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Zona demilitarizzata sud, Iraq.
Vi inoltro questo articolo del Seattle Post-Intelligencer (Martedi' 12
novembre 2002) che è giunto tradotto alcuni giorni fa.
Luca Facta (Consigliere Provincia di Torino: 011/8612130)
L'uranio impoverito USA ritenuto responsabile di casi di cancro e
malformazioni congenite in Iraq.
di Larry Johnson
Corrispondente estero del Seattle Post-Intelligencer
____________________________
Zona demilitarizzata sud, Iraq.
Sulla "autostrada della morte", 17 km. a nord del confine col Kuwait, una
collezione di carri armati, autoblindo e altri veicoli militari si
arrugginisce nel deserto.
E irradia energia nucleare.
Nel 1991, gli Stati Uniti e i loro alleati nella Guerra del Golfo Persico
hanno colpito quei veicoli con ogive anticorazza fatte di uranio impoverito
- la prima volta che tali armi sono state usate in una guerra - mentre gli
Iracheni si ritiravano dal Kuwait. I risultati devastanti hanno dato il nome
alla strada.
Oggi, quasi 12 anni dopo che all'uso delle armi super-dure e' stato dato il
merito di aver portato la guerra ad una conclusione rapida, il campo di
battaglia rimane un deserto tossico radioattivo - e le armi all'uranio
impoverito rimangono un mistero.
Sebbene il Pentagono abbia mandato segnali contrastanti sugli effetti
dell'uranio impoverito, i medici iracheni credono che sia responsabile di un
significativo aumento di casi di cancro e malformazioni congenite nella
regione. Molti ricercatori al di fuori dell'Iraq, e diverse organizzazioni
di veterani USA, sono d'accordo; e sospettano che l'uranio impoverito abbia
un ruolo nella "sindrome della guerra del Golfo", la malattia ancora non
spiegata che ha colpito centinaia di migliaia di veterani della guerra del
Golfo.
L'uranio impoverito e' un problema anche in altre ex zone di guerra. Ieri,
esperti ONU hanno dichiarato di aver trovato zone ad alta radioattivita' in
Bosnia, risultate dall'uso di uranio impoverito durante i bombardamenti NATO
del 1995. [vedi caso dei soldati italiani in Bosnia che si sono ammalati di
leucemia, n.d.t.]
Con un'altra guerra in Iraq forse imminente, gli scienziati ed altri sono
preoccupati che gli effetti collaterali delle munizioni all'uranio
impoverito - ancora oggi parte consistente dell'arsenale USA - possano
includere malattie gravi e morte in una nuova generazione di soldati sia USA
che iracheni.
I pericoli
L'uranio impoverito e' un metallo molto denso che risulta dal processo con
cui l'uranio fissile usato per bombe nucleari e combustibile atomico viene
separato dall'uranio naturale. L'uranio impoverito rimane radioattivo per
4,5 miliardi di anni.
L'uranio, un elemento debolmente radioattivo, si trova naturalmente nel
suolo e nell'acqua dovunque sulla Terra, ma per lo piu' in quantita'
trascurabili. Gli esseri umani ne ingeriscono quantita' minuscole ogni
giorno.
I fori nei veicoli abbandonati sull'autostrada della morte, cuasati dalle
ogive all'uranio impoverito, sono 1000 volte piu' radioattivi della
radiazione di fondo, secondo le letture con contatore Geiger fatte per il
Seattle Post-Intelligencer dal Dott. Khajak Vartaanian, esperto di medicina
nucleare del Dipartimento di Protezione dalle Radiazioni di Bassora, e dal
colonnello Amal Kassim della marina irachena.
Il deserto intorno ai veicoli era 100 volte piu' radiattivo della radiazione
di fondo; Bassora, una citta' di 1 milione di persone, a circa 200 km di
distanza, registrava valori di radiattivita' appena superiori alla
radiazione di fondo.
Ma la radiattivita' e' solo uno dei problemi delle munizioni all'uranio
impoverito.
Un secondo problema, potenzialmente piu' grave, si crea quando una testata
all'uranio impoverito colpisce il suo obiettivo. Fino al 70 per cento del
proiettile puo' bruciare all'impatto, creando una tempesta di particelle
ceramiche all'ossido di uranio impoverito. Il risultato e' una polvere
ceramica all'uranio estremamente fine che puo' essere diffusa dal vento,
inalata e assorbita nel corpo umano e assorbita da piante e animali,
diventando parte della catena alimentare.
Una volta nel suolo, le munizioni possono contaminare l'ambiente e creare un
aumento di fino a cento volte del contenuto di uranio nelle falde acquifere,
secondo il Programma Ambientale dell'ONU.
Degli studi hanno dimostrato che puo' restare negli organi umani per anni.
L'esercito USA ha ammesso i rischi in un manuale di istruzione, nel quale
richiede che chiunque si sia trovi a meno di 25 metri da un oggetto o un
terreno contaminato con uranio impoverito indossi una protezione per la
pelle e le vie respiratorie, e afferma che "la contaminazione rendera' il
cibo e l'acqua non adatti al consumo".
