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Hebron



UNO. Hebron - Appello e proteste
DUE. Hebron - Risoluzione
TRE. ISM
QUATTRO. LUNEDI' 23 DICEMBRE ALLE ORE 11,00 PRESSO LA SALA DEL CARROCCIO IN
CAMPIDOGLIO, ROMA
CINQUE. UN APPELLO PER LA MADRE DI SAFA
SEI. MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 16 DICEMBRE   2002
SETTE. 99posse
OTTO. "Palestina Libera" vi augura buona feste!

UNO.  Hebron - Appello e proteste
La situazione ad Hebron si fa di giorno in giorno piú drammatica. Il 29 novembre l'esercito israeliano ha emesso un decreto per spianare una strada larga da 6 a 12 metri, che connette la colonia di Qiriat Arba con la moschea di Abramo a Hebron, luogo di culto per musulmani ed ebrei.
Il decreto comporta la demolizione di un gruppo di abitazioni storiche nel quartiere Jaber, porta meridionale della citta vecchia di Hebron. Il Comune di Hebron ha pubblicato una dichiarazione in risposta alla emissione del decreto militare israeliano, per mettere in guardia sulla gravita' delle conseguenze di tale atto, evidenziando tre punti in particolare:
1.Il grande valore storico delle case che verranno demolite (mammalucche e ottomane)
2.Il fatto che molte famiglie perderanno la loro unica sistemazione abitativa in seguito alla demolizione
3.Il fatto che il piano per costruire la nuova strada impedira' ai cittadini che vivono in alcune zone coinvolte e in aree adiacenti di usare la strada in questione, complicando ulteriormente le loro vite 
Sin dall’inizio degli insediamenti israeliani a Hebron nel 1968, la citta' non ha mai conosciuto un solo giorno di tranquillita'. Moshe Dayan, 20 anni fa, dichiaro’ che lo scopo degli insediamenti era quello di espellere gli abitanti dalla citta', come prima tappa di una piu generale espulsione del popolo palestinese dal paese. Lewinger, Goldstein e i loro successori non hanno mai mancato di eseguire una lunga serie di provocazioni per realizzare quello scopo.
Oggi Sharon dichiara finiti gli accordi e si appropria dell'area limitrofa il luogo di culto. 
Il decreto 2/61/T del 29 novembre scorso, arrivato in risposta 
2 persone - tra soldati e personale delle sicurezza dei coloni - costituisce la punta dell'iceberg di questo piano.  
Vi invio in allegato la lettera (trad. di Lucia Maddoli)  che Uri Avnery, attivista di Gush Shalom ed ex membro del Knesset, ha indirizzato a Elyakim Rubinstein, consulente legale del Governo israeliano, cosí che tutti ne possiate riprendere il testo e spedirla a vostra volta per fare pressione sul Governo israeliano affinche' il decreto venga immediatamente annullato.
Giovedi 19 dicembre p.v., durante la sessione plenaria del parlamento europeo a Strasburgo, presenteremo una risoluzione di urgenza in cui chiediamo al Governo israeliano l'immediata sospensione del decreto di demolizione; questo tipo di azione risulterebbe senza dubbio piú efficace se parallelamente si riuscisse ad attivare una pressione anche sui parlamenti e sui governi nazionali, cercando di coinvolgere anche le associazioni che si occupano di salvaguardia del patrimonio culturale. 
Per una documentazione piu precisa trovate in allegato la lista completa degli edifici palestinesi che, secondo il decreto, dovrebbero essere demoliti, una documentazione fotografica degli stessi e un breve rapporto dell' Hebron Rehiabilitation Committee.

Grazie a tutte/i. 
Vi abbraccio,  
Luisa  Morgantini

Indirizzi per la protesta:
Prime Ministers Office: (Ariel Sharon) pm_eng@pmo.gov.il
Foreign Minister's Office:(Benjamin Netanyahu) sar@mfa.gov.il
Mr. Rubenstein: I could not find his mail address
President  (Moshe Katsav): president@president.gov.il
Knesset Speaker:(Abraham Burg): burg@knesset.gov.il
Meir Sheetrit - Minister of Justice:  feedback@justice.gov.il Vi riinvio l'appello per le case di Hebron, il 18, cioe' domani mattina  vi sara' la decisione del Tirbunale Israeliano. Agire subito mandare lettere e proteste, manifestare davanti ai consolati e alle ambasciate, far intervenire l'Unesco, ect.ect. Qui al parlamento euorpeo avremo una risoluzione che verra' votata Giovedi' pomeriggio, sono riuscita ad avere il consenso anch
 gruppo del Partito Popolare europeo. So che nelle liste non posso mandare allegati anche se quelli che provengono dal PE sono puliti, ma non si sa mai. Se servono allegati, foto, elenco case ect. ect. ect., quelle che avevo inviate  sono state messe nel sito di 
Lista delle case: http://www.infopalestina.it/appelli/hebron/hebroncase061202.htm
Foto delle case: http://www.infopalestina.it/appelli/hebron/hebron-foto.htm

