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[bukavu-list] notizie da Baghdad



From: "Mariagrazia Bonollo" <salbega@tiscali.it>
Reply-To: bukavu-list-owner@yahoogroups.com
To: "Mailing list BCP" <beati@yahoogroups.com>,"mailing list
Bukavu-List"
<bukavu-list@yahoogroups.com>
Subject: [bukavu-list] notizie da Baghdad
Date: Thu, 5 Dec 2002 00:35:02 +0100

Ciao, Lisa e Albino assieme agli altri amici ci scrivono da Bagdad,
quindi
ve la giro.

Mariagrazia

----- Original Message -----
From: "Tonio Dell'Olio" <tonio@paxchristi.it>
To: "Gruppo di discussione PAX CHRISTI" <paxchristi@yahoogroups.com>
Sent: Wednesday, December 04, 2002 11:17 PM
Subject: [paxchristi] I: notizie da Baghdad





Qui a Baghdad sta andando tutto molto bene e non abbiamo problemi di
sorta... le giornate sono sempre pienissime e gli stimoli di riflessione e
di elaborazione davvero enormi... (il problema e' che a volte manca il
tempo per la "digestione"...)


lo slogan della nostra esperienza potrebbe essere: "La Pace si deve davvero
infilare in tutti gli spiragli se vuole opporsi alla distruzione e alla
devastazione della guerra, dell'odio e delle poverta'..."

anche noi dobbiamo fare cosi' se vogliamo entrare in contatto con la
Baghdad piu' vera, visto che il rigido cerimoniale di molti incontri (con
il Presidente del Parlamento iracheno ad esempio) e l'ufficialita' della
delegazione impedisce spesso la mobilita' necessaria a contatti piu'
profondi. Per fortuna gli incontri non sono tutti di questo genere e
quindi, anche se gli spostamenti sembrano quelli di un film, alla fine si
riesce a parlare con la gente semplice di questa megalopoli (4 milioni di
abitanti)

riusciamo inoltre alle volte ad incontrare chi opera sul campo in maniera
incredibile per migliorare le condizioni di questo popolo e di conseguenza
della pace.

Bellissimo e sentito l'incontro di lunedi con il vescovo della chiesa
Caldea Salomon Warduni (impressiona sentire dire da un prelato cattolico
che la pace "e' nelle mani di Allah"...) ed il giro nel Souk (il mercato)
piu' antico della citta' protagonista delle "mille e una notte"...

li' davvero si vede la gente girare, parlare, contrattare, osservare, vivere...

nonostante la pressione sempre piu' grande sulla popolazione, l'ipotesi
della guerra non appare cosi opprimente come tutti piu' o meno pensiamo in
Italia! sicuramente molto meno opprimente dell'immagine del
"Presidentissimo" che campeggia in ogni dove ed in ogni angolo apparendo
nelle piu' diverse pose (presidente operaio, soldato, studente,...)

oggi abbiamo avuto la possibilita' di visitare una scuola e poi confrontare
le nostre impressioni con le delegazioni dell'Ufficio del Coordinatore
umanitario ONU in Iraq, UNICEF e UNDP che lavorano da tempo in maniera
magnifica per questa popolazione. inutile dire che danno una valutazione
della situazione molto piu' problematica rispetto alle autorita' locali...

quello pero' su cui tutti concordano e' che l'embargo ha messo in ginocchio
un paese ricco di risorse, di cultura, di storia e di dignita' umana. ecco
cosa ci ha detto Ramiro Lopes da Silva, coordinatore per l'ONU delle
attivita' umanitarie in Iraq: "si vive in un equilibrio davvero precario, e
una forzatura (da qualsiasi parte provenga) potrebbe portare rapidamente ad
un disastro umanitario e sociale"

spezzando del tutto una popolazione gia' piegata da due fuochi opposti
(Bush e Saddam, l'embargo ed il regime...) e con pochissima speranza nel
futuro e nella possibilita' di una situazione migliore di vita.

Intense per calore ed umanita' le parole a noi rivolte dai rappresentanti
delle pochissime ONG straniere ammesse a lavorare in Iraq (solo 13!!) e che
con grandissime difficolta' portano avanti azioni di cooperazione e di
assistenza alle parti piu' deboli della popolazione civile irachena
(bambini e donne sopratutto, come al solito...)

particolarmente toccante la testimonianza di Kathy Kelly, appartenente ad
un gruppo di pacifisti americani che vivono in semplicita' con il popolo
irecheno provando a domostrare con la loro presenza che non tutto
l'occidente vuole una guerra distruttiva per un popolo oppresso da anni di
conflitti, di embargo e di regime...

altro incontro e' stato quello con il portavoce dell'UNMOVIC ed il
responsabile della base ONU da cui partono le varie ispezioni ai siti di
armi. ci hanno riferito che stanno lavorando bene e senza intoppi, e
proprio ieri hanno avuto la possibilita' di ispezionare uno dei palazzi
presidenziali con la massima disponibilita' da parte delle autorita'
irachene.

ci siamo accorti quanto sia importante sostenere l'opera dell'ONU, sia sul
campo politico e delle ispezione che su quello umanitario. spesso queste
agenzie, assieme a pochi altri organismi (tra questi le ONG come "Un ponte
per...") sono le uniche voci che QUI si stanno levando contro chi, che per
meri calcoli economici e politici, sta spingendo il mondo verso questa
assurda guerra.

anche la nostra esperienza di diplomazia dal basso ha questo obiettivo (con
tutti i suoi limiti), che speriamo di poter continuare con voi al nostro
ritorno!

a presto... un abbraccio
Salaam Aleikhum
Lisa, Riccardo, Francesco,Fabio,Renato,Albino.

P.s
per tonio girala ad alberto