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R: Castagnetti: «No al conflitto anche con l'Onu»



L'iniziativa è molto importante.
Dobbiamo mandare molti messaggi di appoggio alla posizione "No alla guerra
anche con l'Onu", che è l'unica giusta.
Per costituzione (Carta delle Nazioni Unite) l'Onu non può fare la guerra,
ma solo azioni di polizia.
La differenza è sostanziale, non verbale: la polizia usa la forza per
ridurre la violenza; la guerra accresce la violenza complessiva, perché fa
vincere il più violento.
Forza e violenza sono differenti: è forza anche la nonviolenza attiva; la
violenza non è forza, ma debolezza razionale, morale e politica.
La guerra preventiva, massima ipocrisia, è violenza allo stato puro.
Enrico Peyretti

"Chi ordina la guerra è un assassino.
Chi l'approva, approva l'assassinio.
Chi la ripudia salva l'umanità"
    Firmato: Coscienza Umana






----- Original Message -----
From: Giocondo Busico
To: pace@peacelink.it ; paxchristi-giovani@yahoogroups.com ;
paxchristi@yahoogroups.com
Sent: Friday, December 27, 2002 3:16 PM
Subject: Castagnetti: «No al conflitto anche con l'Onu»


27.12.2002 da www.unità.it
Venti di guerra, un'assemblea dell'Ulivo. Castagnetti: «No al conflitto
anche con l'Onu»
di red

 La guerra sembra essere sembre più vicina e il centrosinistra non può
assistere inerme e deve prendere una posizione chiara contro il conflitto.
Il capogruppo del Pdci alla Camera, Marco Rizzo, chiede perciò la
convocazione dell'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo.
Il concentramento delle truppe nell'area del Golfo Persico, le dichiarazioni
dell'amministrazione statunitense che incitano all'attacco, le continue
violazione della no-fly zone, si sviluppano mentre gli ispettori dell'Onu
procedono alle ispezioni in Iraq. Un quadro che, secondo Rizzo, delinea la
palese determinazione degli Usa di voler «sferrare una guerra al di là della
volontà espressa dagli organismi internazionali e cercando in essi un
pretesto legale a cui appigliarsi , magari attraverso la creazione di un
incidente sul campo». «La guerra sarebbe devastante per l'intera umanità
e -dice Rizzo- alimenterebbe il fanatismo antioccidentale e il terrorismo,
invece di combatterlo».
Il capogruppo Ds alla Camera, Luciano Violante concorda con la richiesta
espressa da Marco Rizzo. «Caro Marco, - scrive Violante a Rizzo - concordo
sulla opportunità di una assemblea dei parlamentari dell' Ulivo sul tema
della guerra. Potremmo convocare una riunione dei Presidenti di gruppo
subito alla ripresa del lavoro parlamentare e quindi indire l'assemblea nei
giorni immediatamente
successivi, anche in relazione - conclude Violante - alle novità che
potrebbero emergere in quella fase».
E c'è già chi si pronuncia con parole nette. È Pierluigi Castagnetti,
presidente dei deputati della Margherita, che dichiara: «Il primo dovere
morale di un Paese amico e alleato degli Stati Uniti com'è l'Italia è quello
di dirgli che la guerra in Iraq non deve essere fatta».
«Questo deve essere detto in modo netto perché - prosegue Castagnetti - le
parole degli amici non possono mai essere reticenti. Deve essere ricordato
loro che il clima di guerra che ormai si respira ovunque sta già
determinando un ulteriore
aggravamento della situazione a Betlemme».
«Non è consentito a nessuno, nemmeno all' Onu- sottolinea l'esponente della
Margherita - continuare a ignorare l' assurdità, la crudeltà, la
pericolosità della situazione in Terra Santa dove continuano a morire
innocenti e ad allontanarsi prospettive di soluzione di un conflitto che,
solo perchè continua, è causa, sia pure non accettabile, di gran parte del
terrorismo mondiale».
Anche per il verde Paolo Cento una assemblea dei parlamentari dell'Ulivo per
discutere le iniziative contro la partecipazione dell'Italia alla guerra in
Iraq «è urgente». «Il nostro Paese - dice Cento -non può e non deve
partecipare ad una avventura bellica che nonsarebbe legittima in ogni caso.
L'Iraq è un paese sconvolto da undrammatico embargo, la sua popolazione non
ha cibo né medicinali». Secondo Cento, «nessuna causa può essere buona per
giustificareuna aggressione militare nel nome solo degli interessi
petroliferi degli Stati Uniti».
«La coalizione di centrosinistra - conclude il deputato verde vicino al
movimento no global - non può esitare: deve dire chiaramente al Paese che
impegnerà tutti i suoi mezzi perché l'Italia, nel rispetto della nostra
Carta costituzionale, svolga un ruolo di pace e di mediazione e non di
supporto militare all'alleato Bush».