Appena sei mesi prima dell'inizio della guerra nel Golfo l'esercito produsse
un rapporto sull'uranio impoverito, nel quale prediceva che una gran
quantita' di uranio impoverito sarebbe potuta essere inalata dai soldati
durante e dopo il combattimento.
La fanteria venne identificata come il gruppo che sarebbe stato piu'
esposto, e i risultati clinici previsti comprendevano cancro e problemi ai
reni.
Il rapporto avvertiva anche che la diffusione al pubblico delle informazioni
sulle conseguenze mediche e ambientali dell'uranio impoverito avrebbe
portato a iniziative per bandire le armi all'uranio impoverito.
Ma oggi il Pentagono sminuisce tali conseguenze. Gli ufficiali rimandano chi
chiede delle munizioni all'uranio impoverito agli studi governativi piu'
recenti sull'argomento, aggiornati al 13 dicembre 2000, che affermano che
"l'uranio impoverito e' il 40% meno radiattivo dell'uranio naturale".
Tale rapporto dice anche: "l'esposizione all'uranio impoverito relativo alla
guerra del Golfo non ha prodotto, fino a oggi, effetti nagativi osservabili
sulla salute che potessero essere attribuiti alla tossicita' o al basso
livello di radiazioni".
In risposta a richieste scritte, il Ministero della Difesa ha dichiarato: "i
servizi militari USA fanno uso di munizioni all'uranio impoverito per la
maggiore letalita' contro mezzi corazzati ed altri oggetti duri".
E ha detto che le munizioni all'uranio impoverito sono "munizioni di riserva
di guerra; cioe', usate in combattimento e non per esercitazioni", ad
eccezione delle munizioni che possono essere sparate in mare per
calibrazione dei sistemi d'arma.
Oltre che in Iraq e in Bosnia, le munizioni all'uranio impoverito sono state
usate in Kossovo e in Serbia nel 1999.
Sempre nel 1999, una sottocommissione dell'ONU considero' l'uranio
impoverito pericoloso abbastanza da lanciare un'iniziativa per bandirne
l'uso in tutto il mondo. L'iniziativa e' rimasta in comitato, bloccata in
primo luogo dagli Stati Uniti, afferma Karen Parker, avvocato del Progetto
di Legislazione Umanitaria di Sviluppo Educativo Internazionale, che ha
ruolo consultivo all'ONU.
Parker, che per prima ha sollevato la questione dell'uranio impoverito
all'ONU nel 1996, obietta che l'uranio impoverito "viola le leggi e gli usi
di guerra esistenti".
Ella ha affermato che ci sono quattro principi tratti dalla legge umanitaria
che riguardano le armi:
- Le armi possono essere usate solo nel campo di battaglia, definito come
obiettivi militari legittimi del nemico in guerra. Le armi non possono avere
un effetto negativo al di fuori del campo di battaglia cosi' definito.
- Le armi possono essere usate solo per la durata del conflitto armato.
Un'arma che viene usata o che continua a operare dopo la fine della guerra
viola questo criterio.
- Le armi non possono essere eccessivamente inumane.
- Le armi non possono avere un effetto eccessivamente negativo sull'ambiente
naturale.
"L'uranio impoverito contravviene a tutte e quattro queste regole", Prker ha
detto la settimana scorsa.
Il 17 ottobre 2001 l'onorevole Cynthia McKinney, democratica della Georgia,
ha introdotto un disegno di legge per "la sospensione dell'uso, vendita,
sviluppo, produzione, testing ed esportazione di munizioni all'uranio
impoverito, fino alla conclusione di certi studi sugli effetti sulla salute
di tali munizioni..."
Piu' di un anno dopo, la legge - appoggiata ufficialmente dagli onorevoli
Anibal Acevedo-Vila, Porto Rico; Tammy Baldwin, democratico, del Wisconsin;
Dennis Kucinich, democratico, dell'Ohio; Barbara Lee, democratica, della
California; e Jim McDermott, democratico, del Washington - rimane in
comitato, in attesa di commento dal Ministero della Difesa.
Gli studi
I veteranid ella guerra del Golfo sono entrati in contatto con una vasta
gamma di materiali tossici durante la guerra: fumi di incendi di petrolio e
agenti chimici, insetticidi, pesticidi, vaccinazioni, e uranio impoverito.
Dei 696778 soldati che hanno prestato servizio durante la fase del conflitto
ufficialmente riconosciuta (1990-1991), almeno 206861 hanno fatto domanda di
pensione di invalidita' di guerra. A tutto maggio 2002, 159238 veterani
hanno avuta riconosciuta l'invalidita' per causa di servizio dal Ministero
per i Veterani per danni alla salute noti collettivamente col nome di
"sindrome della guerra del Golfo".
Ci sono stati molti studi sulla sindrome della guerra del Golfo in questi
anni, come pure sui rischi per la salute delle armi all'uranio impoverito.
La maggior parte non hanno mostrato risultati conclusivi. Ma alcuni
ricercatori ritengono che gli studi precedenti, da parte di organismi come
l'Organizzazione Mondiale per la Sanita', Rand Corporation, o il braccio
investigativo del Congresso, non siano andati a cercare nel posto giusto -
agli effetti dell'uranio impoverito inalato.
