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UNO. Donna palestinese 95nne uccisa dai militari
DUE. Stasera a Roma - vi ricordiamo...
TRE. Sito InfoPalestina 
QUATTRO. Alfredo Tardardi
CINQUE. Articolo segnalato da Victor Magiar
SEI. Le vittime silenziose

Domani verranno pubblicate alcune iniziative promosse a dicembre e le 
informazioni relative ai viaggi in Palestina di fine anno.

UNO. Donna palestinese 95nne uccisa dai militari
Fatima Mohammad Hassan Abeid, originaria del villaggio Attara, 95 anni 
sulle spalle di cui 35 sotto occupazione,  e' stata uccisa ieri dai 
militari israeliani mentre andava a Ramallah in minibus.
www.palestinemonitor.org

DUE. Stasera a Roma
La CAMERA G&P - Camera Image Service s.r.l., ed EMERGENCY Onlus - Sede 
di Roma, grazie a POLITECNICO FANDANGO, presentano 'fuori fuoco', una 
rassegna di doc/reportage ancora inediti in Italia.
VI SEGNALIAMO:
Mercoledi' 4 Dicembre
LA SPORCA GUERRA – Parte prima: LE FORZE SPECIALI ISRAELIANE_2002, 45’
LA SPORCA GUERRA – Parte seconda: LA FABBRICA DEI KAMIKAZE_2002, 45’
Interviene : Ali' Rashid (diplomatico)
POLITECNICO FANDANGO
Via G.B. Tiepolo, 13/A – Roma
Tel. 06.36004240
Inizio proiezioni ore 20,30
INGRESSO a sottoscrizione.
Eventuali proventi saranno devoluti ad EMERGENCY Onlus  (Via Orefici 2 –
 20123 Milano)

TRE. Sito InfoPalestina 
E' attivo, anche se ancora in via sperimentale, l'ottimo sito
www.infopalestina.it
E' curato dallo stesso gruppo che anima l'omonima newsletter
e composto tra gli altri da farshid nourai.
visitatelo perche' e' veramente utile.
Sirio Conte

QUATTRO. Alfredo Tardardi
Ciao a tutti.
Dopo numerose esperienze in Palestina Alfredo Tradardi (*) sara' a Roma 
da martedi' 10 a giovedi' (data da definire): avra' del materiale video 
e fotografico - in altre citta' sta gia' tenendo alcuni incontri. E' 
interessato, inoltre, a discutere le iniziative e le modalita' di 
intervento degli internazionali in Palestina.  Qualcuno e' a conoscenza 
di iniziative romane nelle quali possa fare un intervento? Oppure 
qualcuno ha l
lita' di organizzare un incontro? Potete 
rivolgervi direttamente ad Alfredo (a.tradardi@flashnet.it).
Grazie
Daniele 
(*) = Osservatore internazionale indipendente, autore dei resoconti 
dalla Palestina  e dei "Vademecum per chi si reca in Palestina"...

CINQUE. DICE IL MANIFESTO DE L'UNITA'....
«Martirio» di verita'
MICHELE GIORGIO
Bambini palestinesi spinti a diventare kamikaze da spot messi in 
onda «anche
tre volte al giorno» dalla tv pubblica palestinese, quella di Yasser 
Arafat
per intenderci. Piccoli innocenti vittime della «logica terroristica
dell'autoannientamento». E' questo che, con un lungo articolo pubblicato
ieri, l'Unita' ha denunciato come l'insegnamento del «martirio ai 
kamikaze
del futuro». Il quotidiano italiano fa bene a preoccuparsi dei 
contenuti che
diffonde la televisione palestinese (e quella israeliana?) ma prima di
pubblicare il suo lungo articolo avrebbe fatto bene a verificare
l'attendibilita' delle sue fonti. A denunciare i programmi della 
televisione
dell'Anp infatti e' un rapporto del Palestinian Media Watch, un
«osservatorio» israeliano sui media palestinesi che non puo' essere 
definito
una fonte indipendente e affidabile visto che tra i suoi membri vanta
esponenti di primo piano dell'estrema destra israeliana e del movimento 
dei
coloni. Il fatto che i rapporti di questo «osservatorio» vengano
regolarmente citati, come puntualizza l'Unita', da «grandi network come 
Nbc e
Fox news», non puo' traquillizzarci. Nbc e Fox news sono media neutrali 
nel
conflitto israelo-palestinese? In genere si limitano a riferire la 
versione
degli eventi diffusa dall'ufficio del primo ministro israeliano Ariel
Sharon. «Non insegnamo il martirio ai nostri bambini, il rapporto 
ripreso da
organi di stampa italiani si basa su menzogne della propaganda 
israeliana
per diffamare la nostra televisione. E' una bugia malcostruita, non 
abbiamo
mai trasmesso spot del genere. Sfidiamo chiunque a dimostrare il 
contrario»,
ha replicato Ibrahim Milhem, diretto
 al Palestinian media watch raccogliere la sfida
lanciata da Milhem. Visto che si sta parlando di spot televisivi allora
l'«osservatorio» ci mostri le immagini incriminate altrimenti questa 
storia
finira' per rappresentare solo l'ultima manifestazione della propaganda 
di
una delle parti in conflitto. Milhem intanto ha ribadito un dato
inconfutabile: «La maggior parte dei bambini palestinesi morti durante
l'Intifada sono stati uccisi dal fuoco dei soldati israeliani». E 
l'Unita'
farebbe meglio a indagare anche su «questa» cultura della morte.

