Sarà un
occasione per pronunciare quelle parole che costituiscono patrimonio di molti:
sono “Giustizia” e “Pace”. Sarà un occasione per testimoniare con la non
violenza proclamata dal Vangelo il nostro dissenso. Poiché ci sono “poveri”
nelle nostre terre che chiedono risposta ad un implacabile sete: fame e sete di
giustizia. Sarà il loro Giubileo, di nuovo il Giubileo, come è stato nel 2000,
il “Giubileo degli Oppressi”, perché loro ancora diritto di gridare: sarà per
noi occasione per ascoltare ancora una volta il grido che si leva dalla terra e
che molto spesso è sordo ai nostri orecchi.
Di certo, questa Carovana, organizzata dai missionari Comboniani e che per tutta Italia percorrerà diverse tappe dal 5 al 15 Settembre non vuole essere solo “celebrazione” di quel “grido”. Ma un “riprendere”, in “continuità” con il Giubileo il nostro “impegno” a favore della Giustizia e della Pace perché queste sono “nelle nostre mani”. Ci saranno, ad accompagnare questa Carovana, i testimoni delle periferie del mondo, tra cui Valdenia Aparecida Paolino, e poi don Ciotti, mons. Nogaro e mons. Bregantini, padre Alex Zanotelli, fr. Arturo Paoli assieme ad esponenti di tante associazioni. Ci saranno i costruttori di Pace cui don Tonino Bello, che sarà ricordato nella tappa di Molfetta, ripeteva sempre: “In piedi! Alzatevi!”. Oggi ci sono ancora costruttori di pace. Lavorano nel silenzio. Lavorano nei nostri quartieri, nelle periferie, negli ospedali, nei ghetti dove si combattono le nuove povertà. Lavorano nelle scuole, nelle famiglie e nelle nostre Chiese. Lavorano senza rassegnazione. E’ un popolo forte che sa guardare in alto ed è un popolo di Beati perché avranno la loro ricompensa. Ho tanti amici tra questa moltitudine che oggi appare invisibile di profeti. Ed allora forza! Bisogna continuare. Non possiamo che testimoniare con la nostra presenza a questo evento il nostro credo, la nostra verità. E' di questi giorni la notizia che la macchina bellica si è messa nuovamente in moto per colpire il territorio iracheno. E sono sempre di questi giorni le notizie sconfortanti che ci vengono da Johannesburg per il futuro di questa nostra terra per cui due anni fa abbiamo celebrato il Giubileo. Noi chiediamo ancora di schierarsi per la pace. E lo dobbiamo fare insieme. Allora sia "pace nelle nostre mani", che è qualcosa di possibile. don Daniele D'Elia Per avere maggiori informazioni sulla Manifestazione potete
visitare il sito Giovani e
Missione. |