Il dott. Asaf Durakovic, direttore del centro di ricerca privato no-profit
Uranium Medical Research Center presente in Canada e negli Stati Uniti, e i
ricercatori associati Patricia Horan e Leonard Dietz, hanno pubblicato uno
studio unico nel suo genere nel numero di agosto del Military Medicine
Medical Journal.
Lo studio e' ritenuto essere il primo a guardare gli effetti dell'uranio
impoverito tra i veterani della guerra del Golfo, usando la tecnica
ultrasensibile della spettrometria di massa a ionizzazione termica, che ha
reso loro possibile distinguere tra uranio naturale e uranio impoverito.
Lo studio, che ha esaminato pazienti britannici, canadesi e statunitensi,
ognuno dei quali soffiva dei sintomi tipici della sindrome della guerra del
Golfo, ha rivelato che, nove anni dopo la guerra, 14 dei 27 veterani in
osservazione aveva uranio impoverito nelle urine. Dell'uranio impoverito e'
stato anche trovato nei polmoni e nelle ossa di un veterano deceduto.
Il fatto che non sia stato ancora condotto uno studio a cura del governo
sull'uranio impoverito inalato "equivale a un caso di malasanita' di massa",
Dietz ha detto in una intervista la settimana scorsa.
L'attivista
Il dott. Doug Rokke era un medico militare, assegnato nel 1991 al reparto
comando del 12° Comando di Medicina Preventiva e al quartier generale del 3°
Comando Medico dell'Esercito USA. Rokke fu richiamato in servizio attivo 20
anni dopo aver prestato servizio in Vietnam, dal suo lavoro di ricerca al
Dipartimento di Fisica dell'Universita' dell'Illinois, e spedito nel Golfo a
coordinare l'operazione di pulizia dall'uranio impoverito.
Oggi, malfermo in salute, e' diventato un aperto oppositore delle munizioni
all'uranio impoverito.
"Di uranio impoverito sono fatti gli incubi" dice Rokke, che dichiara di
avere malattia reattiva delle vie respiratorie, danni neurologici, cataratte
e problemi ai reni, e riceve una pensione di invalidita' al 40 per cento
riconosciutagli dal governo. Egli attribuisce la causa dei suoi rpoblemi di
salute all'esposizione all'uranio impoverito.
Rokke e la sua squadra di circa 100 uomini hanno svolto il lavoro di pulizia
a loro assegnato senza istruzione specializzata e senza equipaggiamento di
protezione. Oggi, Rokke ha detto, almeno 30 membri della squadra sono morti,
e la maggior parte degli altri - incluso Rokke - hanno seri problemi di
salute.
Dice Rokke: "Gli effetti negativi sulla salute dall'esperienza personale, da
medici e da cartelle cliniche di individui esposti a uranio impoverito
includono malattia reattiva delle vie respiratorie, anomalie neurologiche,
calcoli renali e dolore cronico ai reni, irritazioni della pelle,
degradazione della visione e perdita della visione notturna, linfomi, varie
forme di tumore alla pelle e agli organi interni, disordini
neuropsicologici, presenza di uranio nello sperma, disfunzioni sessuali e
deformazioni congenite nella prole."
"Tutta questa roba e' un crimine contro Dio e contro l'umanita'".
Dalla sua casa a Rantoul, Illinois, dove lavora come insegnante supplente di
scuola superiore, Rokke ha detto: "Quando siamo partiti per il Golfo avevamo
tutti ottima salute, e ora siamo rottami".
Rokke, maggiore della riserva dell'esercito che si descrive "patriota a
destra di Rush Limbaugh" [un po' come stare a destra di Storace in Italia,
n.d.t.] ha dichiarato che ascoltare le ultime affermazioni del Pentagono
sull'uranio impoverito e' ancora piu' frustrante ora che un'altra guerra
contro l'Iraq appare probabile.
"Dal 1991, numerosi rapporti del Ministero della Difesa hanno detto che le
conseguenze dell'uranio impoverito erano sconosciute", ha detto Rokke.
"Questa e' una menzogna. Noi li abbiamo avvertiti nel 1991 dopo la guerra
del Golfo, ma per problemi di responsabilita' legale, hanno continuato ad
ignorare il problema". Rokke ha lavorato fino al 1996 per i militari,
sviluppando procedure di addestramento e gestione dell'uranio impoverito. Le
procedure, ha detto, sono state ignorate.
"La loro arroganza e' incomprensibile", ha detto. "Abbiamo sparso rifiuti
radioattivi in tutta la zona e abbiamo rifiutato cure mediche alle
persone... e' tutta arroganza".
"L'uranio impoverito e' un'istantanea della tecnologia quando impazzisce".
Difetti di nascita in Iraq
All'ospedale universitario Saddam a Bassora, il dott. Jawad Al-Ali, un
oncologo che ha studiato nel Regno Unito, mostra, in quattro album
fotografici a colori vivaci, quello che lui chiama vere e proprie istantanee
di incubi.
