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Il COS in rete



 

Il Centro di Orientamento Sociale fondato da Aldo Capitini nel 1944 offre uno spazio aperto per la riflessione sulle proposte capitiniane del liberalsocialismo, del controllo dal basso e della nonviolenza attiva per costruire una società aperta al potere di tutti, una religione aperta, una educazione aperta.


NONVIOLENZA ATTIVA E DIFESA DELLA PACE

CAMBIARE CON LA NONVIOLENZA


"Il capitalismo delle grandi imprese gestite da manager professionisti è ormai a un bivio:
o si rinnova, o è destinato all'involuzione.
Scandali e fallimenti di questi mesi hanno travolto i simboli di questo modello e stanno pregiudicando immagine e destino del capitalismo…"
Scrive Antonio C. Verducci al "Sole-24 Ore" del 29 settembre 2002.
"…E vero che non vi è impresa senza profitto, ma è anche vero che non può esserci profitto duraturo senza equità…
…In economia come in natura gli eccessi si pagano sempre, come anche la crisi recente del calcio insegna….
…Frastornato dal tecnicismo e da anni di facili guadagni che ne hanno accentuato l'avidità, il manager deve riscoprire la tensione etica delle origini, quando ciò che lo animava era il piacere del confronto e il desiderio di dar vita a grandi avventure.
La ricerca del puro arricchimento monetario è l'origine di tutti i mali: il potere ha prevalso sulla visione, la rendita sulle persone, la piaggeria sui valori.
La vera crisi del capitalismo è crisi di management, ma la crisi di management deriva da un vuoto di leadership."

Così spiega il sig. Verducci, ma da lui e dal giornale cui si rivolge non viene ai capitalisti altra indicazione che quella di non essere più avidi e di tornare ad essere buoni.
Che significa? Come ai tempi di Bava Beccaris o di Mussolini?
Non li sfiora il dubbio che il marcio sia nel sistema da loro creato e difeso.
Infatti, quando affrontano i problemi del paese, affermano subito di non poter fare beneficenza e che per salvarsi dalla crisi la ricetta è sempre tagliare i salari, le spese per le pensioni, la salute e la scuola, licenziare senza regole, pagare meno tasse ecc.
Il tutto condito da una cultura di violenza e consumismo sfrenato.
Comprendiamo che a persone convinte che il mondo non possa andare avanti se non con i modelli imposti dal mercato capitalista, la salvezza del profitto diviene prioritaria per tutti gli occupanti della barca.
In tal caso però è ipocrita appellarsi alla bontà, che può far risparmiare qualche miliardo di soldi rubati, ma non fermerà lo spreco e l'ingiustizia del sistema sia a livello locale che mondiale.
La Chiesa è divisa tra i santi della ricca Opus Dei e i giovani no global, la sinistra è divisa tra riformisti violenti e nonviolenti, noi vediamo una via di uscita soltanto in una sinistra che riprenda con coraggio i temi del liberalsocialismo e compia una rivoluzione nonviolenta della società.