DUE. Hebron - Risoluzione
Ciao,
oggi abbiamo presentato una risoluzione del parlamento europeo contro la demolizione della case di Hebron. Vi allego il testo sotto
in italiano. Sono davvero, almeno per un momento, contenta di essere 
riuscita a trovare il consenso dei maggiori gruppi del parlamento. Dal Partito Popolare al Partito Socialista, ai Verdi, ovviamente al Gruppo della Sinistra Unitaria europea-verdi nordici dei quali faccio parte. Il gruppo Liberale si e' diviso, ma il presidente Watson e altri due parlamentari hanno presentato la risoluzione con noi.
Mi auguro che la campagna contro la demolizione delle case e del patrimonio culturale in Palestina da parte dell'esercito israeliano continui in Italia e altrove. 
Oggi l'istanza presentata presso la corte di appello israeliana dai proprietari delle case palestinesi, da Gush Shalom e altri avvocati  e' stata parzialmente accolta, il provvedimento di distruzione del quartiere Jaber e' stato sospeso per due settimane.

E' fondamentale fare pressioni, il piu' possibile per impedirne la distruzione. Inviate lettere agli indirizzi che vi ho gia' mandato, compreso il governo italiano, il parlamento italiano ect.ect.
Un abbraccio 
Luisa Morgantini
  
PARLAMENTO EUROPEO
1999  2004 
Documento di seduta
18 dicembre 2002  B5-0644/2002 } 
 B5-0647/2002 } 
 B5-0652/2002 } 
 B5-0654/2002 } RC1
 
PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE
presentata a norma dell'articolo 50, paragrafo 5, del regolamento da
– Roy Perry e Philippe Morillon, a nome del gruppo PPE-DE
– Hannes Swoboda, Bruno Trentin, Emilio Mene'ndez del Valle e Margrietus J. va