Le foto rappresentano un aumento delle deformazioni congenite in Iraq - nel
1989 ve ne erano 11 su 100000 nati; nel 2001, 116 su 100000 nati - che anche
prima di aver sentito parlare di uranio impoverito, hanno portato i medici
del sud dell'Iraq a fare confronti con i bombardamenti atomici di Hiroshima
e Nagasaki nella seconda guerra mondiale.
Alcune delle foto sono di bambini nati senza cervello, o con gli organi
interni al di fuori del corpo, o senza organi sessuali, senza colonna
vertebrale, e la lista delle deformita' continua per un bel po'. Vi sono
anche foto di pazienti con il cancro.
Il cancro e' aumentato drammaticamente nell'Iraq meridionale. Nel 1988, 34
persone sono morte di cancro; nel 2001 le morti per cancro sono state 603.
Girando per una delle corsie dell'ospedale, i dottori hanno mostrato ragazzi
e ragazze che soffrivano di leucemia. Gran parte dei bambini muore, hanno
detto i dottori, per insufficienza dei medicinali richiesti per la cura.
C'era una eccezione notevole, un ragazzino la cui famiglia ha potuto
permettersi di comprare i farmaci al mercato nero.
Al-Ali dice che e' contro la logica l'assolvere l'uranio impoverito quando i
veterani della guerra del Golfo e dei Balcani hanno le stesse malattie dei
bambini dell'Iraq meridionale.
"La causa di tutti questi cancri e queste deformita' rimane teorica perche'
non possiamo confermare la presenza di uranio nei tessuti o nelle urine con
le attrezzature che abbiamo", dice Al-Ali. "E per via delle sanzioni, non
possiamo procurarci le attrezzature di cui abbiamo bisogno".
NEWS LETTER
A CURA DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE
LUCA FACTA*
Tel. 011/861.2130 Fax. 011/814.2909 e-mail lfacta@etabeta.it
NEWS N.4 DEL 23 NOVEMBRE 2002
LE INIZIATIVE POLITICHE IN PROVINCIA DI TORINO SULLA CRISI FIAT
A seguire viene presentato l'ordine del giorno predisposto dai componenti
della Commissione Provinciale Lavoro - Formazione Professionale e votato
dal Consiglio Provinciale.
CONSIGLIO PROVINCIALE DI TORINO
All. N. 373 al punto f bis) dell'o.d.g.
ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAL CONSIGLIO PROVINCIALE AVENTE QUALE OGGETTO:
"CRISI FIAT".
N. Protocollo: 281603/2002
Il Consiglio Provinciale
esprime profonda preoccupazione per la situazione economica e occupazionale
determinata dalla crisi della FIAT.
In particolare, e' allarmato per le sue ricadute sul territorio torinese
che non deve pagare le conseguenze di errori strategici compiuti negli
ultimi anni dalla dirigenza FIAT.
Il Consiglio valuta
negativamente il piano industriale presentato da FIAT:
1) perché non garantisce gli attuali volumi produttivi e rende incerto il
futuro del settore auto nel sistema produttivo nazionale;
2) perché non garantisce gli attuali livelli occupazionali e introduce
attraverso gli esuberi una frattura sociale inaccettabile.
Il Consiglio
esprime il proprio sostegno ai lavoratori metalmeccanici che venerdí 15
novembre sciopereranno unitariamente per difendere il proprio posto di
lavoro e per richiedere un nuovo piano industriale.
Il Consiglio
sottolinea la gravità delle ricadute territoriali e locali del piano, tanto
in termini produttivi, quanto in termini occupazionali.
Per questa ragione, il Consiglio richiede che al tavolo governativo siano
presenti i rappresentanti delle Regioni e degli EE.LL. interessati alla
crisi, per elaborare e valutare diverse ipotesi di soluzione tra le quali
anche l'eventuale intervento pubblico pur nei limiti previsti dall'Unione
Europea.
In merito alla specifica situazione torinese, il Consiglio Provinciale
ritiene che l'Ente debba svolgere un ruolo attivo nel governo delle
conseguenze locali della crisi, a partire dalla valutazione delle proprie
competenze, dei propri strumenti di intervento e delle proprie risorse.
Il Consiglio Provinciale ritiene che la Provincia debba individuare nell`
INDOTTO AUTO e nel sostegno al tessuto delle PMI il terreno fondamentale
del proprio intervento. Le numerose audizioni svolte dalla Commissione
Lavoro hanno evidenziato che quel settore produttivo e' afflitto da
particolari e specifici problemi, tra cui emergono principalmente - in
questa situazione di crisi - l'assenza degli ammortizzatori sociali e la
drammatica carenza di liquidita' dovuta al dilazionamento dei pagamenti.
