[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Commento ad una guerra annunciata



C'è qualcosa che ancora sfugge ai più, politici giornalisti o gente
comune. Qualcosa nero liquido ingombrante inquinante e lucroso. Tanto
lucroso che si fanno genocidi per esso ma  non lo si cita, anzi lo si
nasconde dietro azioni umanitarie e difensive.

Saddam Hussein è cattivo, i talebani sono cattivi, gli atollah iraniani
sono cattivi, Gheddafi è cattivo: strano sono tutti in paesi dove vi è
grande quantita di petrolio. Ma loro sono cattivi, non rispettano i
diritti civili, commettono genocidi..., ma soprattuto non vogliono
cedere agli americani il pieno sfruttamento del petrolio.

Sopprattutto ora che questo sta per finire. Gli analisti del settore
valutano ancora una ventina d'anni la durata dei giacimenti, poi basta,
neanche una goccia.

Non sono elucubrazioni di ecologisti incalliti. Quanto sia vero lo
dimostra il fatto che le industrie automobilistiche statunitensi hanno
incominciato a mettere sul mercato ora, e solo ora, automobili ad
idrogeno nonostante ci siano studi completi da almeno una decina d'anni
a questa parte. Solo da poco però è sono state portate a termine
ricerche anche satellitari su probabili zone dove fosse possibile
trovare nuovi giacimenti remunerativi.
Risultato: niente.

Mentre per le automobili si può usare l'idrogeno, che non inquina ( che
si può anche produrre in casa a costo zero, per questo mai considerato
prima), il volo a reazione non può (per il momento) fare a meno del
cherosene.

Chi rimarrà con riserve petrolifere per ultimo avrà il dominio dei cieli
(e non solo di quello).
Gli USA già dagli anni settanta avevano cominciato a ripompare petrolio
nei loro pozzi, che ormai erano in via di esurimento, per mantenere una
riserva costante di petrolio.

Kwait + Iraq = 75 % del petrolio mondiale.

Questa è l'equazione fondamentale della guerra. Gli USA non potevano
lasciare questo potere in mano ad un Saddam qualsiasi.

Allora era necessario solo fermarlo, evitare l'unificazione dei due
paesi sotto il suo dominio, ma le sanzioni e il dieto di vendere il suo
petrolio sul mercato sta giocando a suo favore. Col tempo il costo del
petrolio aumenta, diminuendo l'offerta sul mercato, e diminuendo le
riserve negli altri giacimenti le sue diventano sempre più importanti.
Se gli fosse impedito per anni di vendere il suo egli si troverebbe ad
avere la totalità delle risorse residue. Non è tollerabile.


Ecco perchè è necessaria la guerra all'Iraq. Necessaria per gli USA
naturalmente, a qualsiasi prezzo, anche a costo di centinaia di migliaia
di morti.

Ma vediamo ancora in particolare
Pachistan: dittatura militare, buona perche filoamericana
IRAN: semidemocrazia: cattiva, ci sono gli integralisti e i curdi
perseguitati
IRAQ: dittatura del cattivissimo Saddam Hussein: (gli alleati hanno
dovuto creare zone di protezione per i curdi)
Turchia: buonissima perchè fa parte della NATO e quindi i curdi sono una
etnia malvagia e possono essere trucidati
Kazakhistan ecc.: buoni come dei cagnolini, se vogliono mangiare
qualcosa devono adattarsi
Albania, buoni: basta fare riferimento alla mafia,pardon governo,
locale, con pochi soldi si può avere ciò che si vuole.
Kossovo: ex cattivo ora liberato.

Tracciamo una linea attraverso questi stati ed avremo il percorso di un
oledottto dal Pachistan verso il nord d'Europa. Come si fa a farlo
attraverso dei paesi così cattivi.
E' naturale che gli USA vogliono bonificarli.

Quello che c'è da domandarsi è se i politici europei credono veramente
alle ragioni umanitarie addotte a copertura di questi interessi, oppure
credono che avallare questa politica americana significhi poi poter
vantare dei meriti nei confronti degli USA.

Ma davvero è possibile che tra pochi anni, quando il petrolio comincerà
a scarseggiare o raggiungere prezzi proibitivi gli americani diranno
"dividiamo da buoni fratelli"? Dopo gli sterminii compiuti in tanti
paesi per i loro interessi ecomici, si mostreranno così gentili ed
educati?

E gli altri popoli, sempre più numericamente rilevanti per l'alto indice
di natività, rimasti a bocca asciutta, impossibilitati a qualsiasi
sviluppo,  diranno ancora "sì, grazie padrone"?

Quanta di questa gente bisognarà sterminare prima di riuscire a tenerli
in stato di schiavitù, sempre che non siano loro a sopravvivere. Non
dimentichiamo che assieme a popolazioni ancora fortemente arretrate ci
saranno altre come Cina India o Brasile, già oggi con un potenziale
tecnologico di un certo livello che domani sarà alto o pari al nostro e
con un armamento nucleare a disposizione.

Non pensiamoci e fingiamo che tutto vada bene! Facciamo finta che sia
per sostenere i loro diritti civili, che si ammazzano tutte queste
persone.  Trovare una via di solidarietà costa troppo fatica e
intelligenza.  Poi può darsi che siamo fortunati e la bomba che ci cadrà
sulla testa si inceppi e non esploda.

 Mauro Minnella