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26/10 Torino: appello e concerto per la pace



Invitiamo a partecipare alla promozione di un appello e un concerto per la
pace.

Una serie di organizzazioni torinesi,  ritrovatisi precedentemente in un
incontro - che per quanto possibile abbiamo cercato di diffondere -
lanciano il seguente appello per la pace e promuovono un concerto per la
pace per sabato 26 ottobre  -dalle 15 alle 2.30 - presso il Palastampa, per
il quale è stato richiesto anche il Patrocinio della Città.

Vi inviamo il documento che, come molti potranno vedere,  liberamente
riprende parte dell'appello della tavola della pace.

L'elenco dei promotori è provvisorio: preghiamo tutti quelli che già a voce
hanno detto di condividere testo e iniziativa di confermarlo via email
anche per dare le sigle corrette.
Possono essere inseriti sotto un ulteriore elenco - adesioni - i partiti
che vorranno aderire.

L'iniziativa costa circa 25000 euro.Il concerto probabilmente prevederà un
biglietto a basso costo - 3 euro è l'ipotesi - e sicuramente una quota di
parteipazione. Ogni organizzazione, specie quelle più grandi, è pregata di
segnalare la propria disponibilità a contribuire e per quanto. Il
contributo non deve tuttavia scoraggiare chi non può contribuire.

Al concerto si potrà partecipare portando propri banchetti e materiali. Si
è invece pensato di affiggere nella sala concerto un unico striscione
dietro il palco.

Per informazioni e adesioni:
ACLI Torino: 011-5712811
aclitorino@tiscalinet.it

Speriamo di non aver dimenticato nulla e nessuno. Nel qualcaso invitiamo a
segnalarci chiarimenti e omissioni.
INVITIAMO COMUNQUE A GIRARE IL MESSAGGIO PER COINVOLGERE ALTRI DISPONIBILI
A SOTTOSCRIVERE SENSO E CONTENUTO DELL'INIZIATIVA.
Grazie e speriamo di riuscire nell'iniziativa e soprattutto
speriamo di far vedere chiaramente che Torino dice NO ALLA GUERRA.

A presto.
Stefano Tassinari


APPELLO PER LA PACE
Non accettiamo le guerre e non le crediamo inevitabili


"La guerra non ha più senso per il semplice fatto che non si vince più. Per
il semplice fatto che anche una guerra vinta non chiude il conflitto che
voleva chiudere: lo riapre in forme più nuove e terribili". Padre Ernesto
Balducci

Nonostante le numerose contrarietà, dubbi e perplessità espresse anche da
importanti alleati, il governo degli Stati Uniti minaccia di attaccare e
invadere l'Iraq - anche in assenza di una risoluzione del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu- costringendo il mondo intero ad affrontare una nuova
durissima crisi. La determinazione dell'Amministrazione Bush a proseguire
sulla via della guerra nonostante il successo diplomatico delle Nazioni
Unite che hanno spinto Saddam Hussein ad accettare il ritorno
incondizionato degli ispettori, sta seminando inquietudine e insicurezza in
tutto il mondo.

La guerra -e ancor di più la guerra preventiva- è categoricamente vietata
dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale. La guerra
all'Iraq sarebbe solo il primo test della nuova dottrina di "guerra
preventiva" che prevede azioni militari unilaterali contro tutti coloro,
paesi e singoli, che sono sospettati di minacciare gli Stati Uniti e i loro
interessi. Il fatto che l'Amministrazione Bush abbia deciso di abbandonare
la dottrina della legittima difesa -prevista dal diritto internazionale-
per adottare una strategia così destabilizzante infligge un colpo mortale
al diritto, alla pace e alla sicurezza nel mondo. In questo modo, chiunque
potrebbe sentirsi autorizzato ad attaccare "preventivamente" un proprio
nemico gettando il mondo nel caos. Nessuna risoluzione del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu potrà legittimare una guerra preventiva.

Dobbiamo impedire la guerra contro l'Iraq perché provocherà molti più
problemi di quanti ne vuole risolvere, allontanerà ancora di più la
possibilità di mettere fine al drammatico conflitto arabo-israeliano e di
costruire una pace giusta e duratura in Medio Oriente che è la vera
priorità dell'Onu e dell'Europa, indebolirà i cosiddetti regimi arabi
moderati bloccandone ogni possibile evoluzione democratica, accrescerà il
risentimento contro gli americani e i loro alleati allargando il fossato
che separa l'occidente e il mondo islamico e ci esporrà tutti -e ancor più
noi che viviamo in Italia e in Europa- al rischio di violenze e
sconsiderate azioni terroristiche. Gli attentati dell'11 settembre 2001
hanno colpito ogni coscienza democratica provocando la condanna ferma,
netta e unanime di tutte le donne e gli uomini amanti della pace. Quei
drammatici eventi hanno reso ancora più evidente al mondo intero quanto sia
diventato urgente mettere un freno al disordine internazionale, rafforzare
e non demolire l'Organizzazione delle Nazioni Unite (unica "casa comune" di
tutti i popoli del mondo), rafforzare la cooperazione internazionale e non
l'unilateralismo dei potenti, promuovere e non ostacolare la nascita della
Corte Penale Internazionale, ridurre e non aumentare l'ingiustizia
economica e sociale planetaria, affrontare e non ignorare tutte le minacce
globali (ambientali, sociali, alimentari,Š) che incombono sull'umanità e
costruire un nuovo ordine mondiale democratico fondato sul rispetto della
vita e sul ripudio della violenza, della guerra e del terrorismo.

Anche per questo noi diciamo che il terrorismo -minaccia per la pace, la
libertà e la democrazia- si deve combattere e si può sconfiggere. Anche per
questo noi diciamo che il terrorismo si vince promuovendo non la guerra
infinita ma la globalizzazione della giustizia, della democrazia e dei
diritti umani. Anche per questo noi diciamo no ad una nuova guerra contro
l'Iraq e chiediamo di mettere fine all´embargo che da dodici anni colpisce
mortalmente la popolazione irachena.

Chiediamo all'Italia, all'Unione Europea, all'Organizzazione delle Nazioni
Unite, a tutte le donne e gli uomini di buona volontà di agire insieme, con
determinazione, per scongiurare una nuova devastante carneficina.

Promotori (elenco molto provvisorio):

ACLI, ACMOS, AGS per il Territorio, AICS, Alternative Università, ARCI,
Associazione Ya Basta, Beati i Costruttori di Pace, Centro Studi Sereno
Regis, FGCI, Forum del Terzo Settore in Piemonte, GiOC, Gruppo Abele,
Hiroshima Mon Amour, Il Foglio, Libera Piemonte, LOC, Mani Tese,
MIR-Movimento Nonviolento, SCS Piemonte e Valle d'Aosta, Sinistra
Giovanile, Torino Social Forum

L'appello riprende liberamente contenuti e testi dell'appello della Tavola
della Pace