Per questo, il Consiglio Provinciale
RICHIEDE
al governo nazionale:
a) l'estensione degli ammortizzatori sociali alle imprese al di sotto dei
15 dipendenti e alle imprese artigiane coinvolte dalla crisi FIAT;
b) un intervento per la creazione di un fondo di garanzia a sostegno della
posizione debitoria delle PMI e delle imprese artigiane verso il sistema
creditizio;
alla Regione Piemonte:
a) la creazione del Distretto dell'auto nell'area torinese, ai sensi della
L. 317/1991.
IMPEGNA
la Presidente M. Bresso e gli Assessori competenti
1) a favorire l'integrazione tra ammortizzatori sociali e interventi
formativi, e a riqualificare l'offerta di lavoro nel nostro territorio,
anche attraverso la predisposizione di progetti speciali di riorientamento
e ricollocazione rivolti ai lavoratori in CIGS e comunque dichiarati
eccedenti;
2) a promuovere la nascita di società consortili tra le piccole
imprese della subfornitura auto che rendano possibili piu' forti
investimenti in ricerca e sviluppo, altrimenti impraticabili e la
diversificazione del mercato verso altri settori di produzione industriale;
3) richiedere un tavolo regionale di concertazione per studiare la
ricaduta sui comuni sedi di imprese dell'indotto auto attraverso una
puntuale mappatura delle aziende nelle aree interessate dai Patti
Territoriali.
Torino, 13 novembre 2002
VI SEGNALO ....
... Un articolo del Seattle Post-Intelligencer tradotto da un amico
Californiano di un Consigliere Comunale della Margherita.
Martedi' 12 novembre 2002
L'uranio impoverito USA ritenuto responsabile di casi di cancro e
malformazioni congenite in Iraq.
di Larry Johnson
Corrispondente estero del Seattle Post-Intelligencer
____________________________
Zona demilitarizzata sud, Iraq.
Sulla "autostrada della morte", 17 km. a nord del confine col Kuwait, una
collezione di carri armati, autoblindo e altri veicoli militari si
arrugginisce nel deserto.
E irradia energia nucleare.
Nel 1991, gli Stati Uniti e i loro alleati nella Guerra del Golfo Persico
hanno colpito quei veicoli con ogive anticorazza fatte di uranio impoverito
- la prima volta che tali armi sono state usate in una guerra - mentre gli
Iracheni si ritiravano dal Kuwait. I risultati devastanti hanno dato il nome
alla strada.
Oggi, quasi 12 anni dopo che all'uso delle armi super-dure e' stato dato il
merito di aver portato la guerra ad una conclusione rapida, il campo di
battaglia rimane un deserto tossico radioattivo - e le armi all'uranio
impoverito rimangono un mistero.
Sebbene il Pentagono abbia mandato segnali contrastanti sugli effetti
dell'uranio impoverito, i medici iracheni credono che sia responsabile di un
significativo aumento di casi di cancro e malformazioni congenite nella
regione. Molti ricercatori al di fuori dell'Iraq, e diverse organizzazioni
di veterani USA, sono d'accordo; e sospettano che l'uranio impoverito abbia
un ruolo nella "sindrome della guerra del Golfo", la malattia ancora non
spiegata che ha colpito centinaia di migliaia di veterani della guerra del
Golfo.
L'uranio impoverito e' un problema anche in altre ex zone di guerra. Ieri,
esperti ONU hanno dichiarato di aver trovato zone ad alta radioattivita' in
Bosnia, risultate dall'uso di uranio impoverito durante i bombardamenti NATO
del 1995. [vedi caso dei soldati italiani in Bosnia che si sono ammalati di
leucemia, n.d.t.]
Con un'altra guerra in Iraq forse imminente, gli scienziati ed altri sono
preoccupati che gli effetti collaterali delle munizioni all'uranio
impoverito - ancora oggi parte consistente dell'arsenale USA - possano
includere malattie gravi e morte in una nuova generazione di soldati sia USA
che iracheni.
I pericoli
L'uranio impoverito e' un metallo molto denso che risulta dal processo con
cui l'uranio fissile usato per bombe nucleari e combustibile atomico viene
separato dall'uranio naturale. L'uranio impoverito rimane radioattivo per
4,5 miliardi di anni.
L'uranio, un elemento debolmente radioattivo, si trova naturalmente nel
suolo e nell'acqua dovunque sulla Terra, ma per lo piu' in quantita'
trascurabili. Gli esseri umani ne ingeriscono quantita' minuscole ogni
giorno.
I fori nei veicoli abbandonati sull'autostrada della morte, cuasati dalle
ogive all'uranio impoverito, sono 1000 volte piu' radioattivi della
radiazione di fondo, secondo le letture con contatore Geiger fatte per il
Seattle Post-Intelligencer dal Dott. Khajak Vartaanian, esperto di medicina
nucleare del Dipartimento di Protezione dalle Radiazioni di Bassora, e dal
colonnello Amal Kassim della marina irachena.
Il deserto intorno ai veicoli era 100 volte piu' radiattivo della radiazione
di fondo; Bassora, una citta' di 1 milione di persone, a circa 200 km di
distanza, registrava valori di radiattivita' appena superiori alla
radiazione di fondo.
Ma la radiattivita' e' solo uno dei problemi delle munizioni all'uranio
impoverito.