SEI. Le vittime silenziose
Amira Hass 
Alcune disperate considerazioni sulle vittime degli ultimi giorni del 
conflitto israelo-palestinese. Giovedi' 21 novembre: mattina presto, un 
kamikaze si fa esplodere in un autobus. Undici morti, tra cui quattro 
bambini. Di solito questi attacchi colpiscono gli abitanti piu' poveri 
d'Israele. Gente che vive in quartieri popolari, che usa i trasporti 
pubblici perche' non puo' permettersi un'auto. Molti sono nuovi 
immigrati dalla Russia. La loro morte rivela le terribili condizioni in 
cui sono vissuti: una, per esempio, era una domestica, anche se in 
Russia faceva l'insegnante di scienze. 
Gli autori degli attentati, disgustosamente definiti "operazioni 
militari", sono spinti dalla vendetta. Gli organizzatori da meschine 
convinzioni nazionalistico-religiose, che ignorano qualsiasi 
considerazione morale o pratica su chi siano le vittime e come si possa 
farle aderire alle rivendicazioni palestinesi. Tra il 19 e il 26 
novembre i soldati israeliani hanno ucciso quattro bambini palestinesi. 
Uno, di otto anni, e' stato ucciso il 25 a Nablus, quando gli abitanti 
hanno violato il coprifuoco. Gli altri sono morti durante i continui 
attacchi e scontri militari nei villaggi e nelle citta' palestinesi, 
disgustosamente definiti "lotta contro il terrorismo". 
Tra le quattordici vittime di questo periodo, i soldati israeliani 
hanno ucciso anche un cittadino britannico: un funzionario dell'Unrwa 
(a

giornalista olandese mi ha chiesto se i soldati israeliani mirino 
deliberatamente ai bambini. Non posso credere che lo facciano apposta, 
ho risposto. Ma c'e' una deliberata mancanza d'attenzione. L'esercito 
si vanta di avere strumenti sofisticati per individuare gli uomini 
armati ovunque, in qualsiasi condizione. Questi strumenti non sono 
abbastanza precisi per distinguere un bambino di otto anni da un 
miliziano? O un funzionario dell'Onu con il suo cellulare da un uomo 
con un'arma? L'esercito israeliano non ha condotto nessuna seria 
indagine ne' ha punito i soldati che hanno ucciso accidentalmente 
bambini e civili nelle loro case. La stampa israeliana non sommerge i 
suoi lettori di dettagli sulle vittime palestinesi, la loro vita, le 
loro famiglie, le loro speranze e i loro progetti. 
Gli israeliani non si rendono conto che questo silenzioso stillicidio 
di morti civili si imprime nella coscienza dei palestinesi come 
terrorismo di stato. E il prossimo attentato palestinese contro civili 
israeliani fara' perdere di vista le vittime palestinesi. E viceversa. 
E viceversa. 
Traduzione di Nazzareno Mataldi
www.internazionale.it/firme/articolo.php?id=2315