare il proprio messaggio: con quest'ordinanza il Primo
Cittadino di Bari sembra voler dire che l'espressione del pensiero e delle
opinioni non è un diritto, ma un privilegio riservato a chi ha a
disposizione mezzi e risorse finanziarie.



on. Alba Sasso

Camera dei Deputati

Gruppo Parlamentare Ds