Un secondo problema, potenzialmente piu' grave, si crea quando una testata
all'uranio impoverito colpisce il suo obiettivo. Fino al 70 per cento del
proiettile puo' bruciare all'impatto, creando una tempesta di particelle
ceramiche all'ossido di uranio impoverito. Il risultato e' una polvere
ceramica all'uranio estremamente fine che puo' essere diffusa dal vento,
inalata e assorbita nel corpo umano e assorbita da piante e animali,
diventando parte della catena alimentare.
Una volta nel suolo, le munizioni possono contaminare l'ambiente e creare un
aumento di fino a cento volte del contenuto di uranio nelle falde acquifere,
secondo il Programma Ambientale dell'ONU.
Degli studi hanno dimostrato che puo' restare negli organi umani per anni.
L'esercito USA ha ammesso i rischi in un manuale di istruzione, nel quale
richiede che chiunque si sia trovi a meno di 25 metri da un oggetto o un
terreno contaminato con uranio impoverito indossi una protezione per la
pelle e le vie respiratorie, e afferma che "la contaminazione rendera' il
cibo e l'acqua non adatti al consumo".
Appena sei mesi prima dell'inizio della guerra nel Golfo l'esercito produsse
un rapporto sull'uranio impoverito, nel quale prediceva che una gran
quantita' di uranio impoverito sarebbe potuta essere inalata dai soldati
durante e dopo il combattimento.
La fanteria venne identificata come il gruppo che sarebbe stato piu'
esposto, e i risultati clinici previsti comprendevano cancro e problemi ai
reni.
Il rapporto avvertiva anche che la diffusione al pubblico delle informazioni
sulle conseguenze mediche e ambientali dell'uranio impoverito avrebbe
portato a iniziative per bandire le armi all'uranio impoverito.
Ma oggi il Pentagono sminuisce tali conseguenze. Gli ufficiali rimandano chi
chiede delle munizioni all'uranio impoverito agli studi governativi piu'
recenti sull'argomento, aggiornati al 13 dicembre 2000, che affermano che
"l'uranio impoverito e' il 40% meno radiattivo dell'uranio naturale".
Tale rapporto dice anche: "l'esposizione all'uranio impoverito relativo alla
guerra del Golfo non ha prodotto, fino a oggi, effetti nagativi osservabili
sulla salute che potessero essere attribuiti alla tossicita' o al basso
livello di radiazioni".
In risposta a richieste scritte, il Ministero della Difesa ha dichiarato: "i
servizi militari USA fanno uso di munizioni all'uranio impoverito per la
maggiore letalita' contro mezzi corazzati ed altri oggetti duri".
E ha detto che le munizioni all'uranio impoverito sono "munizioni di riserva
di guerra; cioe', usate in combattimento e non per esercitazioni", ad
eccezione delle munizioni che possono essere sparate in mare per
calibrazione dei sistemi d'arma.
Oltre che in Iraq e in Bosnia, le munizioni all'uranio impoverito sono state
usate in Kossovo e in Serbia nel 1999.
Sempre nel 1999, una sottocommissione dell'ONU considero' l'uranio
impoverito pericoloso abbastanza da lanciare un'iniziativa per bandirne
l'uso in tutto il mondo. L'iniziativa e' rimasta in comitato, bloccata in
primo luogo dagli Stati Uniti, afferma Karen Parker, avvocato del Progetto
di Legislazione Umanitaria di Sviluppo Educativo Internazionale, che ha
ruolo consultivo all'ONU.
Parker, che per prima ha sollevato la questione dell'uranio impoverito
all'ONU nel 1996, obietta che l'uranio impoverito "viola le leggi e gli usi
di guerra esistenti".
Ella ha affermato che ci sono quattro principi tratti dalla legge umanitaria
che riguardano le armi:
- Le armi possono essere usate solo nel campo di battaglia, definito come
obiettivi militari legittimi del nemico in guerra. Le armi non possono avere
un effetto negativo al di fuori del campo di battaglia cosi' definito.
- Le armi possono essere usate solo per la durata del conflitto armato.
Un'arma che viene usata o che continua a operare dopo la fine della guerra
viola questo criterio.
- Le armi non possono essere eccessivamente inumane.
- Le armi non possono avere un effetto eccessivamente negativo sull'ambiente
naturale.
"L'uranio impoverito contravviene a tutte e quattro queste regole", Prker ha
detto la settimana scorsa.
Il 17 ottobre 2001 l'onorevole Cynthia McKinney, democratica della Georgia,
ha introdotto un disegno di legge per "la sospensione dell'uso, vendita,
sviluppo, produzione, testing ed esportazione di munizioni all'uranio
impoverito, fino alla conclusione di certi studi sugli effetti sulla salute
di tali munizioni..."
Piu' di un anno dopo, la legge - appoggiata ufficialmente dagli onorevoli
Anibal Acevedo-Vila, Porto Rico; Tammy Baldwin, democratico, del Wisconsin;
Dennis Kucinich, democratico, dell'Ohio; Barbara Lee, democratica, della
California; e Jim McDermott, democratico, del Washington - rimane in
comitato, in attesa di commento dal Ministero della Difesa.
