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10 dic., priorità della Rete Lilliput e nonviolenza



Un saluto di pace a tutti.
Intervengo sia sulla "Giornata nazionale d'azione per la pace e i diritti
umani" del 10 dicembre, che sulle priorità della Rete di Lilliput per il
2003, di cui si discuterà a Vico Equense, e più in generale sulla
costruzione delle alternative alle guerre e alla violenza. Scusate fin d'ora
per la lunghezza, ma prendetelo come il mio modesto ma riflettuto contributo
personale, che ho inviato anche al Glt-nonviolenza della Rete di Lilliput.

Sinceramente darei più risalto, sia il 10 che come priorità per Lilliput e
per la gente (sì, proprio per tutti...) alla campagna "scelgo la
nonviolenza", che è la sola che riesce a mettere insieme l'obiezione di
coscienza per tutti i cittadini, a tutte le guerre, e le esperienze già in
atto ed attuabili perchè tutti possano impegnarsi personalmente per
l'alternativa nonviolenta: si fa riferimento quindi a tutte le altre
iniziative e campagne, che dovrebbero
essere cioè inserite proprio nel contesto della campagna quadro "scelgo la
nonviolenza", come proposte operative, tutte da sostenere se nello spirito
di una scelta personale, sociale e politica per la nonviolenza. Si tratta
sia di fornire opportunità tra cui tutti possano trovare un impegno che fa
al caso proprio, sia per chi è già impegnato in qualcosa e per chi si
impegnerà, di sentrisi comunque parte di una grande e multiforme
mobilitazione per il superamento della violenza strutturale e culturale,
senza il quale ci saranno ancora tanti Iraq.
Ben venga l'appello "fuori l'Italia dalla guerra" e l'impegno di "testimoni"
come Strada, Zanotelli, Ciotti ed altri, ma credo che se vogliamo veramente
avere la speranza di attuare un cambiamento dobbiamo impegnarci
personalmente (come molti già fanno) con qualcosa di più di tutti i
santissimi appelli, cortei, e di tutte le idee ed iniziative che hanno un
grande impatto mediatico, ma che poi rischiano di non essere sostenute da
tutti quelli che vi aderiscono mediante il confronto personale con la
nonviolenza attiva come stile di vita.
Propongo quindi che priorità per la giornata del 10 dicembre e della rete di
Lilliput, fin da subito (e non solo per il 2003), sia l'approfondimento e la
diffusione della campagna "scelgo la nonviolenza", che magari è meno
immediata dell'appello "fuori l'Italia dalla guerra", ma che bisognerà pur
cominciare a prendere a cuore, almeno nello spirito che la anima, pena il
rischio di fare tante chiacchere e di chiedere ad altri, istituzioni e
poteri vari, quello che dovremmo fare noi. Credo che sarebbe già tanto se la
Rete di Lilliput, i movimenti nonviolenti e tutti gli altri, soprattutto
attraverso i nodi e i gruppi locali, riuscissero ad impegnarsi per ora anche
"solo" in questa campagna. Se riuscissero nei prossimi mesi anche
"solamente" a diffondere una nuova forma di obiezione, a far conoscere e
sostenere le varie opzioni di nonviolenza attiva possibili e praticabili
(alcune a titolo di esempio già indicate nello stesso testo della campagna),
a mettere in rete tutti gli esempi concreti che già esistono e a stimolarne
di nuovi, e anche a contribuire a correggere il "tiro" della campagna se
sarà necessario. Si tratta anche di scegliere se mettere in rete o no
attraverso "scelgo la nonviolenza" tutte le varie iniziative, campagne ecc.
che siano compatibili e che già sono in atto o che verranno lanciate. Tra
l'altro c'è ancora spazio per l'adesione alla campagna quadro di
associazioni e movimenti, che oltre ad una sigla possono apportare un
contributo operativo, una proposta nonviolenta. Ci sarebbe da sentirli.
Mi piacerebbe anche che i referenti di "scelgo la nonviolenza" e tutti
quelli che ci credono, nei movimenti nonviolenti, in Lilliput e anche di
altri ambienti, si mettessero in contatto con chi sarà particolarmente
"visibile" nella giornata del 10, e quindi immagino i vari Strada,
Zanotelli, Ciotti, ecc., che sono dei grandi testimoni, ma che fino ad ora,
Forum sociale europeo compreso, hanno un po' snobbato la campagna. Siccome
credo che la possano condividere in pieno, se già non lo fanno, vorrei che
si chiarisse con loro se hanno intenzione di spendersi per "scelgo la
nonviolenza", il 10 e in altre occasioni, se proprio si devono esporre in
pubblico.
Come piccola indicazione pratica e mediatica, se si è favorevoli a sostenere
con forza la campagna, direi di dare un po' più di risalto a "scelgo la
nonviolenza" sul sito della rete ed in altri, creando un logo "cliccabile".

Parlando poi di metodi, propongo che l'evento del 10 dicembre e tutte le
prossime iniziative su cui si cercherà una condivisione a livello nazionale,
sia che coinvolgano solo Lilliput che anche altri, vengano organizzate
possibilmente lo stesso giorno o nello stesso periodo, ma in contemporanea a
livello locale in ogni città, o al massimo in ogni zona di ogni regione, e
non mediante raduno in un unica città d'Italia. Propongo che in questo si
impegnino tutti i nodi Lilliput, i gruppi nonviolenti, ecc..., anche se gli
altri eventuali manifestanti sceglieranno di concentrarsi in un unico luogo.
In questo modo credo che potrebbero partecipare complessivamente più persone
(ammesso che i numeri contino così tanto...), soprattutto sarebbe possibile
diffondere la cultura e la prassi della nonviolenza attiva sul proprio
territorio e contemporaneamente essere visibili a livello nazionale,
evitando tutti i problemi che nascono dai megaraduni e riuscendo ad
avvicinare meglio anche le persone più timorose o "lontane".

Scusate ancora per la lunghezza.
Che ne pensate?

Filippo Ciardi
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"Non temo le parole dei violenti, quanto il silenzio degli onesti".
(M.L.King).