– Joost Lagendijk, Alima Boumediene-Thiery e Jillian Evans, a nome del gruppo Verts/ALE
– Luisa Morgantini, Yasmine Boudjenah e Joaquim Miranda, a nome del gruppo GUE/NGL 
– Graham R. Watson, Lousewies van der Laan e Baroness Nicholson of Winterbourne
in sostituzione delle proposte di risoluzione presentate dai gruppi:
– GUE/NGL (B5-0644/2002),
– Verts/ALE (B5-0647/2002),
– PSE (B5-0652/2002),
– PPE-DE (B5-0654/2002),
sulla distruzione del patrimonio culturale di Hebron
Risoluzione del Parlamento europeo sulla distruzione del patrimonio culturale di Hebron
Il Parlamento europeo,
– viste le sue precedenti risoluzioni sul conflitto israelo-palestinese,
– viste le risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite,
A. considerando il legittimo diritto del governo israeliano di difendere i suoi cittadini dagli attentati terroristici; considerando che gli attentati terroristici di cui sono vittime i cittadini israeliani, pur essendo da condannare, non possono essere considerati un pretesto per distruggere il patrimonio culturale palestinese,
B. rammentando le convenzioni internazionali che proibiscono le punizioni collettive nei confronti della popolazione civile, la quale non puo' essere considerata responsabile degli atti commessi da singoli individui,
C. considerando che il 29 novembre 2002 l'esercito israeliano ha emesso un ordine militare che prevede la demolizione di numerose abitazioni nel centro storico di Hebron ai fini della costruzione di una strada destinata ad assicurare un collegamento diretto tra l'insediamento israeliano di Qiriat Arba e la moschea Ibrahimi;
D. considerando che molti degli edifici minacciati da un simile progetto risalgono a un'epoca compresa tra il XVI e il XIX secolo e sono parte integrante dell'abitato storico attorno alla moschea,
E. considerando che, data la presenza nel centro di Hebron di un piccolo insediamento israeliano composto da circa 400 persone e difeso da un numero ben superiore di soldati, la maggior parte della citta' e' stata spess
ore e ha gia' subito ingenti distruzioni, 
F. considerando che soprattutto nel centro storico di Hebron i palestinesi sono emarginati a tutti gli effetti e che i cittadini di fede musulmana non possono piu' accedere alla moschea Ibraimi, uno dei luoghi piu' sacri dell'Islam,
G. considerando che Israele deve arrestare qualsiasi ampliamento degli insediamenti, conformemente alle precedenti richieste della comunita' internazionale, alle disposizioni dell'accordo di Oslo e alle conclusioni raggiunte dalla "commissione Mitchell" nel 2001,
H. considerando che Israele dovrebbe ottemperare alle pertinenti convenzioni dell'UNESCO e alla Convenzione dell’Aia del 1954,
I. considerando che i cittadini di fede cristiana devono poter accedere liberamente alla Chiesa della Nativita' di Betlemme, soprattutto durante le festivita' natalizie,
1. condanna senza riserve qualsiasi atto di terrorismo e la perdita di vite umane;
2. ritiene che la demolizione di luoghi storici della Palestina sia inaccettabile e rappresenti un'ulteriore forma di punizione collettiva nei confronti del popolo palestinese;
3. e' del parere che la distruzione del patrimonio culturale rappresenti un'ulteriore ostacolo al ripristino di un livello minimo di fiducia reciproca e dialogo tra le parti in causa, necessario al conseguimento di una soluzione pacifica del conflitto;
4. esorta il governo israeliano a bloccare il piano annunciato di demolizione di parti del centro storico di Hebron e ad astenersi da qualsiasi ulteriore intervento inteso a compromettere il patrimonio culturale della Palestina;
5. rinnova il proprio invito a congelare gli insediamenti, giacche' la maggior parte di essi rappresenta un grave ostacolo sulla via della pace e una presenza minacciosa nella vita quotidiana dei palestinesi;
6. rammenta che la dimensione culturale, in cui rientra la conservazione del patrimonio storico, e' uno dei tre elementi fondamentali del Partenariato euromediterraneo; 
7. invita le autorita' israeliane ad autorizzare l'accesso di tutti i credenti 
lla Chiesa della Nativita' di Betlemme, come pure a tutti gli altri luoghi di culto significativi per le diverse religioni;
8. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al governo e al parlamento di Israele, all'Autorita' nazionale palestinese, al Consiglio legislativo palestinese, al Segretario generale dell'UNESCO, al Consiglio comunale della citta' di Hebron e al Comitato per il risanamento di Hebron, nonche' al Centro per la conservazione architettonica (“RIWAQ”).

TRE. ISM - Aggiornamenti
1-Donne arrestate in Asira A-Shamalia
2-Otto civili disarmati uccisi dagl israeliani (Indagine delle Nazioni Unite)
3-L'esercito israeliano picchia e arresta studenti palestinesi
International Solidarity Movement: http://www.palsolidarity.org

QUATTRO. LUNEDI' 23 DICEMBRE ALLE ORE 11,00 PRESSO LA SALA DEL CARROCCIO IN
CAMPIDOGLIO, ROMA
Gentili Signori,
si invitano tutte le Associazioni interessate a partecipare all'incontro con i rappresentanti dell'Associazione dei familiari delle vittime israelo-palestinesi "Parents' Circle" che avra' luogo il 23 dicembre 2002 alle ore 11.00 in Campidoglio - Sala del Carroccio.
L'incontro avviene nel quadro delle iniziative promosse dall'Ufficio per la Pace a Gerusalemme del Comune di Roma.
Cordiali saluti
Min. Plen. Marco Baccin
(Cons. Dipl. Sindaco - Uff. Relazioni Internazionali)    