Gli studi
I veteranid ella guerra del Golfo sono entrati in contatto con una vasta
gamma di materiali tossici durante la guerra: fumi di incendi di petrolio e
agenti chimici, insetticidi, pesticidi, vaccinazioni, e uranio impoverito.
Dei 696778 soldati che hanno prestato servizio durante la fase del conflitto
ufficialmente riconosciuta (1990-1991), almeno 206861 hanno fatto domanda di
pensione di invalidita' di guerra. A tutto maggio 2002, 159238 veterani
hanno avuta riconosciuta l'invalidita' per causa di servizio dal Ministero
per i Veterani per danni alla salute noti collettivamente col nome di
"sindrome della guerra del Golfo".
Ci sono stati molti studi sulla sindrome della guerra del Golfo in questi
anni, come pure sui rischi per la salute delle armi all'uranio impoverito.
La maggior parte non hanno mostrato risultati conclusivi. Ma alcuni
ricercatori ritengono che gli studi precedenti, da parte di organismi come
l'Organizzazione Mondiale per la Sanita', Rand Corporation, o il braccio
investigativo del Congresso, non siano andati a cercare nel posto giusto -
agli effetti dell'uranio impoverito inalato.
Il dott. Asaf Durakovic, direttore del centro di ricerca privato no-profit
Uranium Medical Research Center presente in Canada e negli Stati Uniti, e i
ricercatori associati Patricia Horan e Leonard Dietz, hanno pubblicato uno
studio unico nel suo genere nel numero di agosto del Military Medicine
Medical Journal.
Lo studio e' ritenuto essere il primo a guardare gli effetti dell'uranio
impoverito tra i veterani della guerra del Golfo, usando la tecnica
ultrasensibile della spettrometria di massa a ionizzazione termica, che ha
reso loro possibile distinguere tra uranio naturale e uranio impoverito.
Lo studio, che ha esaminato pazienti britannici, canadesi e statunitensi,
ognuno dei quali soffiva dei sintomi tipici della sindrome della guerra del
Golfo, ha rivelato che, nove anni dopo la guerra, 14 dei 27 veterani in
osservazione aveva uranio impoverito nelle urine. Dell'uranio impoverito e'
stato anche trovato nei polmoni e nelle ossa di un veterano deceduto.
Il fatto che non sia stato ancora condotto uno studio a cura del governo
sull'uranio impoverito inalato "equivale a un caso di malasanita' di massa",
Dietz ha detto in una intervista la settimana scorsa.
L'attivista
Il dott. Doug Rokke era un medico militare, assegnato nel 1991 al reparto
comando del 12° Comando di Medicina Preventiva e al quartier generale del 3°
Comando Medico dell'Esercito USA. Rokke fu richiamato in servizio attivo 20
anni dopo aver prestato servizio in Vietnam, dal suo lavoro di ricerca al
Dipartimento di Fisica dell'Universita' dell'Illinois, e spedito nel Golfo a
coordinare l'operazione di pulizia dall'uranio impoverito.
Oggi, malfermo in salute, e' diventato un aperto oppositore delle munizioni
all'uranio impoverito.
"Di uranio impoverito sono fatti gli incubi" dice Rokke, che dichiara di
avere malattia reattiva delle vie respiratorie, danni neurologici, cataratte
e problemi ai reni, e riceve una pensione di invalidita' al 40 per cento
riconosciutagli dal governo. Egli attribuisce la causa dei suoi rpoblemi di
salute all'esposizione all'uranio impoverito.
Rokke e la sua squadra di circa 100 uomini hanno svolto il lavoro di pulizia
a loro assegnato senza istruzione specializzata e senza equipaggiamento di
protezione. Oggi, Rokke ha detto, almeno 30 membri della squadra sono morti,
e la maggior parte degli altri - incluso Rokke - hanno seri problemi di
salute.
Dice Rokke: "Gli effetti negativi sulla salute dall'esperienza personale, da
medici e da cartelle cliniche di individui esposti a uranio impoverito
includono malattia reattiva delle vie respiratorie, anomalie neurologiche,
calcoli renali e dolore cronico ai reni, irritazioni della pelle,
degradazione della visione e perdita della visione notturna, linfomi, varie
forme di tumore alla pelle e agli organi interni, disordini
neuropsicologici, presenza di uranio nello sperma, disfunzioni sessuali e
deformazioni congenite nella prole."
"Tutta questa roba e' un crimine contro Dio e contro l'umanita'".
Dalla sua casa a Rantoul, Illinois, dove lavora come insegnante supplente di
scuola superiore, Rokke ha detto: "Quando siamo partiti per il Golfo avevamo
tutti ottima salute, e ora siamo rottami".
Rokke, maggiore della riserva dell'esercito che si descrive "patriota a
destra di Rush Limbaugh" [un po' come stare a destra di Storace in Italia,
n.d.t.] ha dichiarato che ascoltare le ultime affermazioni del Pentagono
sull'uranio impoverito e' ancora piu' frustrante ora che un'altra guerra
contro l'Iraq appare probabile.
"Dal 1991, numerosi rapporti del Ministero della Difesa hanno detto che le
conseguenze dell'uranio impoverito erano sconosciute", ha detto Rokke.
"Questa e' una menzogna. Noi li abbiamo avvertiti nel 1991 dopo la guerra
del Golfo, ma per problemi di responsabilita' legale, hanno continuato ad
ignorare il problema". Rokke ha lavorato fino al 1996 per i militari,
sviluppando procedure di addestramento e gestione dell'uranio impoverito. Le
procedure, ha detto, sono state ignorate.
"La loro arroganza e' incomprensibile", ha detto. "Abbiamo sparso rifiuti
radioattivi in tutta la zona e abbiamo rifiutato cure mediche alle
persone... e' tutta arroganza".
"L'uranio impoverito e' un'istantanea della tecnologia quando impazzisce".
Difetti di nascita in Iraq
All'ospedale universitario Saddam a Bassora, il dott. Jawad Al-Ali, un
oncologo che ha studiato nel Regno Unito, mostra, in quattro album
fotografici a colori vivaci, quello che lui chiama vere e proprie istantanee
di incubi.
Le foto rappresentano un aumento delle deformazioni congenite in Iraq - nel
1989 ve ne erano 11 su 100000 nati; nel 2001, 116 su 100000 nati - che anche
prima di aver sentito parlare di uranio impoverito, hanno portato i medici
del sud dell'Iraq a fare confronti con i bombardamenti atomici di Hiroshima
e Nagasaki nella seconda guerra mondiale.
Alcune delle foto sono di bambini nati senza cervello, o con gli organi
interni al di fuori del corpo, o senza organi sessuali, senza colonna
vertebrale, e la lista delle deformita' continua per un bel po'. Vi sono
anche foto di pazienti con il cancro.
Il cancro e' aumentato drammaticamente nell'Iraq meridionale. Nel 1988, 34
persone sono morte di cancro; nel 2001 le morti per cancro sono state 603.
Girando per una delle corsie dell'ospedale, i dottori hanno mostrato ragazzi
e ragazze che soffrivano di leucemia. Gran parte dei bambini muore, hanno
detto i dottori, per insufficienza dei medicinali richiesti per la cura.
C'era una eccezione notevole, un ragazzino la cui famiglia ha potuto
permettersi di comprare i farmaci al mercato nero.
Al-Ali dice che e' contro la logica l'assolvere l'uranio impoverito quando i
veterani della guerra del Golfo e dei Balcani hanno le stesse malattie dei
bambini dell'Iraq meridionale.
"La causa di tutti questi cancri e queste deformita' rimane teorica perche'
non possiamo confermare la presenza di uranio nei tessuti o nelle urine con
le attrezzature che abbiamo", dice Al-Ali. "E per via delle sanzioni, non
possiamo procurarci le attrezzature di cui abbiamo bisogno".
RASSEGNA STAMPA DELLA MARGHERITA
Devolution
11 ORE PER SFASCIARE L'ITALIA
20-11-2002
"Undici ore per sfasciare l'Italia: questo è il tempo contingentato per
discutere in Senato del disegno di legge sulla devolution". Willer Bordon
commenta così la decisione della maggioranza di proseguire nella
discussione del ddl sulla devolution prevedendo l'approvazione a dicembre,
prima della Finanziaria.
"Questo - osserva il capogruppo della Margherita al Senato - è il tempo per
maggioranza e opposizione per esaminare una proposta che, nella più gentile
delle considerazioni, disfa in malo modo l'ordinamento unitario del nostro
paese creando presupposti di disuguaglianza e di spinte centrifughe che
sarà problematico controllare".
"Il tutto avviene - aggiunge Bordon - in una condizione che non ha
precedenti perché si introduce una discussione di questo tipo mentre si
deve esaminare la manovra economica del governo".
Il capogruppo della Margherita al Senato, peraltro, fa anche una stima dei
costi della devolution voluta dalla Lega in 42 miliardi di euro, cioè oltre
80 mila miliardi di vecchie lire. "Qualcuno sa dirci - chiede Bordon - con
quali coperture, e in una situazione dove stiamo sfondando i limiti che ci
eravamo posti all'interno del disavanzo dello stato, si troveranno questi
42 miliardi di euro?".
Ai giornalisti che hanno chiesto di rispondere al capogruppo di An al
Senato Domenico Nania che aveva ricordato come l'Ulivo approvò nella
passata legislatura il federalismo "senza nessun confronto con
l'opposizione", Bordon dice: "Non è vero che approvammo quella riforma
senza una discussione con l'opposizione. Intanto la nostra riforma non era
paragonabile ad una tale rivoluzione copernicana, in negativo, come questa.
Si trattava di un rafforzamento delle autonomie e non lo facemmo in dieci
ore ma, se non ricordo male, al Senato la discussione durò mesi e il testo
riprendeva un confronto in Bicamerale dove sul federalismo si confrontarono
maggioranza e opposizione".
* Presidente della 3^ Commissione Consigliare - Sanità, Politiche Sociali e
Giovanili, Sport, Cultura, Istruzione-. Membro della Commissione Lavoro,
Controllo e Pari Opportunità
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