CINQUE. UN APPELLO PER LA MADRE DI SAFA
Safa abita con la sua famiglia alla frontiera tra la striscia di Gaza e l'Egitto.
Safa ha 17 anni ed e' l'unica della famiglia a parlare inglese.
La famiglia di Safa e' composta dal padre, un muratore, dalla madre e da sei figli.
Gli israeliani stanno costruendo il "muro" e demoliscono le case vicine.
Sono stato loro ospite per tre giorni insieme ad Andrea Piccinini di Torino, Darren (Canada') e Claes (Svezia).
Ho ricevuto da Safa il 12 dicembre il messaggio in allegato, la casa sta per essere demolita e Safa chiede aiuto per poter portare la madre che soffre di cuore in Egitto per le ne
 in Palestina il 22 dicembre e mi sento in dovere di andare a Rafah, rendermi conto meglio della situazione e consegnare l'aiuto richiesto. 
Sono necessari, secondo la richiesta, 1500 euro. 
Insieme a Rosanna Barzan (donna in nero di Ivrea) proponiamo una colletta tra gli/le aderenti alle associazioni che in diversa forma si occupano della Palestina e tra i loro amici e amiche. 
Dato il tempo ristretto chi decide di aderire alla iniziativa e' pregato di lasciare una segnalazione, con l'indicazione della cifra che intende versare, a Rosanna Barzan 0125 45073, alla quale dare un seguito, con un vaglia postale intestato a Rosanna Barzan  via Gariglietti 25 10015 Ivrea, indicando nella causale "per Safa" oppure inviando una email ad Alfredo Tradardi a.tradardi@flashnet.it con l'indicazione della cifra che intende versare alla quale dare un seguito con un vaglia postale intestato a Rosanna Barzan come indicato in precedenza.
In funzione delle risposte ricevute provvederemo ad anticipare la cifra o una sua parte.
Di tutto sara' fornito un resoconto dettagliato a tutti i partecipanti.
Rosanna Barzan e Alfredo Tradardi 
Ivrea, 13 dicembre 2002

email di Safa del 12 dicembre 2002 
hello my friend hou are you today i hope you are fine but i am no iam very 
sad and tired i need you very very very very very very very much my mother 
very tired now she go to the hospital all the day and sleep in it  no any 
one help her and you are her hope please help her very quickly m if you are 
not help her in two or three days may be she will die iam sorry for this 
news you are my hope i did not found any one to help me just you and you 
friends who is stay in my house with you my mother need to go to the 
hospital in egypt to take amidicine her heart pain her please write to me 
very quickly how you can help her and my mother say to you hello and ask you 
to help her quickly please and say to you you are her family she did not 
found any one to help her my uncles refused to help her please reply me very 
very quic
art of 
it you are my hope and my family put his hope for you  please don not fail 
my family  your friend safa who ask you to help her quickly and who is live 
in difficult happenation........please do not late if you want to help me  
yours safa ........._ _reply quickly
 
alfredo tradardi
a.tradardi@flashnet.it

SEI. MONITOR PALESTINA: newsletter n. 19 del 16 DICEMBRE   2002
monitorpalestina@gaza.net
http://www.arcipelago.org
il sito di forum Palestina
per una solidarieta' senza se' e senza ma col popolo palestinese

SETTE. Dal sito dei  99posse, www.almukawama.it, segnalazione di Paola 
14/12/2002
ancora palestina

e' strano tornare a casa dopo sette mesi di palestina. 
non ci conosciamo ma volevo darvi questi pensieri prima di lasciare quella terra. 
fabio 
* * * 

ogni giorno e' un good fucking day. 
ormai con la testa al ritorno mi inchino davanti a la bellezza di terra di fuoco 
il fuoco qui raggela il sangue nelle vene 
e riduce schiavo alla terra 
in questi momenti capita di apprezzare il colore dei fiori e l'odore 
la sera le luci rosse lontane danno l'impressione di qualche citta' lontana 
ma e' illusione 
nessuna strada porta a nessuna citta' 
i bambini si sbucciano le ginocchia sulle strade brecciate 
un filo spinato 
un muro 
e le luci rosse lontane sono illusioni. 
c'e' una strada lontana che corre diritta 
dove le macchine corrono veloci 
memori di una fretta di altri mondi 
il mondo va piano, pianissimo 
e i muli sono stanchi 
e vanno lenti 
sulle strade senza luce 
solo spicchio di ramadan 
illumina la sabbia. 
si parte per viaggi senza ritorno 
brandendo ferri e liberta' in ciclostile 
lasciando a casa 
un affetto ed un ricatto 
si parte per inchiodare alla terra 
non importa chi 
non si ha tempo per pensare 
e non si torna a casa 
no, non si torna. 
resta un manifesto con la moschea sullo sfondo 
e la foto in primo piano 
quasi sempre sbiadita, piatta 
che non leggi mai il turbinio di rabbia e cieca convinzione 
e non ti immagini le di
o della casa 
schegge di muri non piu' integri per rappresaglia. 
resta gente inchiodata alla terra 
quella gente spesso illusa 
dal bianco di democrazia della propria bandiera 
e non ne sa niente. 
si parte per viaggi a ritorno indefinito 
sulla strada che costeggia il mare 
e se ne innamora 
e scintillano di ruggine 
le giostre in disuso 
di un luna park dimenticato 
non c'e' angoscia 
e non c'e' euforia 
c'e' quiete. 
inquieta. 
si parte per una galera 
in esilio 
nella prigione a cielo aperto che e' gaza 
per essere partigiano di una causa che per altri e' persa 
quando solo ti prende la voglia di ferro in mano 
e di carezze e di mentirsi un'altra volta almeno 
asserragliato in una chiesa 
ricercato 
circondato dall'ansia 
per aver lasciato a casa qualcosa di incompleto 
per aver lasciato a casa occhi ora lucidi di esilio. 
si parte si scappa e si migra 
il fagotto di tutta una vita 
passata in una terra deserta che credevi tua 
e quando qualcuno ritorna 
non e' per diritto al ritorno 
perche' si sta con i polsi legati in una tenda 
in quel deserto una volta tuo. 
si parte 
nel senso che si trasloca 
e come un teletrasbordo 
ci si ritrova a vivere nelle tende 
a qualche centinaio di metri da quella che era la tua casa 
dove ora invece sfrecciano 
i memori di una velocita' di altri mondi 
fa male voltare la testa da quella parte 
perche' e' di la' che vennero una notte 
mostri di merdosa ferraglia 
a portare la pace 
ovvero il deserto 
i cingoli lasciano solchi 
che a volte sembrano indelebili 
che il vento cancella a fatica 
come memoria permanente 
i cingoli lasciano solchi per la semina 
e seminano i suicidi 
e la pioggia che li irrora sono lacrime da un'occupazione 
da quella parte per tre volte si udi' 
il rombo della merdosa ferraglia avvicinarsi 
per abbattere i capanni di teli e tronchi di palme 
e nessuno si spiega perche' 
ed a volte penso che non lo sappiano 
nemmeno i carnefici servi dei grassi maiali 
signori della guerra 
quasi sempre ne
no 
in una terra occupata 
con qualcuno che gli ha parlato di terroristi 
e di sicurezza da garantire. 
si giunge sempre tardi 
come in un giallo dopo l'assassinio 
e ti immagini i movimenti 
l'aria si sposta 
l'aria si infiamma 
l'aria ti schiaccia 
molto spesso restano solo 
gotici coriandoli 
solo gotici coriandoli 
gotici. 
sull'asfalto merdosa ferraglia lascia il segno 
non resta che guardare i segni e capire il percorso 
guardare attraverso le voragini nei muri 
le lamiere contorte 
le case violate 
come il letto disfatto dopo una lunga notte d'amore 
ma ogni notte 
nel cielo di palestina 
ci sono strane luci pulsanti che vegliano 
nella notte di palestina 
ormai abbastanza fredda da dirsi d'autunno 
un faro veglia sulle cattive intenzioni 
e sono frequenti gli spari a volte lontani a volte vicini 
a volte non resta che guardare l'orizzonte che si illumina 
in una notte che per te e' notte 
ma per altri e' gia' giorno 
sulla strada di saladino che dall'egitto porta a nord 
dove qualcuno li aspetta per farli lavorare 
che' la manodopera araba e' produttiva 
e non si lamenta 
salario minimo 
abbassare la testa 
per non guardare lo sventolio delle bandiere bianche 
della stessa democrazia che alla sua famiglia 
stara' forse rendendo insonne la notte 
che per loro e' notte e per lui giorno. 
e cosi' corrono i taxi gialli nella notte 
sulla strada di saladino 
che fu la via dei mercanti. 
a nord 
la strada si ferma alle torrette militari 
della frontiera. 
a sud 
si ferma davanti ad un muro alto dieci metri 
e le torrette d'avvistamento 
in una zona che ora e' deserto e una volta era un quartiere 
centinaia di case stuprate da merdosa ferraglia 
la stessa che ci e' venuta addosso ieri 
ed ha sparato 
che' nessuno deve vedere 
che la sicurezza delle terre occupate 
significa bieca distruzione. 
a sud un muro alto dieci metri 
copre la vista dell'egitto 
e la fuga anche solo dello sguardo 
dalla prigione striscia di gaza 
dove nessuno sa quali colpe ha da

fabio 
 (www.inventati.org/liberapalestina  raccolta e inoltrata da zulu')

OTTO. "Palestina Libera" si trasferisce a Gerusalemme. Le emissioni riprenderanno con regolarita' a partire da meta' gennaio.
Buone feste!